Il 9% dei Comuni ha regolamenti edilizi sostenibili

Sono 705 i Comuni italiani che si sono dotati di regolamenti per un'edilizia a basso consumo energetico. Un processo che è in crescita e che oggi coinvolge circa 19 milioni di abitanti, il 31% della popolazione nazionale. Il terzo rapporto On-Re (Osservatorio nazionale regolamenti edilizi per il risparmio energetico) di Legambiente e Cresme.

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Sono 705 i comuni italiani, quasi il 9% del totale dei Comuni italiani, che hanno modificato i propri regolamenti edilizi per introdurre obiettivi di sostenibilità, quali risparmio energetico, diminuzione delle emissioni inquinanti, recupero di acqua piovana e riciclo di materiali da costruzione. E’ quanto emerge dal terzo rapporto On-Re (Osservatorio nazionale regolamenti edilizi per il risparmio energetico) di Legambiente e Cresme, presentato ieri, 20 dicembre, a Milano (vedi allegato). Lo studio evidenzia un processo in crescita, e che accomuna città grandi e piccole e coinvolge circa 19 milioni di abitanti (il 31% della popolazione nazionale). Come detto, attualmente i Comuni individuati sono 705, ma erano 557 nell’edizione 2009.

La rilevanza dei regolamenti analizzati cresce ulteriormente se si considera il numero degli edifici interessati, sottolineano Legambiente e Cresme. Infatti sono 300mila le abitazioni della nuova edilizia residenziale realizzate dal 2000 a oggi con criteri obbligati o promossi dai provvedimenti esaminati. Tra i Comuni migliori si indica Collegno (Torino), le amministrazioni dell’Empolese-Val d’Elsa e Salerno come quelli che per il nord, il centro e il sud hanno approvato un regolamento edilizio completo che affronta i diversi aspetti legati alla sostenibilità. Nell’insieme, sono dislocati in tutte le aree del paese, con una maggiore concentrazione nelle regioni del centro-nord, in particolare Toscana, Emilia Romagna e Lombardia.

Il terzo rapporto On-Re intende individuare, attraverso alcuni parametri (efficienza energetica, rinnovabili, isolamento acustico e termico, utilizzo di materiali riciclati in edilizia) quanto si sta modificando nella filiera delle costruzioni allo scopo di limitare i consumi energetici e le conseguenti emissioni di CO2. L’isolamento acustico e la permeabilità dei suoli sono due nuovi parametri di valutazione inseriti quest’anno nel dossier, “temi – sottolinea il rapporto – molto spesso trascurati nella costruzione degli edifici che, invece, rappresentano una indicazione di vivibilità e di qualità delle abitazioni”.
I regolamenti edilizi rappresentano uno snodo fondamentale del processo edilizio: vi convergono aspetti tecnici e procedurali e vi si incrociano competenze in materia di urbanistica, edilizia ed energia di Stato, Regioni e Comuni.

Edoardo Zanchini, responsabile Energia e infrastruttura di Legambiente, sottolinea come “sono tali e tante le novità impiantistiche e tecnologiche sviluppate negli ultimi anni” che “riuscire ad aiutare l’innovazione e adattare le soluzioni ai diversi contesti attraverso i regolamenti diventa fondamentale”. Come spiega, “ora che la certificazione energetica in edilizia è obbligatoria, per esempio, è necessario capire come i regolamenti si sono occupati delle prestazioni energetiche degli edifici”. Vale a dire, prosegue Zanchini, “quali obiettivi hanno fissato per migliorare il comportamento di pareti e finestre o cosa prevedono in termini di esposizioni da privilegiare”.

Nel 2021 tutti gli edifici nuovi, pubblici e privati, costruiti nella Ue dovranno essere neutrali dal punto di vista energetico, il che vuol dire soddisfare riscaldamento e raffrescamento grazie a fonti rinnovabili oppure non averne addirittura bisogno. Per questo, secondo gli autori del rapporto, occorre traghettare il nostro paese verso questa importante scadenza, con la consapevolezza che gli obiettivi europei di riduzione delle emissioni di CO2 non saranno conseguibili senza un cambiamento progressivo nel settore delle costruzioni.

(da Agenzia Dire)

 

 

 

 

 

 

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