Al lavoro per semplificare le certificazioni energetiche

  • 23 Ottobre 2009

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La Regione Toscana sta definendo le regole relative agli edifici. Gelli: «Impegno a ridurre al massimo oneri burocratici e finanziari».

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La certificazione ambientale degli immobili è un passaggio di assoluto rilievo nella battaglia per la riduzione delle emissioni di gas in atmosfera e anche per il contenimento delle bollette pagate dalle famiglie. Su questo terreno la Regione Toscana si impegnerà fino in fondo, lavorando perché comunque siano evitati nuovi oneri burocratici e finanziari per i cittadini. È questo, in estrema sintesi, quanto ha voluto sottolineare il vicepresidente della Regione Toscana Federico Gelli, intervenendo questa mattina a Pisa al convegno “Gli effetti sul mercato immobiliare della certificazione energetica dei fabbricati”, in cui ha spiegato anche i principali contenuti del regolamento in materia a cui sta lavorando la Regione Toscana. «Vogliamo impegnarci a fondo per contrastare i cambiamenti climatici. Intervenire su come sono riscaldate e illuminate le nostre c ase non è meno importante che lavorare sul traffico – ha sottolineato Gelli – Ma tutto questo non lo faremo complicando la vita al cittadino e addossandogli il costo dell’innovazione, sia in tempo di spesa che di tempo. La parola d’ordine, anche in questo campo, è semplificare, utilizzando al massimo anche le opportunità della telematica».

«Il sistema delle certificazioni incide sul valore degli immobili e rende più appetibili le case che consumano meno energia, quelle di classe A – ha spiegato ancora Gelli – In ogni caso sappiamo che ci vorranno alcuni anni per portare a regime questo sistema e nel frattempo può succedere che il cittadino avverta soltanto di dover affrontare un ulteriore costo, senza comprendere i benefici effettivi che quel costo si porta dietro. Per questo, almeno nel caso delle compravendite, pensiamo di evitare di assegnare da subito un’importanza assoluta al certificato. In Toscana si potrà anche evitare l’autocertificazione, accettando tuttavia la classificazione automatica dell’edificio nell’ultima classe, la G».

Ma la sfida si misurerà soprattutto sui nuovi edifici. «In questo caso – ha concluso il vicepresidente – sarà necessario un forte impegno dei comuni al rispetto delle linee guida, in modo che si costruiscano solo edifici che consumano poca energia e non inquinano. Tutto questo, tra l’altro, incrementerà anche le opportunità professionali e darà nuovo slancio a un’industria dell’edilizia capace di puntare su nuovi materiali, sulle energie rinnovabili, sulla qualità e sull’innovazione. Come Regione, è un percorso che cercheremo di sostenere al massimo».

Paolo Ciampi

17 ottobre 2009

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