Grecia, tagli retroattivi a FV e rinnovabili per sanare i debiti

Il governo greco ha annunciato tagli retroattivi degli incentivi alle rinnovabili. Per il fotovoltaico le riduzioni più significative: in media del 30%. L'obiettivo è coprire il debito di 700 milioni di € di LAGIE, l'operatore del mercato elettrico. Il tetto massimo di potenza annuale installabile da FV nel paese ora è di 200 MW fino al 2020.

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Il Governo greco ha predisposto una serie di misure e tagli retroattivi, da applicare a tutte le energie rinnovabili. Lo scopo principale è quello di colmare il buco di 700 milioni di euro del fondo che LAGIE, operatore del mercato elettrico greco, utilizza per sostenere i produttori di energia pulita del Paese. Ma le nuove misure retroattive puntano anche a ridurre i costi dell’elettricità e a fare in modo che tutti i produttori di energia da rinnovabili abbiano rientri dell’investimento pressoché uniformi. Lo ha annunciato lo scorso 7 marzo Yiannis Maniatis, il Ministro greco dell’ambiente, dell’energia e i cambiamenti climatici (YPEKA).

Secondo quanto riportato da PV Magazine, i cambiamenti più significativi interesseranno il settore dell’energia fotovoltaica, che nel 2013 aveva visto l’installazione di circa 1 GW di potenza (dato Epia). Le nuove misure chiedono ai produttori di fotovoltaico di versare in favore di LAGIE il 35% dei guadagni registrati nel 2013. Solo gli impianti solari a tetto sono completamente esentati dal pagamento. Con lo stesso scopo, la misura verrà applicata ai produttori di energia da altre fonti rinnovabili, che dovranno però versare solo il 10% dei ricavi 2013.

La seconda misura prevede un taglio degli incentivi per impianti in esercizio alimentati dalle fonti rinnovabili. La percentuale di riduzione degli incentivi al fotovoltaico tiene conto di diversi fattori, quali la tecnologia utilizzata, il tempo di realizzazione previsto per il progetto, il costo dell’installazione e persino la location dell’impianto, differenziando tra installazioni nella zona continentale del Paese o nelle più piccole reti elettriche delle numerose isole greche.

In media gli impianti ad energia solare vedranno dei tagli retroattivi che corrispondono circa al 30% dell’incentivo inizialmente previsto e, in questo caso, il provvedimento coinvolgerà anche gli impianti residenziali.

Per gli impianti più piccoli, fino a 20 kW, non installati su edifici e per gli impianti fino a 100 kW che appartengono agli agricoltori la riduzione sarà invece del 20%. Per gli impianti alimentati da altre rinnovabili gli incentivi verranno invece ridotti solo del 5-6%. Inoltre, se un impianto ha beneficiato di sussidi diretti o di esenzioni dal pagamento di alcune tasse, subirà tagli agli incentivi ancora più significativi.

La Grecia ha garantito all’Unione Europea e alla Banca Centrale Europea che, con questi provvedimenti, il debito di LAGIE verrà sanato entro la fine del 2014. Il Ministero dell’Ambiente ritiene inoltre che il ridimensionamento degli incentivi azzererà il debito del fondo rinnovabili di LAGIE, mantenendolo a zero almeno fino al 2020-2025.

Per compensare la riduzione degli incentivi erogati, l’YPEKA consentirà ai produttori di energia da rinnovabili di prolungare di cinque anni i contratti di acquisto dell’energia, i power purchase agreements (PPA), stipulati con LAGIE.

Nel dettaglio, alla decadenza dei PPA attualmente in vigore, tutti gli impianti alimentati da fonti rinnovabili, che a gennaio 2014 erano operativi da meno di 12 anni, potranno scegliere fra due opzioni: vendere l’enegia prodotta sul mercato o immettere in rete l’energia prodotta al prezzo di 80 €/MWh.

Il Ministero greco dell’Ambiente ha anche fissato dei tetti di potenza annuale installabile da fonti rinnovabili. Per il fotovoltaico il tetto massimo è fissato a 200 MW/anno fino al 2020.

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