Stop a sconto in fattura e cessione del credito, i dubbi del consigliere Mef

Per Enrico Zanetti, consigliere del ministro dell’Economia e delle Finanze, fermare sconto in fattura e cessione del credito potrebbe essere stata una scelta miope.

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“Mandare definitivamente in soffitta il Superbonus è una scelta di testa razionale. Mandare definitivamente in soffitta sconti e cessioni con visti di conformità e asseverazioni tecniche applicati su percentuali ragionevoli potrebbe forse rivelarsi una scelta di pancia non abbastanza ragionata.”

Lo ha affermato Enrico Zanetti, commercialista di professione e consigliere del ministro dell’Economia e delle Finanze, Giancarlo Giorgetti, intervenendo durante il Congresso nazionale dei commercialisti, svoltosi la settimana scorsa a Torino.

Durante il suo intervento, Zanetti ha evidenziato l’importanza per l’economia delle misure legate al Superbonus e agli altri bonus edilizi, sottolineando il ruolo fondamentale del visto di conformità e delle asseverazioni dei professionisti per evitare le truffe.

“Misure shock” e “misure sciocche”

In tema di Superbonus, il consigliere di Giorgetti ha affermato che “il 110% in fase pandemica è una misura shock. Il 110% in un momento economico normale è una misura sciocca.”

La super-detrazione introdotta dal decreto Rilancio non sarebbe cioè sostenibile per le casse dello Stato in periodi ordinari, secondo Zanetti.

In realtà, un recente studio della stessa categoria di professionisti a cui appartiene Zanetti, pubblicato lo scorso giugno dalla Fondazione nazionale dei commercialisti, giungeva a conclusioni opposte circa gli effetti del Superbonus sulle finanze pubbliche.

“Se si considera adeguatamente l’effetto di retroazione fiscale, l’impatto del Superbonus 110% sulle finanze pubbliche è addirittura positivo, nel senso che l’incremento di Pil generato comunque a debito, cioè facendo deficit, sarebbe superiore all’impatto sul debito, migliorando, in termini percentuali, il rapporto debito/Pil”, dicevano i commercialisti in quello studio.

Si dovrà quindi, probabilmente, fare la tara sia alle critiche di Zanetti contro la misura generale che alle distinzioni fra Superbonus e misure specifiche come la cessione del credito, in base alle ragion di Stato e forse di partito, a cui il consigliere di Giorgetti presumibilmente si deve conformare.

Ruolo essenziale di visti e asseverazioni contro le truffe

Parlando della cessione dei credit e degli sconti in fattura, Zanetti ha messo in luce il ruolo cruciale svolto dai visti di conformità e dalle asseverazioni tecniche.

“Gli sconti e le cessioni, senza visti di conformità e senza asseverazioni tecniche, sono un eccezionale veicolo per le truffe. Con visti di conformità e con le asseverazioni tecniche sono un eccezionale veicolo per l’economia”, ha affermato Zanetti, sottolineando la funzione cruciale svolta da commercialisti e altri professionisti.

Ripensamenti in vista?

Recentemente, Zanetti ha svolto un ruolo anche di “tutore” o “editor” ex post oltre che di consigliere ex ante del ministro Giorgetti.

Risale a pochi giorni fa, infatti, la precisazione che Zanetti ha dovuto fare per chiarire un fraintendimento in cui molti erano caduti dopo le dichiarazioni del ministro Giorgetti, secondo cui “i lavori devono essere completati entro la fine dell’anno, se si vuole beneficiare dello sconto in fattura, altrimenti, parte il meccanismo delle detrazioni senza la possibilità di sconto in fattura e cessioni, salvo quelli maturati in precedenza”.

In realtà, ha detto il consigliere, non è vero che scomparirà in toto la possibilità di accedere allo sconto in fattura.

