I rischi del boom solare

La corsa alla realizzazione degli impianti fotovoltaici causata dal prolungamento degli incentivi 2010 dovrà essere verificata, ma è il segnale che gli incentivi italiani sono troppo elevati rispetto al calo dei prezzi dei moduli. Ora si dovrà agire con intelligenza per evitare contraccolpi al settore. L'editoriale di Gianni Silvestrini.

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Occorre fare una riflessione seria sulla bolla fotovoltaica riferita dal Gse. I numeri riportati sono assolutamente incredibili: sarebbero quasi 6.000 i MW installati lo scorso anno, includendo 55.000 “prenotazioni” per 4.000 MW ufficialmente installati entro il 31 dicembre. Sono valori, peraltro, che contrastano con le valutazioni sulle vendite di moduli e inverter dei principali operatori. Plaudiamo quindi alla decisione del Gse di effettuare controllo rigorosi anche utilizzando mappature satellitari.

Quali che saranno i numeri finali, la responsabilità di questa accelerazione viene dall’emendamento parlamentare, passato con il consenso del governo, che ha prolungato la validità degli incentivi 2010 agli impianti installati entro il 31 dicembre. Si è prodotta così una corsa sconsiderata, vista la modestia dei tagli del primo quadrimestre 2011, che ha coinvolto anche molti furbetti che hanno effettuato false dichiarazioni di “fine lavori”. Al di là degli aspetti penali, questi impianti utilizzeranno gli incentivi di quest’anno.

In attesa di sapere quale sarà il reale dato finale della potenza installata nel 2010, resta un tema di fondo. Più volte abbiamo detto e scritto che gli incentivi italiani erano troppo elevati. Alcune associazioni fotovoltaiche hanno sbagliato a muoversi per fare lievitare gli incentivi. Una visione lungimirante avrebbe dovuto favorire una rapida riduzione delle tariffe, tenuto conto del calo dei prezzi dei moduli (vedi grafico – Andamento dei prezzi medi di vendita dei moduli fotovoltaici, Fonte: Solarbuzz).

In Germania imprese e governo hanno concordato sulle riduzioni aggiuntive da apportare nel 2010 e nel 2011: in questo modo si sono garantiti una decisa prosecuzione della corsa.

Adesso occorrerà agire con intelligenza in modo da evitare contraccolpi come avvenuto con il crollo del mercato solare della Spagna e favorire invece un rapido raggiungimento della grid parity, quando cioè il costo del fotovoltaico sarà inferiore alla bolletta elettrica.
E soprattutto si dovrà spingere perché venga seriamente finanziata e coordinata la ricerca sul solare e venga agevolata la creazione di imprese nel comparto delle rinnovabili, nello spirito del programma Industria 2015, depotenziato e messo da parte da questo governo.

 

 

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