Reddito energetico, subito esaurite le risorse per il 2025

Più di 12mila richieste pervenute al Gse in due settimane. Il Mase dovrà decidere se rinnovare il provvedimento anche per il 2026.

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Esattamente come successo per lo scorso bando, anche quest’anno le risorse economiche destinate al Fondo reddito energetico nazionale sono andate esaurite in pochissimo tempo.

La parte destinata alle regioni del Sud e alle isole (82.290.554 €) è terminata il ​​giorno stesso in cui è stato aperto lo sportello per fare domanda (13 maggio), mentre venerdì scorso, 23 maggio, il Gse ha comunicato in una nota che era esaurita anche la quota riservata alle regioni del Centro-Nord e alle province autonome (20.875.523 €).

In totale sono pervenute al Gestore 12.332 richieste, di cui:

  • 10.050 da regioni del Sud e isole;
  • 2.282 dalle altre regioni e province autonome.

Le richieste complessive nei due anni di vita della misura, 2024 e 2025, hanno superato quota 25mila. Quando è stato lanciato, il reddito energetico prevedeva un finanziamento da 200 milioni per due anni (2024 e 2025, appunto), ma non è chiaro, ad oggi, se il Mase lo rinnoverà anche per il 2026.

Il Gse fa sapere intanto che potrà riaprire lo sportello nel caso in cui, a seguito di rinunce ed esclusioni, risultassero disponibili almeno cinque milioni di euro.

Le criticità del primo bando

La misura, che consente ai soggetti con un Isee inferiore a 15.000 euro e alle famiglie con almeno quattro figli a carico e Isee sotto i 30.000 € di realizzare senza costi un impianto fotovoltaico per autoconsumo, risulta dunque molto appetibile per gli utenti, anche se mostra alcune criticità.

Per tanti installatori che sono stati coinvolti nel primo bando si è infatti rivelato difficile trovare polizze assicurative che rispettassero i requisiti tecnici previsti a costi sostenibili.

Questo problema ha acuito le difficoltà a mettere gli impianti in esercizio entro 12 mesi dall’accoglimento della richiesta di ottenere il beneficio, come stabilito dalla normativa, pena la perdita del diritto di accesso al contributo.

Italia Solare, dunque, ha chiesto una proroga di un anno per le scadenze, ma al momento non c’è stata ancora una risposta da parte del Mase, che però ha provato a porre rimedio nel nuovo regolamento per il bando 2025 (per i dettagli si veda Reddito energetico, aggiornato il regolamento per il 2025).

Le modifiche del ministero

In sintesi il dicastero ha inserito alcune modifiche per affrontare il problema delle polizze multi-rischio, che devono essere garantite dagli installatori per una durata di 10 anni.

Se prima si disponeva che la polizza potesse avere durata anche inferiore, “purché rinnovabile per scadenze successive, fino ad assicurare la copertura assicurativa decennale”, ora si ammette anche un eventuale frazionamento (annuale o pluriennale) e una rescindibilità annuale senza tacito rinnovo.

Rimane valido, in caso di recesso anticipato, l’obbligo di copertura fino almeno al decimo anno dalla data di entrata in esercizio dell’impianto.

Ancora, è stata introdotta la facoltà del soggetto realizzatore di stipulare polizze diversificate tra i vari rischi, cosa che prima non era possibile.

Va infine ricordato che il Gse metterà a disposizione un’apposita sezione informativa sul suo sito per raccogliere le compagnie assicuratrici operanti sul territorio nazionale che offrono prodotti conformi ai requisiti; una vera e propria “vetrina” per semplificare il lavoro di ricerca degli operatori.

Italia Solare ha invece firmato lo scorso 8 maggio una convenzione con il broker assicurativo globale Howden per una “polizza decennale ad adesione facilitata, con premio unico anticipato e costi certi e competitivi, riservata agli associati”.

L’accordo prevede un costo bloccato per tutta la durata decennale della polizza, che resta invariato senza applicazione di malus o cancellazione a seguito di eventuali sinistri, e accesso facilitato alla copertura senza limitazioni sul numero di impianti installati.

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