Solare ed eolico in Europa: quanto gas hanno fatto risparmiare dall’inizio della guerra?

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Da marzo a settembre, eolico e solare hanno generato 39 TWh in più sullo stesso periodo del 2021, facendo risparmiare 11 mld € sull'acquisto di gas dedicato al settore elettrico. Le stime E3G-Ember.

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La crescita della produzione elettrica delle fonti rinnovabili in Europa sta aiutando a risparmiare sui costi del gas, ma ancora non basta.

Secondo le ultime stime di E3G ed Ember, due think tank specializzati in analisi energetiche, eolico e fotovoltaico hanno generato un quarto (24% circa) di tutta l’elettricità a livello Ue da quando è scoppiata la guerra in Ucraina a oggi (marzo-settembre).

Si parla di 345 TWh totali in sette mesi, 39 TWh in più (+13%) in confronto allo stesso periodo del 2021, quando le rinnovabili avevano fatto in tutto il 21% del mix di produzione elettrica.

Nel complesso, questi 345 TWh (192 TWh di eolico e 153 di FV) hanno fatto risparmiare 99 miliardi di euro grazie alle minori importazioni di gas. Infatti senza questi 345 TWh l’Ue avrebbe bisogno di circa 70 mld di mc di gas per produrre la sua elettricità.

I 39 TWh in più di eolico e FV hanno consentito di risparmiare circa  11 miliardi di euro, poiché la generazione green aggiuntiva nel 2022 ha permesso di evitare l’utilizzo di 8 miliardi di metri cubi di gas.

Tuttavia, evidenziano E3G-Ember, la Ue ha speso 82 miliardi di euro circa, nel periodo considerato, per il gas fossile utilizzato nella generazione elettrica (20% del fuel mix), anche a causa del forte incremento del suo prezzo.

Se da un lato le rinnovabili hanno contribuito ad alleviare la crisi energetica, il loro potenziale è molto più ampio e la dipendenza europea dal gas rimane forte.

Guardando ai singoli Paesi, in Italia vento e sole hanno generato il 20% dell’energia elettrica nei sette mesi esaminati; in Francia il 14%, in Polonia il 17% e in Spagna il 35%.

Se invece consideriamo il primo semestre 2022, sempre da dati Ember della Global Electricity Mid-Year Insights 2022, emerge che la Ue tra gennaio e giugno ha visto crescere non solo la generazione da eolico e fotovoltaico, ma anche quella da carbone (+28 TWh sullo stesso periodo del 2021), utilizzata per compensare i forti cali del nucleare e dei bacini idroelettrici.

L’output di eolico e fotovoltaico è aumentato di 46 TWh, coprendo metà della caduta di nucleare e idroelettrico: queste due ultime fonti hanno perso circa 90 TWh complessivamente.

Pertanto, considerando il leggero calo della domanda da gennaio a giugno (-17 TWh), è stato necessario impiegare più carbone e lignite per un totale netto di +28 TWh, mentre la quota del gas è rimasta pressoché invariata. Nella prima metà del 2022, il carbone ha costituito il 16% del mix elettrico Ue, comunque molto meno rispetto al 2015, quando era a circa il 25%.

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