Non solo guai per Tesla: nel terzo trimestre 2018 arrivano i profitti

Dalla Model 3 al tetto solare, come sta avanzando la compagnia di Elon Musk, tra difficoltà e nuovi traguardi. Dal 2019 la vettura sarà in commercio in Europa.

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Dopo tanti mesi con i conti sempre in rosso, alla fine Tesla è riuscita a generare dei profitti, come era accaduto solo due volte in precedenza nella storia della compagnia guidata da Elon Musk, nel 2013 e 2016.

Il terzo trimestre 2018, infatti, ha visto ricavi complessivi per 6,8 miliardi di dollari con 312 milioni di guadagni, grazie soprattutto all’incremento di produzione della berlina 100% elettrica Model 3, che nell’ultima settimana di settembre ha superato il traguardo di 5.000 unità uscite di fabbrica, 4.300 in media ogni sette giorni nell’intero periodo considerato.

Una boccata d’ossigeno per il 2018 molto turbolento di Tesla, con Musk accusato recentemente dalla SEC (Securities Exchange Commission, l’agenzia federale Usa che vigila sui mercati finanziari) di aver diffuso informazioni false e fuorvianti, il successivo patteggiamento per 20 milioni di dollari di multa e la rinuncia alla presidenza della compagnia per tre anni.

Senza dimenticare i colli di bottiglia nella gigafactory del Nevada, i ritardi nella produzione e consegna delle auto, la profittabilità che non arrivava mai, altre sfide all’orizzonte, tra cui l’apertura di una super-fabbrica in Cina per conquistare il nascente mercato asiatico dei veicoli elettrici.

Così Tesla parla di un “trimestre realmente storico” per l’azienda Usa, anche perché la Model 3 è stata la quinta auto più venduta negli Stati Uniti da luglio a settembre di quest’anno, come evidenzia la nota di Tesla con tutti gli ultimi dati economici (Third Quarter 2018 Update, documento allegato in basso).

Tanto da fare della berlina a zero emissioni “un prodotto davvero di tendenza” (mainstream è il termine inglese utilizzato nella nota: il senso è che la Model 3 sta diventando un’auto capace di conquistare un pubblico sempre più ampio).

In totale, nel terzo trimestre sono state consegnate sul mercato americano poco più di 56.000 Model 3 con un prezzo di partenza fissato in 49.000 dollari.

Tesla, spiega la nota, sta continuando a lavorare con le economie di scala per avvicinarsi all’obiettivo di vendere una versione della Model 3 a circa 35.000 dollari, che avrà una batteria con minore autonomia.

Per arrivarci, però, il colosso di Musk dovrà aumentare ancora il ritmo di produzione, andando stabilmente sopra 5.000 auto/settimana fino alle 10.000 “promesse” in più occasioni dallo stesso Musk. A quel punto, evidenzia una breve analisi di GTM Research sui recenti risultati di Tesla, sarà possibile commercializzare un modello più economico mantenendo un buon margine di profitto.

Intanto, si legge nel documento, l’azienda ha introdotto una variante AWD della sua berlina di medie dimensioni (All-Wheel Drive a trazione integrale sulle quattro ruote) e ha risolto anche i problemi di logistica-consegna delle vetture.

E si prepara a lanciare la Model 3 in Europa nel 2019.

Per quanto riguarda i prodotti energetici, la nota aziendale riferisce di 239 MWh di nuove installazioni di accumulo energetico nel terzo trimestre 2018, +18% rispetto ai tre mesi precedenti e +118% nel confronto con lo stesso periodo del 2017, con ricavi e profitti in aumento.

La nota parla anche di 93 MW di nuova potenza solare installata, anche se la complessità del tetto fotovoltaico proposto da Tesla (solar roof, vedi anche QualEnergia.it) finora ha rallentato molto la diffusione di questa soluzione per autoprodurre energia.

Tesla Third Quarter 2018 Update (pdf)

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