Primo trimestre 2020: il consumo di gas in Italia torna a scendere

CATEGORIE:

Nei primi tre mesi dell'anno il nostro paese consuma il 6,7% in meno di gas sul 2019. L'effetto lockdown c'è, ma solo per 20 giorni a marzo e tocca il settore industriale e, soprattutto, il termoelettrico.

ADV
image_pdfimage_print

Secondo i dati ufficiali del ministero dello Sviluppo economico a marzo i consumi di gas naturale sono stati inferiori del 4,3% rispetto a marzo 2019.

Dopo una leggera crescita del gas in Italia nel corso del 2019 (+2,3%), anche con il dato di marzo, vediamo che la tendenza è adesso in calo: nel primo trimestre i consumi si sono infatti ridotti del 6,7% sullo stesso periodo dell’anno scorso (pari a circa 1,7 mld di m3 in meno).

Il fattore Covid19 sul versante gas sarebbe da imputare solo per una ventina di giorni di marzo ed è comunque meno accentuato che nel settore elettrico.

Alcuni dati ci dicono comunque che anche se a marzo si è registrato, in confronto ad un anno prima, un aumento dei consumi di gas nel settore civile (+13%), anche a causa di temperature mediamente inferiori al marzo dello scorso anno, il calo si è concentrato nell’ambito della produzione termoelettrica (-17,5% circa di gas in meno) e nell’industria (-15,5% circa).

Nella tabella (fonte: MiSE-DGSAIE), il consumo di marzo 2020 e del primo trimestre rapportato al 2019.

Primo trimestre 2020: le fonti dell’import di gas

Le importazioni di gas naturale nel primo trimestre 2020 diminuiscono del 9% sul periodo gennaio-marzo 2019.

In discesa del 9,4% l’import dalla Russia, paese da cui è arrivato il 41,5% del gas estero.

In calo del 33,4% l’import dall’Algeria. Il secondo punto di importazione nel primo trimestre è stato il Nord Europa (+30,7%). Anche dalla Libia arrivano meno metri cubi di gas (-15,2%) rispetto al primo trimestre 2019.

Nel complesso si ha un calo del gas importato dai terminal GNL: -8,5%, al momento circa il 19% del gas naturale importato in Italia.

La produzione nazionale scende a -17,2% sul 2019. Oggi rappresenterebbe circa il 6,6% della domanda nazionale.

ADV
×