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Transizione energetica nelle isole minori, il processo è troppo lento

Migliora la crescita della raccolta differenziata, troppo lenta quella delle rinnovabili. In stallo mobilità sostenibile, depurazione e comparto idrico. Le proposte di Legambiente e dell'Istituto sull’Inquinamento Atmosferico del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR-IIA).

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Vincoli paesaggistici troppo rigidi, complesse richieste di connessione, procedure di autorizzazione intricate e spesso obsolete, sono solo alcune delle barriere non tecnologiche che impediscono uno sviluppo deciso delle  rinnovabili nelle isole minori. In stallo anche mobilità sostenibile, depurazione e comparto idrico.

Questi alcuni dati del nuovo nuovo report “Isole sostenibili 2022”, realizzato da Legambiente e dall’Istituto sull’Inquinamento Atmosferico del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR-IIA) analizzando diversi studi di settore (allegato in basso).

Focus energia nelle isole minori

Nelle isole non interconnesse cresce l’installazione di fotovoltaico, in particolare grazie agli incentivi introdotti da parte del MiSE.

Sono 531 i kW installati complessivamente dal 2018 in queste 20 isole grazie al provvedimento, che si aggiungono ai 2.700 già installati.

Purtroppo, i ritardi accumulati nell’emanazione dei provvedimenti attuativi hanno portato a fallire rispetto agli obiettivi previsti al 31 dicembre 2020 dal provvedimento, che era di raggiungere una installazione complessiva di 11.820 kW (e 13.850 MW di solare termico).

Le maggiori installazioni di fotovoltaico si trovano in isole interconnesse, ossia ad Ischia, all’Isola d’Elba e a Sant’Antioco (rispettivamente circa 4.000, 3.700 e 2.000 kW). Tra le isole non interconnesse, Pantelleria risulta l’isola con le maggiori installazioni di fotovoltaico, 840 kW, con a seguire Lampedusa e Linosa, 605 kW, le isole Eolie (comune di Lipari), 509 kW, e Ustica, 433 kW. Buone notizie dall’isola di Salina dove si riscontra il maggior aumento percentuale di installazioni fotovoltaiche dal 2020 al 2021 (si è passati da 22 a 104 kW). Ad oggi il fotovoltaico è presente in tutte le isole anche se in alcuni casi con numeri molto bassi, come ad esempio alle Isole Tremiti (18,4 kW) e al Giglio (34,7 kW).

Il micro-eolico è presente solo a Pantelleria, Sant’Antioco e Ventotene, con valori di installato rispettivamente di 32 kW, 55 kW e 3.16 kW (numeri invariati rispetto al 2020).

Tra le isole non interconnesse, fatta eccezione per Capraia, il valore massimo di copertura del fabbisogno elettrico da fonti energetiche rinnovabili si registra ad Ustica che ha raggiunto il 12% (rispetto a neanche il 2% del 2019), seguita dalle isole Pelagie con il 6,22% (rispetto a neanche l’1%del 2019) e Ventotene con il 5%. Le altre isole non raggiungono il 5% e i valori più bassi si riscontrano all’isola del Giglio e alle isole Tremiti (valore percentuale sotto l’uno).

Infine, delle 27 isole abitate analizzate, 20 risultano sempre non interconnesse alla rete elettrica nazionale (Isole Pelagie, Isole Egadi, Isole Tremiti, Isole Eolie, Ponza, Ventotene, Ustica, Capraia, Isola del Giglio, Gorgona).

Raccolta differenziata

Un dato positivo riguarda invece la raccolta differenziata che registra una media complessiva del 47,33%.

La sfida della sostenibilità ambientale passa anche dalle piccole isole che hanno voglia di rinnovarsi e migliorare, cercando di superare criticità e ritardi.

In questo ambito l’isola di Sant’Antioco (composta dall’omonimo comune e dal comune di Calasetta, in Sardegna) risulta quella più virtuosa con l’82% di raccolta differenziata, seguita dalle Isole Egadi che hanno raggiunto il 75%. Ottime percentuali anche per Pantelleria (TP) con il 73% e San Pietro (SU) con il 72,6%.

