Nel 2019 in leggera discesa i consumi di prodotti petroliferi e il gasolio per autotrazione

I dati 2019 su tutti i consumi petroliferi e sul mercato delle auto in Italia riassunti dall'Unione Petrolifera.

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Secondo i dati forniti dall’Unione Petrolifera (UP) in generale i consumi petroliferi italiani nel 2019 sono diminuiti dello 0,9% rispetto al 2018, a fronte di una crescita stimata del Pil intorno allo 0,2%

Più nel dettaglio (tabella in basso), il consumo dei prodotti petroliferi secondo i dati preliminari è stato pari a circa 60,4 milioni di tonnellate. Complessivamente sono state consumate 552mila tonnellate in meno di prodotti petroliferi, principalmente per effetto del minore fabbisogno della carica petrolchimica (-12,4%).

I bitumi, nello stesso periodo, sostenuti dalla ripresa della manutenzione stradale, hanno confermato il trend di crescita (+183 mila tonnellate, +12,8%): i volumi, pari a oltre 1,6 milioni di tonnellate, sono comunque inferiori del 46% rispetto al picco del 2004, restando quindi ancora limitati anche rispetto al bisogno manutentivo delle strade.

Sono risultati in aumento il carboturbo, che ha mostrato un progresso del 4,3% (+202mila tonnellate), i lubrificanti del 2,8% (+11mila tonnellate) e il Gpl dell’1,5% (+50mila tonnellate).

Auto e alimentazione

Le immatricolazioni di auto nuove (circa 1.916.000) hanno avuto un incremento solo dello 0,3%, restando più basse di circa il 3% rispetto al 2017 (anno di picco del decennio) e di oltre il 23% rispetto al 2007, quando le immatricolazioni sfiorarono i 2 milioni e mezzo: è stato quindi limitato il ricambio del parco auto.

Quelle diesel hanno rappresentato il 39,8% del totale (era il 51,2% nel 2018), mentre quelle a benzina il 44,5% (era il 35,5% a dicembre 2018). Per le vetture diesel hanno sicuramente inciso i blocchi del traffico per questo tipo di alimentazione

Quanto alle altre alimentazioni, nel periodo considerato la quota delle auto a Gpl è stato del 7,1%, delle ibride del 6%, a metano del 2% e delle elettriche dello 0,6%.

Per quanto riguarda i due principali carburanti autotrazione (benzina e gasolio, insieme -1%) si è assistito ad andamenti contrastanti: da un lato la benzina, che ha mostrato lievi segnali di recupero (+0,1%, in totale e +0,2% sulla rete), dall’altro il gasolio che perde volumi: la sua contrazione è stata di 312mila tonnellate (-1,3%), con valori annui negativi sia sulla rete (-0,8%) che sul canale extrarete (-2,1%), al netto dei ritorni.

Mentre la sostanziale stabilità della benzina risulta quale saldo dell’aumento delle immatricolazioni, da un lato, e dell’efficienza dei motori, dall’altro, sulla contrazione del gasolio hanno inciso non solo l’efficienza, ma anche la debolezza della produzione industriale -per il gasolio pesante – e la perdita della leadership di mercato delle auto diesel, conquistata nel 2004, a favore della benzina.

Quadro rispetto al commercio mondiale

UP valuta che la debole dinamica del commercio mondiale, che è stato particolarmente penalizzato dalla guerra dei dazi fra Usa e Cina (+1,1% nel 2019, rispetto al 3,6% del 2018), e il conseguente rallentamento dell’economia mondiale, abbiano determinato per l’industria petrolifera nazionale una frenata delle esportazioni (-6,0%) e il rallentamento dell’1,7% delle lavorazioni delle raffinerie. Tali risultati, rappresentano comunque un recupero rispetto agli andamenti decisamente più negativi del primo semestre.

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