Il progetto di Comunità energetica del Comune di Firenze

Oltre 60 edifici pubblici in due quartieri su cui realizzare circa 8 MW fotovoltaici da destinare alle costituende Comunità energetiche rinnovabili. Uno dei progetti italiani più ambiziosi in area urbana avviato da una amministrazione locale.

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I cittadini fiorentini dei quartieri Isolotto-Legnaia e Rifredi saranno i protagonisti di una piccola rivoluzione energetica avviata dal Comune di Firenze.

Si è conclusa la prima fase dell’analisi di fattibilità che porterà alla realizzazione di due Comunità Energetiche Rinnovabili Solidali (CERS) che, con una dotazione di circa 8 MWp di fotovoltaico da installare sulle superfici di 60 edifici comunali, condivideranno l’energia prodotta con l’equivalente di circa 7400 utenze familiari.

Il progetto si inserisce nel percorso avviato dalla città di Firenze di raggiungere l’obiettivo di zero emissioni entro il 2030. La Città, infatti, rientra tra le 9 città italiane selezionate dalla Commissione europea nell’ambito della “Missione città intelligenti e a impatto climatico zero” (Nove città italiane a zero emissioni entro il 2030. A che punto siamo?).

La genesi e i dettagli del progetto

Avviato la scorsa primavera, il progetto nasce da una collaborazione tra la Fondazione CR Firenze e il Comune di Firenze, con l’assistenza tecnica di Sinloc Spa, società di consulenza e investimento partecipata da 12 fondazioni di origine bancaria, e la start up innovativa Energy4Com.

Sulla base di criteri socio-economici ed energetici, che hanno considerato il potenziale di produzione, il risparmio generato per le utenze comunali e la popolazione coinvolta, sono state selezionate due delle sei cabine primarie su cui insistono i due quartieri (mappa delle due CER).

L’analisi di fattibilità ha restituito 60 tetti di edifici pubblici (tra scuole, edifici comunali, impianti sportivi) per più di 143.000 mq su cui sarà possibile installare circa 8 MWp di nuovi impianti fotovoltaici, per una produzione annua stimata in 10.240 MWh.

Oltre a soddisfare il fabbisogno di elettricità delle utenze comunali, l’84,9% dell’energia prodotta potrà essere condivisa dall’equivalente di circa 7.400 utenze residenziali.

A regime, le due CERS consentiranno una riduzione delle emissioni annue di circa 4436 tonnellate di CO2 pari all’azione di stoccaggio di circa 37000 alberi.

“Gli impianti saranno realizzati e finanziati dal Comune – spiega Andrea Giorgio, assessore all’Ambiente e alla transizione ecologica del Comune di Firenze – attingendo in parte ai finanziamenti regionali che si prevede copriranno a fondo perduto il 30-40%. Abbiamo inoltre avviato un approfondimento con la Fondazione CR Firenze che potrebbe anch’essa investire con noi nell’iniziativa, soprattutto qualora vi fosse una larga partecipazione diretta dei cittadini al processo di manifestazione di interesse”.

Secondo una corrente di pensiero piuttosto popolare tra gli amministratori pubblici, si ritiene che non avendo tutte le competenze interne per progettare, realizzare e gestire una CER, i Comuni debbano necessariamente costituire Partenariati Pubblico Privati (PPP) affidando la realizzazione e la gestione degli impianti e della CER a un soggetto privato (Comunità Energetica di Montevarchi-Valdarno: si costituisce come Fondazione di Partecipazione).

È un punto di vista legittimo, soprattutto se le amministrazioni non hanno, oltre alle competenze interne, neppure le risorse finanziarie per affidare un incarico per un’analisi di fattibilità a un soggetto terzo. Analisi, peraltro, utile anche ai fini di una adeguata valutazione dei termini del PPP.

Nel caso del Comune di Firenze le risorse per l’assistenza tecnica messe a disposizione dalla Fondazione hanno consentito l’elaborazione di una analisi indipendente in base alla quale il Comune potrà ora fare le sue scelte.

Come accaduto in precedenza diverse regioni hanno messo a disposizione risorse per supportare le Pubbliche Amministrazioni nella realizzazione di analisi di fattibilità indipendenti, come ad esempio in Campania, Basilicata, Veneto (Come Regioni e Fondazioni sostengono la progettazione di Comunità energetiche territoriali)

“Si tratta di un’autentica rivoluzione per la transizione ecologica della città – ci dice l’Assessore – ed ecco perché il Comune ci scommette installando pannelli fotovoltaici sui tetti degli immobili comunali, dimostrando che si può fare: punteremo principalmente su scuole e impianti sportivi, dando anche un messaggio educativo ai bambini e ai ragazzi che li frequentano”.

La manifestazione di interesse e la partecipazione dei cittadini

“Le CERS produrranno un beneficio ambientale con la produzione di energia rinnovabile – continua Giorgio – ma danno anche benefici sociali, aiutando a ri-costruire le comunità, coinvolgendo i cittadini in assemblea e riproducendo una forma di democrazia dal basso. Non ci sono costi, ma importanti vantaggi per le bollette, la comunità e i nostri quartieri”.

È aperta ora la fase in cui i titolari di POD all’interno delle due cabine primarie potranno manifestare l’interesse a diventare membri delle CERS in qualità di prosumer o consumer compilando entro il 19 gennaio il form disponibile sul sito web del Comune.

“Per promuovere le adesioni – spiega l’assessore – nell’ultimo mese abbiamo fatto sei incontri nei due quartieri in collaborazione con i Presidenti dei Consigli di Quartiere e il sindacato SPI-CGIL con un buon livello di interesse da parte dei cittadini”.

Naturalmente l’invito a partecipare è rivolto ai cittadini, compresi commercianti, associazioni, circoli, parrocchie e imprese ubicati nelle aree individuate.

Una specifica pagina del sito contiene le FAQ e consente agli interessati di verificare l’appartenenza del proprio POD alla cabina primaria. Inoltre, per chi dovesse avere bisogno di supporto nella compilazione dei moduli, il Comune ha formato il personale degli Sportelli al cittadino – U.R.P. dei due quartieri a cui ci si può rivolgere.

I passi successivi

Dopo la chiusura della manifestazione di interesse, con il supporto di Sinloc-Energy4Com, il Comune selezionerà i membri delle CERS sulla base della miglior corrispondenza dei profili di consumo energetico rispetto alla produzione disponibile e in base a criteri socio-economici.

Sarà garantita all’interno della CERS una quota di accesso per i cittadini che godono di bonus energia o sociali e la rappresentanza delle diverse categorie di partecipanti, commercianti, artigiani, residenziali, industrie.

Saranno quindi raccolte le adesioni formali e scelte le forme giuridiche delle due CER che a quel punto potranno entrare in funzione previa acquisizione dei finanziamenti e realizzazione degli impianti.

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