Flightcar, la sharing mobility in una nuova variante

Abbiamo provato il nuovo servizio di car sharing tra privati di San Francisco: Flightcar. Parti per un viaggio? Alla tua auto pensano loro. Viene messa a disposizione per noleggi brevi o lunghi a seconda della disponibilità accordata. Com'è gestita la logistica di consegna e restituzione del mezzo? Un articolo di Carlo Iacovini di di Clickutility.

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Tra le tante derive della sharing mobility, quella di flightcar è certamente una tra le più curiose e interessanti. Tutti coloro che prendono un aereo hanno pensato almeno una volta a come ottimizzare i costi di parcheggio, specialmente nei casi di soggiorni medio-lunghi. Flightcar ha combinato la comodità del car sharing peer to peer (noleggio tra privati della propria vettura) con quest’esigenza.

Parti per un viaggio? Alla tua auto pensano loro. Viene messa a disposizione per noleggi brevi o lunghi a seconda della disponibilità accordata. L’ultima trasferta nella dinamica Silicon Valley è stata l’occasione per sperimentare praticamente il servizio. La registrazione è ovviamente on line, semplice e intuitiva, con richiesta formale di inviare l’estratto dei propri punti patente, da richiedere tramite il sito del ministero dei trasporti italiano (con link suggerito direttamente dal sistema).

Come è gestita la logistica di consegna e restituzione del mezzo? Una black cab viene a prenderci all’aeroporto. Una volta atterrati si comunica la disponibilità e in pochi minuti arriva l’auto insieme ad altri veicoli di UBER e Lyft, richieste da clienti in arrivo. Qui la sharing economy è di casa. Una volta raggiunti, l’autista ci porta nel vicino centro logistico di flightcar. Veniamo accolti dal personale che con un semplice tablet effettua i controlli di routine tra carta di credito e patente e si passa alla scelta della vettura. La disponibilità è divisa in “classi” di anzianità. Siamo tentati da una Nissan Leaf elettrica, ma il nostro piano di lavoro prevede lunghe percorrenze e poco tempo (anche per ricarica), quindi la scelta ricade su una Lexus Ibrida, in ottimo stato di pulizia e manutenzione.

Ultimo check della macchina (livelli carburante e km) e si parte. Il tutto in circa 45 minuti dall’atterraggio (ed era la prima volta). Il sistema ha un customer care curato, con messaggi di remind e check list semplici e immediati anche per la riconsegna che avviene in perfetto orario il giorno dopo allo stesso deposito. Pochi minuti di controlli e la stessa black cab ci riporta alle partenze internazionali senza alcuno stress o preoccupazione.

Una mail di riepilogo ci ricorda tutti i dettagli (con una mini survey) e la spesa: 82$ omnicomprensivi (assicurazioni, 200 miglia e qualsiasi altra voce) addebitati su carta di credito. Una cifra competitiva rispetto a qualunque noleggiatore tradizionale, tanto più per quel tipo di vettura. Il proprietario della Lexus al rientro dal suo viaggio non solo non avrà pagato alcun parcheggio in aeroporto ma riceverà dei soldi per avere dato la propria vettura in uso a flightcar ..  E la troverà lavata e rimessa a lucido (sempre dal gestore). Tutti sono soddisfatti, forse le società di rent a car meno. Ma è la sharing mobility che avanza.

Foto in alto: courtesy by Livia Cevolini

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