Conto energia 2011, tariffe, tagli e ultime proposte

Tutte le associazioni di settore chiedono di accelerare l'approvazione del nuovo decreto fotovoltaico che definisce le incentivazioni dal 2011. Riguardo all'ultima versione, Anie/Gifi propone un leggero incremento alle tariffe, soprattutto per gli impianti a terra, e segnala alcune mancanze. Forse la Conferenza unificata si svolgerà l'11 marzo.

ADV
image_pdfimage_print

Far slittare il nuovo decreto sul nuovo Conto Energia fotovoltaico dopo le elezioni regionali potrebbe mettere in difficoltà il comparto che ha urgente bisogno di capire come programmare i propri investimenti dei prossimi anni. E’ quello che non vorrebbero tutte le associazioni di categorie e le imprese del settore fotovoltaico. Certo, il settore sembra in salute, con una crescita importante nel 2009 che, secondo i dati ancora ufficiosi, dovrebbe aggirarsi intorno a 580 MW (+70% rispetto al 2008), ma i previsti investimenti, che alcuni valutano in oltre 3 miliardi di euro nel 2010, potrebbero restare in stallo.

Quindi c’è impazienza di conoscere le nuove tariffe e la disciplina del nuovo conto energia, anche perché il taglio degli incentivi che si avrebbe a fine 2011, rispetto a quelli in vigore fino alla fine del 2010 (vedi tabella), sarà piuttosto significativo, anche se in sintonia con l’avvenuta riduzione dei costi dei sistemi FV e per quella prevedibile: in media del 10-14% per gli impianti fino a 20 kW installati sugli edifici, per arrivare fino ad una riduzione del 30% per gli impianti multimegawatt a terra. In seguito, dal 2012 in poi, la riduzione annuale delle tariffe sarà pari al 6% (ora è del 2%).

Alcuni osservatori si chiedono se l’industria sia pronta a sostenere una così rapida riduzione degli incentivi, considerando ad esempio che i tassi di interessi previsti dal prossimo anno saranno in sensibile crescita. Assisteremo alla dura legge del più forte? Resisteranno sul mercato solo le aziende più grandi ed attrezzate, un po’ come è accaduto con l’eolico? Anche se con i dovuti distinguo rispetto all’energia dal vento, questa potrebbe essere effettivamente la tendenza dei prossimi anni per il comparto fotovoltaico nazionale e mondiale.

Tuttavia, oggi l’intero settore, che in Italia occupa circa 20mila addetti, diretti e indiretti, e consente entrate nelle casse dello Stato (tasse e iva) che si aggirano intorno ai 300 milioni di euro (stima per il 2009), non può permettersi bruschi arresti e spera in una rapida convocazione della Conferenza Unificata Stato-Regioni (fissata forse per l’11 marzo, dopo che era stata rinviata quella del 25 febbraio), a cui spetta il compito di decidere sul testo finale del provvedimento. In questi giorni il decreto è stato esaminato dal lavoro dei tecnici della Commissione Interregionale attività Produttive-Energia (scarica bozza – pdf) ed ora tornato al Ministero dello Sviluppo Economico.

Quest’ultimo esame del conto energia è stato valutato da Anie/Gifi che fa alcune puntuali osservazioni. L’associazione di categoria, che rappresenta oltre cento aziende, sebbene in linea di massima consideri positivamente la bozza, non si trova d’accordo su certi aspetti, come con l’ipotesi di stabilire nel 2011 tre intervalli temporali per il decremento delle tariffe (dal 1 gennaio al 30 aprile; dal 1 maggio al 31 agosto; dal 1 settembre al 31 dicembre) .

Anie/Gifi propende per una semplificazione, chiedendo di avere solo due i periodi (due semestri) e, per conservare la redditività degli impianti, propone di aumentare leggermente le tariffe rispetto a quanto finora proposto, in modo che nel secondo semestre siano definite come da tabella (pdf). In sintesi:
• per gli impianti fino a 20 kWp: tariffe superiori almeno del 5% per le installazioni sugli edifici e dell’8% per i sistemi a terra;
• per gli impianti da 20 a 200 kWp: superiori almeno del 2% per le installazioni sugli edifici e dell’8% per i sistemi a terra;
• per gli impianti oltre i 200 kWp: superiori almeno del 2% per le installazioni sugli edifici e del 12% per i sistemi a terra.

Nell’ultima versione del decreto sono state aumentate le tariffe incentivanti per gli impianti fotovoltaici a concentrazione, oltre che la potenza incentivabile per gli stessi impianti FV a concentrazione (da 150 MWp a 250 MWp) e per quelli integrati con caratteristiche innovative (da 200 MWp a 250 MWp).
In quest’ultima categoria però non figurano le serre fotovoltaiche, alla stregua delle tettoie, pensiline e pergole fotovoltaiche. Fa notare Anie/Gifi che così facendo “le tariffe per queste tipologie di installazioni subirebbero a fine 2011 una riduzione fino al 35% rispetto al 2010”.

Su queste pagine si è spesso proposto di rilanciare nel nostro paese l’industria del fotovoltaico proprio accelerando una sorta di “made in Italy” delle applicazione e delle soluzioni impiantistiche per l’edilizia, così come per le tecnologie FV più innovative, con un conseguente sviluppo del design e della ricerca. Una simile disattenzione nella promozione di questa tipologia di applicazioni rischierebbe di distogliere l’attenzione degli operatori da un segmento di mercato con notevoli margini di innovazione.

Un’altra richiesta dell’associazione, che crediamo legittima, è di reinserire la norma che incentiva la sostituzione delle coperture in amianto con tetti fotovoltaici, con un premio di almeno un 10% rispetto alle tariffe destinate agli impianti sugli edifici.

In conclusione va ricordato un emendamento, approvato del Senato qualche giorno fa, che disciplina la fase di transizione tra questo sistema di incentivi, che si chiuderà a fine 2010, e quello successivo. Gli impianti che beneficeranno delle tariffe incentivanti del 2010 saranno quelli completati e che abbiano inviato la domanda di connessione al gestore della rete “entro l’ultima data utile (30 gg. per la bassa tensione e 90 gg. per la media e alta tensione) affinché la connessione sia realizzata entro il 31/12/2010”. Spetta ora all’Autority chiarire meglio i termini fissati dal suddetto emendamento.

 

LB

5 marzo 2010 

ADV
×