Proroga Superbonus per le unifamiliari, semplificazione rinnovabili: le richieste del Parlamento al Governo sul Def

Nella risoluzione di maggioranza approvata alla Camera ci sono anche indicazioni per un Fondo energetico straordinario Ue, possibile scostamento di bilancio, altri interventi contro il caro-prezzi.

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Semplificare le autorizzazioni per le rinnovabili, prorogare il Superbonus per le case unifamiliari e rendere più flessibile il meccanismo della cessione dei crediti relativi ai bonus edilizi, avviare un confronto in sede Ue per istituire un Fondo energetico europeo straordinario, proseguire con gli interventi volti a ridurre i costi di energia e carburanti prevedendo anche un possibile scostamento di bilancio.

Sono le principali richieste inserite nella risoluzione di maggioranza al Documento di economia e finanza (Def) passata alla Camera con 412 voti favorevoli e 55 contrari. Il Def è stato approvato lo scorso 6 aprile dal Consiglio dei ministri e poi trasmesso al Parlamento; nel documento ci sono anche alcuni scenari di rischio per il sistema energetico italiano in caso di stop delle forniture di gas dalla Russia.

Per quanto riguarda il Superbonus, si chiede di prorogare il termine previsto dalla legge di bilancio 2022 per le case unifamiliari, che devono aver completato almeno il 30% dei lavori entro giugno 2022 per poter utilizzare la maxi detrazione fiscale del 110% fino al 31 dicembre dello stesso anno.

Su questa proroga oltre il 30 giugno ci sarebbe già un impegno preciso del Governo, come annunciato da Riccardo Fraccaro (M5S) alcuni giorni fa.

In tema di cessione del credito per lavori effettuati con i bonus edilizi, si chiede di valutare la possibilità per le banche di frazionare per importo e annualità il credito, se ceduto ai propri correntisti; inoltre, di valutare la possibilità di cedere i crediti a soggetti diversi da banche, istituti finanziari e assicurazioni, “consentendo la cessione non solo ad esaurimento del numero delle possibili cessioni attualmente previste, ma anche prima” (neretti nostri).

Ricordiamo che la versione più recente della norma approvata con gli emendamenti al Dl Energia 17/2022 prevede che (neretti nostri) “alle banche, in relazione ai crediti per i quali è esaurito il numero delle possibili cessioni […] è consentita una ulteriore cessione [la quarta, ndr.] esclusivamente a favore dei soggetti con i quali abbiano concluso un contratto di conto corrente, senza facoltà di ulteriore cessione”.

Sul fronte delle rinnovabili, la risoluzione impegna il Governo a “a favorire la transizione ecologica, energetica […] anche ponendo in essere interventi di semplificazione e accelerazione dei procedimenti autorizzativi per la realizzazione e l’esercizio di impianti da fonti rinnovabili al fine di garantire il conseguimento e potenziamento degli obiettivi nazionali di decarbonizzazione fissati dal Piano nazionale integrato di energia e clima in via di aggiornamento”.

Si raccomanda poi, “qualora si verifichi un peggioramento del quadro economico”, di prevedere uno scostamento di bilancio “al fine di prevedere interventi di sostegno, del tutto simili a quelli messi in campo durante l’emergenza pandemica, per le famiglie, i lavoratori e per quella parte del comparto produttivo particolarmente colpita dalle conseguenze della crisi in Ucraina“.

Altra richiesta è quella di avviare “con urgenza un confronto costruttivo per l’istituzione di un Fondo energetico europeo straordinario, quale strumento, a disposizione dell’Unione europea e dei suoi Stati membri, a supporto della lotta al caro energia, al fine di garantire una maggiore autonomia sul fronte energetico”.

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