Il nucleare nella sfida per la presidenza della Bei

Le posizioni di Margrethe Vestager (attuale commissaria Ue alla concorrenza) sui finanziamenti all'atomo, contribuiscono ad alienarle il sostegno della Francia.

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Ci sono l’eolico, il solare e l’idrogeno, ma non il nucleare, tra le tecnologie energetiche che la Banca europea per gli investimenti dovrebbe finanziare, secondo Margrethe Vestager, commissaria Ue per la concorrenza in aspettativa e candidata a dirigere la Bei stessa.

Anzi, la Banca potrà finanziare anche l’atomo, ma solo se l’Ue lo dovesse decidere.

Le posizioni dei candidati alla presidenza della Bei sul nucleare (assieme a quelle sulla difesa) in questi giorni sono al centro del dibattito; la commissaria danese, scettica verso questa tecnologia, sembra osteggiata dalla Francia nella corsa per succedere all’attuale presidente, il tedesco Werner Hoyer, il cui mandato scadrà il 31 dicembre 2023 (dopo essere stato eletto per la seconda volta nel 2018 e per la prima nel 2012).

In un’intervista al think tank no profit Center for Global Development pubblicata oggi (video in basso), alla domanda su quali fonti energetiche la Bei dovrebbe sostenere, Vestager ha risposto che “abbiamo tutte le tecnologie conosciute del solare, vento e acqua. Abbiamo le tecnologie emergenti dell’idrogeno, un nuovo tipo di batteria, l’energia del moto ondoso – e dobbiamo capire come combinare [queste forme di energia] perché abbiamo pochissimo tempo per combattere il cambiamento climatico”.

Venerdì scorso, incalzata dai giornalisti sul nucleare all’ambasciata danese a Berlino, l’attuale commissaria alla Concorrenza aveva concesso: “se ci sono decisioni di fare le cose in modo diverso, per me va benissimo”, aggiungendo però che tali decisioni in definitiva dipendono dalla politica, da istituzioni, come il Parlamento, la Commissione e il Consiglio, non dalla Bei.

“Non penso che la Banca sia il luogo in cui si possono ripensare o superare i disaccordi nei nostri organi politici”, ha detto Vestager, sostenendo che si rifiuta di vedere la Bei diventare “un altro terreno di scontro politico”.

Secondo Politico.Eu, che ha messo in evidenza la nuova intervista di Vestager, come anche secondo l’agenzia Euractiv, la Francia sarebbe propensa a sostenere, anziché l’attuale commissaria per la concorrenza, l’altra candidata favorita per il vertice della Banca europea per gli investimenti, Nadia Calviño, vice prima ministra spagnola.

Mercoledì scorso, il francese Thierry Breton, commissario europeo per il Mercato interno, si è espresso a favore degli investimenti della Bei nel nucleare: “certamente, l’energia nucleare è in marcia [in Europa], ovviamente, ha bisogno di essere finanziata e, naturalmente, io penso che la Bei dovrebbe farlo”, ha detto ai giornalisti.

Il presidente francese Emmanuel Macron ha chiarito che Parigi favorirà un candidato che sostenga gli investimenti nell’energia nucleare, come parte del mandato della Bei di diventare una “banca del clima”.

La presidenza della Banca europea per gli investimenti, ricordiamo, deve essere votata entro la fine dell’anno dal Consiglio dei governatori, che è composto dai ministri delle Finanze di tutti i paesi dell’Ue.

Giovedì e venerdì (15-16 settembre), i ministri delle Finanze si incontreranno informalmente a Santiago, in Spagna, per cercare di raggiungere un consenso con l’avvicinarsi del momento cruciale.

Vestager, peraltro, spesso ha avuto scontri con la Francia. Oltre alle critiche ricevute da Macron lo scorso luglio, per la nomina della cittadina statunitense Fiona Scott Morton a capo economista della Direzione generale della Concorrenza, la politica danese aveva attirato l’ira dell’Eliseo anche nel 2019, quando, in qualità di commissaria alla Concorrenza, aveva posto il veto a una fusione tra la francese Alstom e la tedesca Siemens.

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