Sostegno alla qualità dell’aria: l’Europa riconosce le particolarità del bacino padano

Il Consiglio Ambiente dell'Ue ha anche adottato la strategia di lungo termine per un'economia europea a impatto climatico zero.

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Tra le principali conclusioni adottate dall’ultimo Consiglio Ambiente dell’Unione europea (per l’Italia ha partecipato il ministro Sergio Costa) c’è una novità che interessa da vicino il nostro paese.

L’Italia, infatti, si legge in una nota ministeriale, durante i negoziati del Consiglio Ambiente ha ottenuto che il bacino padano rientrasse nelle aree che richiedono particolari misure europee di sostegno contro l’inquinamento atmosferico, a causa delle condizioni orografiche-climatologiche di tali aree.

Inoltre, prosegue la nota, è stato confermato che (neretti nostri) “le risorse del Just Transition Fund [il fondo per la transizione equa previsto dal Green Deal europeo, ndr.] e la compartecipazione finanziaria italiana potranno essere utilizzate per la decarbonizzazione dell’ex Ilva, che potrà puntare a nuove tecnologie come quella dell’idrogeno, e per il Sulcis”.

Sempre in tema di conclusioni sulla qualità dell’aria, dopo aver ricordato che l’inquinamento atmosferico, secondo le stime, provoca più di 400.000 decessi prematuri ogni anno in Europa, soprattutto fra le persone che vivono nelle aree urbane, il Consiglio Ambiente in una nota “pone l’accento sulla necessaria coerenza tra la politica in materia di aria pulita e altri settori strategici pertinenti”.

Ciò significa, chiarisce il documento, “che gli obiettivi in materia di qualità dell’aria dovrebbero rispecchiarsi pienamente nella legislazione dell’Ue in materia di fonti di emissioni e nell’elaborazione di nuove iniziative nel quadro del Green Deal europeo, anche nei seguenti ambiti: mobilità intelligente […] energia rinnovabile, ristrutturazione di edifici, riscaldamento residenziale, agricoltura e industria”.

Il Consiglio Ambiente poi si compiace, termina la nota, “dell’intenzione della Commissione di intraprendere ulteriori azioni a favore della mobilità a zero emissioni e di proporre norme più severe in materia di emissioni per i veicoli a benzina e diesel, tenendo conto anche degli inquinanti non ancora regolamentati, come pure della sua intenzione di ridurre le emissioni provenienti dal trasporto marittimo e di migliorare la qualità dell’aria nei porti e nei pressi degli aeroporti”.

Il Consiglio Ambiente nella stessa sessione ha anche adottato la strategia a lungo termine che conferma l’impegno a perseguire gli obiettivi climatici dell’accordo di Parigi, oltre all’impegno di realizzare un’economia europea a impatto climatico zero entro il 2050, chiedendo ai singoli Stati membri di definire le strategie nazionali da presentare alle Nazioni Unite.

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