Stop ai voli aerei di corto raggio se ci sono valide alternative col treno.
La proposta è una delle tante (circa 230 in totale) concordate tra il partito socialista spagnolo, il Psoe dell’attuale premier Pedro Sánchez, con il partito di estrema sinistra Sumar, guidato da Yolanda Díaz.
I due partiti hanno siglato un accordo di programma, martedì scorso, 24 ottobre, con l’obiettivo di creare una coalizione per governare il Paese.
I socialisti, ricordiamo, hanno ricevuto l’incarico di provare a formare una maggioranza, dopo il tentativo fallito del centro-destra, che ha ottenuto il numero più alto di voti alle elezioni del 23 luglio; Sánchez ha tempo fino al 27 novembre per riuscire nell’impresa (servirà anche l’appoggio di altri partiti regionali), altrimenti bisognerà tornare alle urne nel 2024.
Uno dei pilastri dell’accordo è la transizione ecologica, al cui interno, come detto, c’è la proposta di bandire i voli aerei domestici quando c’è la possibilità di fare lo stesso tragitto in treno entro le due ore e mezza, allo scopo di ridurre le emissioni di CO2.
Dalla limitazione sarebbero esclusi i brevi voli di collegamento con un hub aeroportuale da cui partono voli sulle lunghe distanze, come lo scalo internazionale Barajas di Madrid.
Una misura analoga, ricordiamo, è in vigore in Francia ma è sostanzialmente inefficace perché riguarda solamente tre rotte tra Parigi Orly e Bordeaux, Nantes e Lione, poiché su altri collegamenti non ci sono servizi ferroviari in grado di competere con l’aereo in termini di velocità e frequenza giornaliera.
In Spagna, al momento, le tratte effettivamente coinvolte dal bando sarebbero, ad esempio, Madrid-Barcellona, Madrid-Valencia e Madrid-Siviglia e poche altre.