Stoccaggi gas, Ue sulla buona strada per il target del 90% a novembre

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I depositi avevano chiuso l'inverno scorso a livelli record e per il 2024 la Iea prevede una domanda stabile, grazie anche al calo dei consumi del termoelettrico, rimpiazzati da Fer e nucleare.

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Gli stoccaggi gas in Ue sono attualmente “sulla buona strada per raggiungere l’obiettivo di riempimento del 90% entro l’inizio della stagione di riscaldamento”, cioè il target che l’Europa si è posta entro il 1° novembre per garantire la sicurezza dell’approvvigionamento dopo la crisi con la Russia.

La rassicurazione è arrivata martedì dalla Iea, l’Agenzia internazionale, nel presentare il suo report trimestrale sul mercato del gas naturale (documento in basso).

I livelli di stoccaggio all’inizio di questo mese nel blocco europeo, ha riportato l’Agenzia, erano del 16% superiori alla media quinquennale. Per tutto il 2024, inoltre, servirà immettere meno gas nei depositi, che alla fine dello scorso inverno erano al livello record di circa 19 miliardi di metri cubi, ovvero il 45% in più rispetto alla media quinquennale.

A questo si aggiungono gli storage gas dell’Ucraina che potrebbero fornire altri 10 miliardi di metri cubi di capacità extra al mercato europeo, qualora fossero necessari nel prossimo inverno, osserva la Iea.

Nel complesso, gli stoccaggi Ue sono stati riempiti all’81%, mentre la Germania aveva raggiunto il suo obiettivo di stoccaggio del gas dell’85% con 11 settimane di anticipo, come mostrano i dati di Gas Infrastructure Europe.

Nel frattempo, l’Agenzia prevede che la domanda di gas in Europa rimarrà stabile a circa 487 miliardi di metri cubi quest’anno, vicino ai 488 miliardi di metri cubi dell’anno scorso, poiché il maggiore utilizzo di gas negli edifici e nell’industria è stato quasi interamente compensato da una minore produzione di energia elettrica a gas (vedi grafico in basso).

Si prevede che la domanda di gas nel settore energetico scenderà di oltre il 10% in un contesto di rapida espansione delle energie rinnovabili e di miglioramento della disponibilità nucleare in Francia, spiega il report.

Dal lato dell’offerta, invece, si prevede che le importazioni di Gnl in Ue diminuiranno di quasi il 10% su base annua nel 2024, a fronte di elevati livelli di scorte, domanda debole e maggiori forniture di gas in rete.

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