“Chi sta facendo lavori al 110% con sconto in fattura non avrà proroghe del 110% per la parte di spese che andrà a sostenere nel 2024, ma…potrà sostenerle con sconto in fattura al 70%, come da legislazione attualmente vigente”, ha spiegato Zanetti in un post sui social media.

Per le spese fatte l’anno prossimo, insomma, si potranno ancora fare sconto in fattura e cessione del credito, usufruendo però solo della nuova detrazione ribassata.

“Sono veramente molti quelli che hanno frainteso che, sulle ‘code 2024’ dei lavori non ultimati nel 2023, verrebbe tolta la possibilità di fruire del Superbonus ridotto al 70% con la modalità opzionale di sconto o cessione”, ha aggiunto, riferendosi alle dichiarazioni del ministro durante la conferenza stampa sulla legge di Bilancio.

Viste anche molte recenti dichiarazioni di vari esponenti di governo, pare difficile pensare ad un ripensamento su sconto in fattura e cessione del credito, nonostante le affermazioni di Zanetti, e men che meno sul Superbonus in generale.

Ad oggi, in ogni caso, non sono previsti emendamenti alla Legge di Bilancio 2024 o altri interventi riguardo al Superbonus. Se tutto rimarrà uguale, quindi, si procederà dal 2024 con il décalage delle aliquote, senza ulteriori proroghe del beneficio massimo del 110%.

Aziende molto preoccupate

Diverse sezioni territoriali della Confederazione nazionale dell’artigianato (Cna) si sono dette molto preoccupate per il blocco dei cantieri, definendo i provvedimenti sul Superbonus emblematici “di come non si dovrebbero fare le cose“.

“È  necessaria una proroga per i condomini che hanno avviato i cantieri per gli interventi del Superbonus. In assenza del provvedimento non sarà possibile scongiurare il blocco totale dei cantieri che non potranno portare a termine i lavori”, ha detto Riccardo Castellucci, Presidente di Cna Costruzioni Toscana Centro.

Secondo l’osservatorio della Cna, sono circa 20mila i cantieri che non potranno concludere gli interventi di riqualificazione con danni ingenti per le famiglie e per le imprese che sono ancora in attesa di risposte sull’emergenza dei crediti incagliati, ha detto Gianpaolo Miceli, segretario territoriale di Cna Siracusa.

I lavori già avviati per i condomini, in moltissimi casi, richiedono tempi di realizzazione ben superiori a un anno, ha affermato Miceli, secondo cui le criticità provocate dalle continue modifiche dell’agevolazione non possono gravare esclusivamente su imprese e famiglie che hanno rispettato norme e procedure.

Sulla stessa lunghezza d’onda è il presidente di Cna Costruzioni Siracusa, Alfredo Cannamela.

“Il Superbonus in condominio dovrebbe essere prorogato per tutti gli interventi avviati al 17 febbraio 2023, per i quali operano ancora lo sconto in fattura e la cessione del credito, a condizione che entro il 31 dicembre 2023 siano stati effettuati lavori per almeno il 30% dell’intervento complessivo”, ha proposto.

Questa soluzione è indispensabile affinché i lavori siano fatti bene, visto che migliaia di aziende potrebbero essere costrette ad affrettarsi per terminare i lavori entro il 31 dicembre 2023, con ripercussioni negative in termini di qualità, ha dichiarato Cannamela.

Circa il problema dei crediti incagliati, questi zavorrano migliaia di imprese del settore esponendole al rischio di fallimento, ha detto il Presidente della Cna toscana.

“La chiusura è la spada di Damocle che grava su migliaia di imprese della filiera delle costruzioni per i crediti incagliati e la mancata programmazione dei bonus. Molte aziende di fatto hanno già interrotto i lavori: parliamo di imprese che su Pistoia e Prato hanno i cassetti fiscali pieni e non sono più in grado di portare avanti i cantieri. Nello stesso tempo, ci sono molte famiglie che hanno i ponteggi montati davanti alle loro abitazioni e non sanno se e quando verranno portati a termine gli interventi”, ha dichiarato Castellucci.

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