Progettazione europea per la transizione energetica delle isole minori: il caso di Ventotene

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I due progetti europei con cui Anci Lazio ha cofinanziato il “Clean Energy Transition Agenda” dell’isola e testerà, presso la Comunità energetica di Ventotene, modelli di governance delle CER innovativi e replicabili.

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Anche se la transizione energetica nelle isole minori va avanti a rilento, le comunità locali possono contribuire ad accelerare questo processo, anche ricevendo il co-finanziamento di programmi europei.

Questo è l’approccio che si sta adottando per esempio nell’isola di Ventotene, in Provincia di Latina. Il comune, ormai da diversi anni, partecipa a vari progetti europei gestiti da Anci Lazio (Associazione nazionale dei comuni italiani della Regione Lazio).

Tra i vari progetti in corso, due sono di particolare interesse, approvati dalla Commissione europea, putano alla transizione verso l’energia pulita dell’isola.

Abbiamo chiesto ad Andrea Vignoli, del Comitato Tecnico Scientifico per la Programmazione Europea di Anci Lazio, e a Gabriele Umberto Magni, referente della Comunità Energetica di Ventotene e ricercatore presso l’Università Sapienza di Roma, di raccontarci la loro esperienza che unisce progettazione europea ed energia rinnovabile a Ventotene.

Da quando e con quali attività Anci Lazio contribuisce alla transizione energetica di Ventotene?

Abbiamo avviato nel 2005 un servizio dedicato alla promozione della partecipazione dei Comuni associati e dell’Associazione stessa, ai Programmi gestiti dalla Commissione Europea per sviluppare le capacità e le competenze esistenti nelle nostre amministrazioni locali e favorire processi di innovazione dei territori laziali. Dal 2019 è stato lanciato il “Training Camp di Ventotene”, un evento formativo annuale che riunisce sull’isola Pontina, sindaci e amministratori del Lazio per approfondire le tematiche europee e le opportunità sul campo. Questo stretto legame creatosi con la comunità isolana ha portato al coinvolgimento dell’Amministrazione Comunale in numerosi progetti europei gestiti da ANCI Lazio.

Quali sono i progetti europei nel settore energetico?

Per quanto riguarda il settore energetico, ANCI Lazio ha coinvolto il Comune di Ventotene come area pilota di due progetti europei: PRISMI PLUS e COMANAGE. Ad esempio, PRISMI PLUS, co-finanziato dal Programma Europeo Interreg MED, ha sviluppato uno strumento di misurazione delle potenzialità di un territorio nella produzione di energia da rinnovabili, combinando tutti i parametri relativi all’esposizione solare, alla ventosità, al moto marino e alla presenza di biomasse, con i vincoli sul territorio come quelli paesaggistici, architettonici, aree e parchi naturali, eccetera. Lo studio ha fornito una mappa chiara delle potenzialità esistenti sull’isola di autoproduzione di energia, attività svolta in parallelo alla nascita sull’isola della prima Comunità energetica del Lazio. Da qui si è partiti, sempre con risorse del progetto PRISMI PLUS, perpredisporre il CETA, cioè la Clean Energy Transition Agenda di Ventotene”.

Chi è stato coinvolto nella redazione del Clean Energy Transition Agenda di Ventotene?

Si è trattato di un processo partecipato realizzato attraverso una serie di incontri con gli stakeholder isolani, cittadini, imprese ed enti locali. Gli appuntamenti sono stati organizzati nel primo semestre del 2022, sia in presenza a Ventotene che da remoto, per garantire la massima partecipazione di tutti i portatori di interesse, anche quelli che non vivono sull’isola tutto l’anno.

Come è stato organizzato il processo partecipato?

Negli incontri è stata avviata dapprima un’attività di formazione sul documento da redigere e sulle sue finalità. Poi è stata elaborata la vision e gli obiettivi, a medio e lungo termine, dando grande importanza al tema della Governance nei processi di transizione. Sono state poi presentate realtà virtuose, come altre isole che hanno già implementato processi di transizione, proprio per capire quali di questi potessero essere riproposti sull’isola e in che modo. Al termine degli incontri le idee scaturite dai partecipanti sono state raccolte e organizzate nel documento finale predisposto da ANCI Lazio con il supporto specialistico di un tecnico designato che ha seguito e facilitato tutto il processo in loco.

Le maggiori difficoltà incontrate durante la redazione documento?

Redigere il CETA è stata una sfida importante per la Comunità ventotenese. La principale difficoltà è stata quella di mettere a fattor comune la maggior quantità possibile di stakeholder presenti sul territorio. In primis si è cercato di coinvolgere l’ente comunale in un periodo politico molto complesso nel passaggio fra un’amministrazione e la successiva. Poi si è cercato di ricevere feedback dalle imprese presenti sul territorio e da tutti i cittadini. Dopo un primo momento in cui si è dovuta superare la normale diffidenza iniziale delle persone coinvolte, ha avuto inizio una sessione di lavoro partecipata molto proficua. Lo sforzo maggiore sarà adesso seguire i passi tracciati da questo documento sfruttando i fondi che Ventotene ha a disposizione tramite il PNRR Isole Verdi, su interventi legati alle rinnovabili, alla mobilità sostenibile, alla gestione dei rifiuti e alla risorsa idrica.

Il CETA ha definito degli obiettivi quantificabili?

