Biometano. FREE: i ritardi dell’Autorità aggravano la crisi del settore

  • 24 Settembre 2014

Il ritardo dell'Autorità per l'Energia nell'emanare alcune delibere sul biometano sta aggravando la crisi delle aziende del settore con inevitabili ripercussioni negative sull'occupazione. Lo segnala in una nota stampa il Coordinamento FREE, Fonti Rinnovabili ed Efficienza Energetica.

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“Il decreto 5 dicembre 2013 che definisce le modalità di incentivazione del biometano immesso nella rete del gas naturale è entrato in vigore quasi un anno fa, lo scorso 18 dicembre 2013. Ma una buona notizia come questa rischia di affogare nel ‘mare’ della burocrazia“. Cosí il Coordinamento FREE, Fonti Rinnovabili ed Efficienza Energetica, in una nota stampa, evidenzia come il ritardo dell’Autorità per l’Energia (Aeegsi) nell’emanare alcune delibere sul biometano stia aggravando la crisi delle aziende del settore, con inevitabili ripercussioni negative sull’occupazione. 

Affinché il “decreto biometano” sia davvero operativo e i soggetti economici interessati possano capire se l’investimento sia sostenibile o meno – argomenta l’associazione – occorrono due elementi fondamentali, di cui ancora oggi non disponiamo. Il primo elemento chiave è costituito da ulteriori provvedimenti sul biometano, che avrebbero dovuto essere emanati da istituzioni ed enti. Un ruolo di primo piano è stato affidato all’Autorità per l’energia elettrica il gas e il sistema idrico (Aeegsi) che, anche nel caso del biometano, non ha rispettato le scadenze temporali richieste.

Già il decreto legislativo 3 marzo 2011, n. 28 (pdf) sulla promozione dell’uso dell’energia da fonti rinnovabili, affidava all’Aeegsi il compito di emanare una serie di provvedimenti sul biometano tra cui, fondamentale, ma non unica, una delibera che fissasse le caratteristiche del biometano stesso – prosegue FREE – il termine di quest’ultima è stato rimandato al 31 ottobre prossimo.

Tra i numerosi e ingiustificati ritardi dell’Aeegsi, va ricordato che il 26 aprile 2012 l’Autorità aveva emanato un ‘Documento per la consultazione 160/2012/R/gas – Regolazione tecnica ed economica delle connessioni di impianti di produzione di biometano alle reti del gas naturale’. “Raccolte le posizioni degli operatori del settore – commenta il Coordinamento Fonti Rinnovabili ed Efficienza Energetica – da parte dell’Autorità è seguito … un silenzio tombale”.

Secondo quanto segnalato da FREE, gli altri ritardi riguarderebbero tutti quegli atti che, in base al “decreto biometano”, l’Aeegsi avrebbe dovuto emanare entro il 18 febbraio 2014. Tra questi, fondamentale, una delibera che avrebbe dovuto stabilire come ripartire alcuni costi di connessione tra i soggetti produttori del biometano e i soggetti gestori delle reti di trasporto e di distribuzione del gas naturale. Anche qui l’Autority risulta ritardataria.

Il secondo elemento chiave, senza il quale è impossibile effettuare un’analisi seria e completa di fattibilità tecnico-economica, è rendere finalmente pubblico il valore dei cosiddetti certificati di immissione al consumo dei biocarburanti. Al valore di tali certificati è legato il livello di incentivazione del biometano impiegato come carburante per autotrazione.

“Questo ritardo sta peggiorando la crisi di aziende del settore, anche e soprattutto italiane, con inevitabili ripercussioni negative sull’occupazione. Chiediamo con forza al Governo – conclude l’associazione – che convochi tutti gli attori coinvolti, non solo i produttori di una fonte rinnovabile come il biometano, ma anche coloro che immettono al consumo combustibili di origine fossile (benzina e gasolio). Ciò è fondamentale per determinare le condizioni e avviare tutte le procedure finalizzate ad una chiara definizione del valore dei certificati di immissione al consumo dei biocarburanti. Senza tale definizione, il settore rimarrà bloccato a tempo indeterminato”.

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