No alle fossili nel Recovery Fund: il voto della commissione Ambiente del Parlamento Ue

Intanto il Parlamento italiano ha approvato la risoluzione di maggioranza sulle linee guida per il Piano nazionale di ripresa.

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La commissione per l’ambiente del Parlamento Ue (ENVI, Environment Committee) ha approvato una risoluzione sul Recovery Fund che esclude le fonti fossili dai prossimi finanziamenti europei per la ripresa economica.

La notizia è stata diffusa in prima battuta su Twitter da Pascal Canfin, eurodeputato francese che presiede la commissione per l’ambiente.

Il documento ha avuto via libera con 65 voti favorevoli, 15 contrari e 3 astensioni, riporta l’agenzia EurActiv.

Bisognerà poi vedere se il Parlamento Ue seguirà di nuovo le richieste “verdi” formulate dalla ENVI.

Per quanto riguarda gli obiettivi al 2030, gli eurodeputati in plenaria, nel votare per il taglio delle emissioni del 60% in confronto ai livelli del 1990, hanno mantenuto la posizione sostenuta in precedenza dalla commissione per l’ambiente.

Tra l’altro, la stessa legge sul clima appena votata a Strasburgo, oltre al taglio delle emissioni del 60%, prevede di eliminare del tutto i sussidi diretti-indiretti ai combustibili fossili entro il 2025.

Quindi sarebbe un po’ un controsenso ammettere le fonti energetiche fossili ai finanziamenti del Recovery Fund, che invece dovrebbero essere focalizzati sulla ripresa economica sostenibile.

Ma c’è molta incertezza sulla posizione che adotterà il Consiglio Ue, perché diversi Stati membri finora sono stati poco propensi ad accettare il principio di escludere i combustibili tradizionali dagli aiuti economici post-Covid.

E ricordiamo che il processo legislativo Ue richiede che Parlamento e Consiglio debbano concordare un testo comune su come utilizzare i 750 miliardi di euro del Recovery Fund.

Intanto in Italia, sia al Senato sia alla Camera, è passata la risoluzione di maggioranza sulle linee guida per l’utilizzo del Recovery Fund (documento in basso). Alla Camera i voti favorevoli sono stati 276, con 219 astensioni (tutta l’opposizione) e tre contrari.

Con questo voto, ha dichiarato il presidente della Camera, Roberto Fico, “il Parlamento italiano è stato il primo in Europa a discutere il Piano nazionale per la ripresa e la resilienza, definendo le priorità che il Governo dovrà seguire nella predisposizione dei progetti per l’Italia da finanziare con le risorse stanziate a livello europeo”.

Ricordiamo che il governo aveva trasmesso le sue linee guida sul Recovery Fund al Parlamento a metà settembre, con una serie di proposte su obiettivi e progetti da supportare con i fondi europei.

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