Il documento ha voluto prima di tutto elaborare una vision di transizione. Tutto è iniziato chiedendo agli stakeholder presenti: ‘come immagini la transizione energetica sull’isola di Ventotene?’ ‘Quali principi dovrebbe seguire?’ Successivamente alla vision è stata strutturata la linea della governance di transizione basata sulla possibilità di costituire dei Tavoli Partecipati per avviare un processo di democrazia partecipata. La comunità di Ventotene ha scelto di mettere al primo posto la metodologia con cui elaborare gli obiettivi, con l’idea che senza il giusto metodo ogni intervento può essere pericoloso per l’isola. Si è optato per una partecipazione pubblico-privata ai processi decisionali che, in realtà così piccole come quella isolana, può essere una grande leva per responsabilizzare i cittadini su tutte le tematiche che interessano a fini della transizione.

Per quanto riguarda l’altro progetto europeo?

Il progetto COMANAGE, avviato a novembre 2022 e co-finanziato dal Programma LIFE Clean Energy Transition, prevede di sviluppare un sistema di gestione efficiente ed efficace delle CER, elaborando e testando un kit di strumenti facilmente replicabili su scala europea. In particolare il progetto prevede diverse azioni, per esempio la creazione di un Energy Communities Governance Toolkit, cioè un insieme di strumenti indirizzati al personale delle amministrazioni regionali e locali per la gestione delle Comunità Energetiche. Un’altra azione invece riguarda la realizzazione degli Operational Integrated Services Hubs, che forniranno servizi sulle CER, sia online che offline. Si prevede poi di fare attività di training per il potenziamento delle conoscenze sulle Comunità energetiche, e di sviluppare raccomandazioni per replicare i risultati ottenuti su altri territori.

La comunità energetica di Ventotene ospiterà un caso pilota di questo progetto?

Sì, la CER di Ventotene è uno dei 3 pilota selezionati a livello europeo su cui saranno testati questi nuovi strumenti di governance. Inoltre, sarà sviluppato un ampio piano di “capacitazione”, per migliorare le competenze dei gestori delle CER provenienti da vari paesi europei e nel Lazio. Oltre a Ventotene saranno coinvolti i gestori di almeno 10 CER di altri comuni, attualmente in fase di selezione.

Com’è l’attuale governance della CER di Ventotene?

La Comunità Energetica di Ventotene, detta anche CERV, è una realtà avviata a ottobre 2021 con lo scopo di sensibilizzare la popolazione sui temi legati all’autoproduzione energetica da fonte rinnovabile e il risparmio energetico. In una realtà ristretta come quella isolana la possibilità di produrre e condividere energia prodotta localmente, senza l’uso di fonti fossili importate dalla terraferma, trova la sua massima espressione virtuosa. La CERV è nata con una governance public-lead, ovvero a traino pubblico, ma col tempo si è evoluta aumentando la base sociale fino agli attuali 30 soci e mettendo i cittadini ventotenesi al centro del Consiglio Direttivo.

Chi sono i membri ?

Ad oggi, alla Comunità partecipano il Comune di Ventotene, diverse strutture ricettive, alcuni bar e molti cittadini; alcuni membri risiedono sull’isola dodici mesi all’anno, mentre altri vi soggiornano con una routine di permanenza più stagionale. Tutti i soci devono, per statuto, possedere un POD, ovvero un punto di consegna dell’energia elettrica, sul territorio isolano che è totalmente compreso sotto un’unica cabina primaria di trasformazione.

Quali sono gli impianti energetici?

Il primo impianto che verrà connesso sarà un piccolo fotovoltaico pubblico in zona porto romano, ma molti altri sono in programma su abitazioni di privati. L’attesa per la connessione ufficiale e la formalizzazione al Gse è dettata principalmente dall’arrivo imminente dei decreti attuativi ministeriali che dovrebbero togliere il vincolo della cabina secondaria che, ad oggi, rende ancora impossibile la costituzione di un’unica Comunità isolana. Registrare la CERV scegliendo solo alcuni soci in base alla loro cabina secondaria di appartenenza avrebbe oggi un effetto fortemente divisorio andando a minare l’idea stessa di Comunità che è il fulcro stesso dell’intero progetto.

Oltre ai programmi comunitari Anci Lazio, supporta Ventotene anche in progetti nazionali?

Oltre ai progetti europei a gestione diretta, ANCI Lazio ha stipulato una Convenzione con la Regione Lazio per la costituzione dell’Osservatorio Sviluppo Lazio che fornisce una strutturata attività di supporto tecnico ai comuni laziali in tutte le fasi di sviluppo dei progetti finanziati dal PNRR e dalla nuova programmazione 2021-2027. In questo ambito, il Comitato Tecnico Scientifico per la Programmazione Europea è pienamente coinvolto nel supporto del Comune di Ventotene nell’implementazione del progetto Isole Verdi finanziato con fondi PNRR per 12,7 milioni di euro, che prevede importanti investimenti per un completo processo di transizione verde dell’isola.

Le nostre conclusioni

È interessante notare come in una comunità locale, come quella di Ventotene, grazie all’attività mirata di un’organizzazione esperta in progettazione europea si stiano indirizzando i finanziamenti di diversi programmi europei e nazionali verso un unico obiettivo: la transizione energetica locale.

L’esperienza di Ventotene è solo un esempio di come la progettazione europea sia un valido sostegno per sensibilizzare e portare energia da fonti rinnovabili nelle isole minori. Per conoscere altre buone pratiche europee, consigliamo di consultare la piattaforma “Clean energy for EU islands” della Commissione europea.

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