«Il sistema delle certificazioni incide sul valore degli immobili e rende più appetibili le case che consumano meno energia, quelle di classe A – ha spiegato ancora Gelli – In ogni caso sappiamo che ci vorranno alcuni anni per portare a regime questo sistema e nel frattempo può succedere che il cittadino avverta soltanto di dover affrontare un ulteriore costo, senza comprendere i benefici effettivi che quel costo si porta dietro. Per questo, almeno nel caso delle compravendite, pensiamo di evitare di assegnare da subito un’importanza assoluta al certificato. In Toscana si potrà anche evitare l’autocertificazione, accettando tuttavia la classificazione automatica dell’edificio nell’ultima classe, la G».
Ma la sfida si misurerà soprattutto sui nuovi edifici. «In questo caso – ha concluso il vicepresidente – sarà necessario un forte impegno dei comuni al rispetto delle linee guida, in modo che si costruiscano solo edifici che consumano poca energia e non inquinano. Tutto questo, tra l’altro, incrementerà anche le opportunità professionali e darà nuovo slancio a un’industria dell’edilizia capace di puntare su nuovi materiali, sulle energie rinnovabili, sulla qualità e sull’innovazione. Come Regione, è un percorso che cercheremo di sostenere al massimo».
Paolo Ciampi
17 ottobre 2009