Milano è oggi la città più virtuosa in Italia dal punto di vista della sostenibilità del sistema di trasporti, seguita da Firenze e Bologna.
Al contrario, le grandi città del Sud, Napoli e Palermo, hanno le performance peggiori, condizionate da un trasporto pubblico inefficiente e dalla prevalenza di veicoli inquinanti in circolazione.
E’ quanto emerge dal nuovo Indice di Mobilità Sostenibile di Agici per le 14 città metropolitane italiane, che ha misurato le performance negli aspetti più rilevanti della mobilità, attraverso la raccolta di 43 indicatori: il trasporto privato e pubblico, la mobilità dolce e in sharing, l’integrazione modale, l’impatto sulla salute dei cittadini, la sicurezza e l’efficienza dei sistemi di consegna last-mile; e ancora: il tasso di motorizzazione, l’offerta e l’utilizzo dei trasporti pubblici, la diffusione della mobilità ciclabile, la concentrazione di inquinanti nell’aria, per citare solo alcuni dei parametri utilizzati per determinare il punteggio di una città.
Lo studio realizzato, oltre a stilare un ranking generale per le 14 città, fornisce le classifiche specifiche per ciascuna delle aree citate, così da mettere in luce i punti di forza e le criticità presenti in ogni città metropolitana.
A dare la spinta alle “prime della classe” sono il sistema di trasporto pubblico efficiente e integrato con le altre modalità, la diffusione della mobilità dolce, e un parco veicoli privato (e pubblico) più moderno e dunque ecologico. Su queste tematiche il divario tra le città è molto ampio. Solo per dare un’idea: Milano offre 15.200 posti-km per abitante sul TPL ogni anno, contro gli appena 2.100 di Palermo e 2.300 di Napoli. Firenze può contare su un parco auto composto al 37% da veicoli Euro 6, valore che scende fino all’8% per Catania.
La classifica generale mostra una separazione abbastanza evidente tra Nord e Sud del Paese. Le prime sette città sono, in ordine di classifica: Milano, Firenze, Bologna, Torino, Roma, Venezia, Genova – le ultime sette: Cagliari, Bari, Reggio Calabria, Catania, Messina, Napoli, Palermo.
Ma è guardando alle classifiche tematiche che si possono trarre messaggi specifici sulle peculiarità delle città. Ad esempio, Reggio Calabria è la prima per quanto riguarda la salute e la sicurezza: il tasso di incidentalità annuo è di appena 1,8 incidenti ogni 1.000 abitanti, contro i 5 e 6 di Firenze e Genova, e la concentrazione di PM10 nell’aria è quasi la metà rispetto a Milano e Torino (19 microgrammi/metrocubo contro rispettivamente 33 e 35), che sono penalizzate anche dalla scarsità dei venti in Pianura Padana.
In modo simile, l’indicatore che misura la congestione (in minuti persi nel traffico dell’ora di punta), vede primeggiare Cagliari e Bari (in cui si perdono 12 e 14 minuti in un viaggio di mezz’ora), mentre nelle ultime posizioni troviamo Milano e Roma (con 19 e 22 minuti persi).
In sostanza, emerge la necessità di promuovere investimenti e politiche per la mobilità sostenibile in tutte le nostre città. Anche le più virtuose, infatti, presentano criticità in termini di traffico e inquinamento, nonostante gli sforzi fondamentali fatti finora. Il confronto con alcune metropoli europee è illuminante su questo aspetto. Il tasso di motorizzazione a Parigi è di 250 auto ogni 1.000 abitanti, contro una media tra le città metropolitane italiane di 604 (Genova, la più virtuosa, si ferma a 501).