Il Pnrr

Il Pnrr – sottolinea Legambiente in una nota di accompagnamento alla pubblicazione del documento – racchiude molte opportunità per dare nuovo slancio ai settori ancora troppo poco sviluppati in questi territori.

Grazie al bando Pnrr “Isole Verdi”, sono stati infatti stanziati 200 milioni di euro destinati a finanziare azioni integrate per rendere le isole minori più autonome e “green”. Buona la risposta da parte delle isole, che hanno presentato 140 i progetti di sviluppo sostenibile, provenienti da 13 Comuni delle 19 isole minori (Vedi anche Bando “Isole verdi”: assegnati a 140 progetti i 200 milioni di euro del Pnrr).

Le amministrazioni dell’Isola del Giglio (GR), Capraia (LI), Ponza (LT), Ventotene (VT), le Isole Tremiti (FG), Ustica (PA) e Pantelleria (TP), i tre comuni dell’Isola di Salina (ME), Favignana (TP), Lampedusa e Lipari (AG) hanno inoltre già richiesto finanziamenti per interventi riguardanti le energie rinnovabili, la costruzione di dissalatori, l’efficientamento della rete idrica, la mobilità sostenibile, l’efficientamento energetico e la gestione del ciclo dei rifiuti urbani, a testimonianza che c’è voglia di mettersi gioco e contribuire alla transizione ecologica del paese.

Depurazione e comparto idrico in stallo

Depurazione e comparto idrico restano i settori più deboli per le isole minori abitate.

Per quanto riguarda il comparto idrico, i sistemi di dissalazione, presenti comunque solo in un terzo delle isole, sono spesso insufficienti e obsoleti e l’approvvigionamento idrico deve essere garantito da navi cisterna provenienti dalla terraferma.

I nuovi progetti sono spesso bloccati da ricorsi al TAR o da opposizioni reciproche tra diversi livelli amministrativi. In particolare, le perdite della rete idrica si attestano sulla media nazionale, ma in alcune isole sono ben oltre il 60%.

Mobilità

In merito alla mobilità, alcuni comuni isolani il tasso di motorizzazione è pari a quasi un’auto pro capite, come ad esempio a Lampedusa e Linosa (0,9 veicoli/abitante) e a Pantelleria (0,9 v/ab), quest’ultimo in aumento rispetto al dato – n 0,8 av/ab – del report dello scorso anno.

L’isola più virtuosa in questo è Capri, in cui il tasso di motorizzazione è pari allo 0,3 v/ab, nettamente più basso delle altre isole. Il parco auto più vetusto si conferma sulle Isole Pelagie (55%) e alle Isole Tremiti (52%) nonostante sia diminuito di alcuni punti percentuali rispetto al rapporto 2021.

Nonostante questo, va segnalato che molte isole hanno avviato progetti per dotarsi di mezzi elettrici.  

Le proposte per accelerare la transizione energetica nelle isole minori

Per dare forza a interventi ambiziosi in campo ambientale e climatico nelle Isole minori italiane, Legambiente e CNR-IIA lanciano due proposte:

1) la creazione presso il Ministero della Transizione Ecologica di una cabina di regia per la transizione climatica e ambientale nelle isole minori, che definisca gli interventi e soprattutto gli obiettivi che riguardano l’energia, i rifiuti, l’acqua, la mobilità, il turismo sostenibile e svolga un’attività di supporto all’azione dei Comuni.

2) L’elaborazione per ogni isola di un Piano per il clima e la sostenibilità ambientale con chiari obiettivi al 2030. In tutto ciò fondamentale anche il dialogo, la coesione e la collaborazione tra enti territoriali e nazionali, e il coinvolgimento dei cittadini nelle decisioni.

La presentazione del rapporto

Il report Isole sostenibili 2022, realizzato nell’ambito dell’omonimo Osservatorio (isole sostenibili), è stato presentato oggi – 23 giugno – a Capri presso il Centro Congressi Paradiso, di Anacapri, nel corso della due giorni della conferenza internazionale “La sostenibilità delle Isole minori e del turismo nelle aree costiere italiane” che gode del patrocinio dei Comuni di Anacapri e Capri e di Terna come sponsor.

L’evento, proseguirà domani con la presentazione alle ore 11.30 della guida “Il Mare più bello” e l’assegnazione delle cinque vele.

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