Dai tetti verdi tanti benefici, per il clima e non solo

Uno studio del JRC della Commissione Europea ha quantificato le ricadute economiche positive delle infrastrutture verdi e in particolare delle coperture vegetali.

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La resilienza delle città ai cambiamenti climatici è sempre più centrale nella pianificazione urbana, soprattutto in Europa.

Questa tendenza continuerà ad essere sempre più importante, sia alla luce dell’aumento di popolazione che per l’intensità dei cambiamenti climatici. È dunque necessario rendere le città del futuro più sostenibili, e numerose iniziative sono già partite in questo contesto.

Tra le varie strategie per rendere le città più sostenibili, vediamo in questo articolo l’inverdimento urbano e le relative infrastrutture verdi. Le infrastrutture verdi sono una rete di aree naturali e seminaturali pianificate a livello strategico, progettate e gestite in maniera da fornire un ampio spettro di servizi ecosistemici.

Per servizio ecosistemico ci si riferisce ai benefici multipli forniti dagli ecosistemi al genere umano, in particolare:

  •  supporto alla vita (come ciclo dei nutrienti, formazione del suolo e produzione primaria);
  •  approvvigionamento (come la produzione di cibo, acqua potabile, materiali o combustibile);
  • regolazione (come regolazione del clima e delle maree, depurazione dell’acqua, impollinazione e controllo delle infestazioni);
  • valori culturali (fra cui quelli estetici, spirituali, educativi e ricreativi).

Ne fanno parte gli spazi verdi (o blu, nel caso degli ecosistemi acquatici) e altri elementi fisici in aree sulla terraferma (incluse le aree costiere) e marine. Sulla terraferma, le infrastrutture verdi sono rappresentate da parchi, viali alberati, tetti verdi (verde pensile), aree agricole e boscate all’interno delle città (figura 1).

Numerosi studi hanno dimostrato che le infrastrutture verdi, in particolare l’inverdimento delle superfici impermeabili urbane attraverso una copertura vegetata sul loro strato superiore, possono offrire molteplici vantaggi in quanto trattengono l’acqua di pioggia, utilizzandola per la crescita della vegetazione, e la rilasciano gradualmente, attenuando il carico in fognatura e mitigando le piene urbane.

Ulteriori benefici riguardano la mitigazione delle isole e ondate di calore urbane, la riduzione della domanda di condizionamento in estate e la riduzione della CO2 atmosferica, che viene fissata nella biomassa della vegetazione.

Oltre a migliorare l’habitat urbano, si ottengono anche effetti positivi sul benessere ecologico e sociale: riduzione del rumore negli edifici, spazi utilizzabili per attività sociali, orticoltura e miglioramento dell’habitat della fauna selvatica, in particolare uccelli e impollinatori.

L’implementazione su larga scala dell’inverdimento urbano può quindi portare a uno sviluppo più sostenibile delle città.

Quanto sono importanti i vantaggi dell’inverdimento urbano?

Un recente studio condotto presso il Joint Research Centre della Commissione Europea ha proposto una metodologia innovativa per quantificare tali benefici nel contesto europeo, ma che può essere utilizzata come base per stimare analoghi benefici in analoghi contesti climatici (https://www.sciencedirect.com/science/article/pii/S221458182100001X).

In particolare, in base allo spessore del suolo al di sopra della superficie impermeabile, al tipo di vegetazione e alle condizioni climatiche, è possibile stimare la riduzione di temperature della superficie in estate, l’acqua di pioggia trattenuta e la crescita della vegetazione.

È stato stimato che se si coprisse una superficie impermeabile con uno strato di suolo e vegetazione, sarebbe possibile ridurre la temperatura superficiale tra 2,5 e 6 °C, attenuando così le isole di calore urbane e generando un risparmio di energia in estate legata al raffrescamento, che ammonterebbe annualmente a circa 92 TWh se si coprissero tutti i tetti europei con un tetto verde (i tetti ricoprono circa il 35% del totale delle superfici impermeabili urbane).

Il risparmio economico è stimato intorno ai 18,4 miliardi di € (23,5% dell’attuale spesa per raffrescamento).

L’effetto combinato del sequestro di anidride carbonica da parte della biomassa che cresce sui tetti verdi e il risparmio energetico può arrivare fino a 55,8 milioni di tonnellate all’anno (o circa l’1,2% dei 4500 tonnellate di CO2 prodotti nell’Unione Europea ogni anno), con una componente di sequestro da parte della vegetazione di circa 25,9 milioni di tonnellate all’anno. Al prezzo di mercato del carbonio di 22,5 €/ton, il beneficio annuo relativo alla riduzione delle emissioni corrisponderebbe a 1,26 miliardi di €.

La riduzione dei deflussi causati da eventi piovosi è dell’ordine del 17,5%, con una riduzione di deflusso di circa 10 km3/anno. Si stima inoltre che il valore degli immobili, in presenza di infrastrutture verdi negli immobili stessi, aumenti in media dell’8%.

La distribuzione spaziale stimata di questi benefici a scala Europea è rappresentata in figura 2 (media annuale), assumendo di installare un tetto verde con spessore del suolo di 30 cm, di modo da stimare un potenziale massimo ragionevole.

Anche il beneficio associato alla riduzione dell’effetto isola di calore può essere in una certa misura quantificato, prendendo come riferimento studi di letteratura (la loro stima è molto complessa e richiederebbe studi ad hoc). Ad esempio, per la città di Phoenix, è stato quantificato in 80 € per residente per una diminuzione di 1 °C, considerando i costi dei dispositivi elettronici, la manutenzione delle auto e le prestazioni di raffreddamento.

A Melbourne il costo annuale è stato quantificato in 18 € per abitante, comprensivo di salute, trasporti, disagio sociale, guasti alla rete elettrica e danni ad animali e alberi. In Malesia, il costo annuale è stato quantificato in 12 € per abitante nel 1997, comprensivo di costo delle malattie, perdita di produttività, cancellazione dei voli, riduzione del turismo, calo del pescato, incendi e maggiore smog. Pertanto, i costi possono variare in modo significativo a seconda dei diversi contesti.

Dunque, si può affermare che lo sviluppo del verde rappresenta una strategia di prim’ordine nella lotta ai cambiamenti climatici nei contesti urbani. Inoltre, i benefici che ne possono derivare non riguardano solo la sfera ambientale ed energetica, ma anche sociale ed economica, con notevoli benefici anche a livello di biodiversità.

Purtroppo, alcune limitazioni ancora esistono, come la necessità di manutenzione, la difficoltà di installazione su molti tetti e la mancanza di spazi adeguati nelle città. I risultati economici descritti in questo articolo rappresentano un limite massimo ideale, perché è stato ipotizzato un inverdimento di tutti i tetti europei, che è un’ipotesi irrealizzabile.

Tuttavia, consentono di stimare, a livello preliminare, un limite massimo dei benefici. Inoltre, parte delle superfici impermeabili soggette a inverdimento potrebbero essere rappresentate non solamente dai tetti, ma anche da parcheggi, terrazze e parchi/prati urbani.

Per ulteriori dettagli si faccia riferimento all’articolo completo pubblicato al seguente link https://www.nature.com/articles/s41598-021-88141-7.

(Articolo originariamente pubblicato il 23 giugno 2023 e ripubblicato oggi, 16 luglio 2024)

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