Transizione energetica, per Dnv target 1,5 °C oggi “meno probabile che mai”

Nonostante il boom delle rinnovabili, in base ad una visione di insieme dei cambiamenti in atto, limitare il riscaldamento globale a 1,5 °C è al momento improbabile, dice la società di consulenza.

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Quelli che abbiamo davanti sono anni cruciali per capire se riusciremo a decarbonizzare il sistema energetico mondiale abbastanza rapidamente da contenere il riscaldamento globale a livelli accettabili.

Se è chiaro che la rivoluzione è in pieno svolgimento, non sempre è facile rendersi conto di come e a che velocità cambia il quadro nel suo complesso. Ad esempio, è facile restare impressionati dalla velocità con cui crescono le rinnovabili, senza rendersi conto che a livello assoluto stanno crescendo anche le fossili e che non stiamo affatto agendo abbastanza in fretta per ridurre le emissioni.

Un buon panorama viene offerto dal gigante della consulenza Dnv nel suo ultimo Energy Transition Outlook Report al 2050 (link in basso).

Vediamo in sintesi le sei tendenze principali che emergono dal rapporto, selezionate dagli autori.

1. La transizione è ancora ai blocchi di partenza

  • Le emissioni globali legate all’energia sono ancora in aumento e probabilmente raggiungeranno il picco solo nel 2024.
  • Negli ultimi cinque anni le rinnovabili hanno soddisfatto il 51% della nuova domanda di energia e le fossili il 49%. In termini assoluti, l’uso dei combustibili fossili è ancora in crescita.
  • L’accaparramento del gas sulla scia dell’invasione russa dell’Ucraina e lo sconvolgimento del mercato petrolifero hanno portato a un’impennata di nuovi progetti di petrolio e gas.

2. Dalla metà degli anni ’20 le rinnovabili supereranno le fossili

  • L’uso del carbone diminuirà drasticamente nei prossimi 30 anni, passando dall’attuale 26% del mix energetico primario al 10% nel 2050.
  • Dal 2030 in poi quasi tutta la nuova potenza verrà da eolico e fotovoltaico, che cresceranno rispettivamente di 9 e 13 volte da qui al 2050.
  • Serviranno tutti i prossimi 27 anni per aggiungere rinnovabili e fossili per dal mix energetico, aumentando la quota delle Fer dal 20% al 52% entro il 2050.

3. La sicurezza energetica sta diventando una delle priorità

  • In tutto il mondo, l’energia prodotta localmente ha la priorità rispetto alle importazioni di energia.
  • Questa tendenza sta favorendo le rinnovabili e il nucleare in tutte le regioni e il carbone in alcuni paesi.
  • I governi sono disposti a pagare un premio compreso tra il 6 e il 15% per l’energia di provenienza domestica.
  • Alla questione sicurezza energetica si aggiunge quella delle catene di approvvigionamento e dei costi già messi a dura prova dall’inflazione nel breve termine.
  • Nel lungo termine, la sicurezza energetica e la sostenibilità andranno nella stessa direzione.

4. La politica progressista sta avendo un impatto

  • I grandi pacchetti di politiche di decarbonizzazione introdotti nell’ultimo anno stanno potenziando la transizione a livello regionale e spingendola avanti a livello globale.
  • L’Inflation Reduction Act sta accelerando la transizione negli Stati Uniti e i pacchetti politici Green Deal, REPowerEU e Fit-for-55 dell’Ue rendono l’obiettivo net-zero dell’Europa più realistico.
  • Il trasporto marittimo è destinato a una transizione più rapida grazie all’inclusione nel sistema ETS dell’UE e alla nuova ambiziosa strategia di decarbonizzazione dell’IMO.
  • La corsa nel campo delle tecnologie pulite tra le economie avanzate porterà benefici globali in termini di apprendimento.
  • Servono finanziamenti a rischio ridotto per accelerare il ritmo della transizione oltre le regioni leader.

5. La rete rallenta la transizione

  • La rete globale – sia di trasmissione che di distribuzione – dovrà raddoppiare entro il 2050 per facilitare il trasferimento rapido ed efficiente dell’elettricità (si veda anche il recente report Iea, ndr).
  • Nel breve termine, i vincoli della rete si stanno mostrando il principale collo di bottiglia per l’espansione dell’elettricità rinnovabile e delle relative risorse energetiche distribuite, come lo stoccaggio connesso alla rete e i punti di ricarica dei veicoli elettrici in molte regioni.
  • Una più rapida diffusione dell’idrogeno dipende da misure più robuste sul lato della domanda per incentivare il prelievo e incoraggiare gli investimenti a monte nella produzione.

6. Le emissioni globali diminuiranno, ma non abbastanza velocemente

  • Secondo la previsione Dnv, le emissioni globali di CO2 legate all’energia nel 2050 saranno inferiori del 46% rispetto a oggi, ed entro il 2030 saranno inferiori solo del 4% rispetto a oggi.
  • Il ritmo della transizione è lungi dall’essere abbastanza rapido per un sistema energetico a zero emissioni entro il 2050.
  • Limitare il riscaldamento globale a 1,5 °C è quindi meno probabile che mai.

Il link per scaricare il rapporto

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