L’importanza delle biomasse per il settore del riscaldamento, i dati per l’Ue e l’Italia

Le biomasse solide sono la seconda fonte di energia per i consumi di riscaldamento e raffrescamento nell'Ue e in Italia. Alcuni dati dal report Bioenergy Europe.

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Il fabbisogno termico, cioè l’energia che ci serve per il riscaldamento e il raffrescamento nell’Ue, costituisce il quasi la metà dei consumi di energia finale, più esattamente è pari al 49,5%% del totale (dato al 2017).

In Italia questa percentuale è pressoché simile alla media Ue28: 49,1% (55,8 Mtep su un totale di 113,6).

In questa quota non è considerata l’elettricità utilizzata per il riscaldamento e il raffrescamento (Heat and Cooling – H&C), quindi si potrebbe affermare che nel complesso questa specifica domanda va oltre il 50% dei consumi finali di energia. Ed è qui che bisognerà spingere molto per decarbonizzare questi usi.

Lo spiega nel suo recente report statistico l’organizzazione no-profit Bioenergy Europe che analizza soprattutto ruolo e prospettive delle biomasse in questo importante segmento di mercato.

Nel documento “Biomass for Heat” (allegato in basso) spiega che l’andamento delle fonti rinnovabili è qui piuttosto lento rispetto a quanto sta avvenendo nel settore elettrico. In media il contributo delle rinnovabili al settore H&C nell’Ue28 dal 2004 al 2017 è cresciuto annualmente dello 0,7% contro l’1,27% di quello nell’elettrico.

Tuttavia, si chiarisce nel report, in termini assoluti le rinnovabili termiche in diversi anni del periodo considerato sono state superiori al contributo delle rinnovabili elettriche. Ad esempio nel 2017 le rinnovabili termiche hanno generato quasi 102,2 Mtep contro 86,6 Mtep di energia elettrica.

Nella nuova Direttiva Europea sulle rinnovabili che coprirà il periodo 2021-2030, un obiettivo indicativo di crescita annuale delle rinnovabili termiche sarà dell’1,3%, con la possibilità di includere in questo ambito al massimo un 40% di calore da settore dei rifiuti. Pertanto le “vere” rinnovabili per il settore H&C vedranno scendere il loro target di crescita annuale a 0,78%. Insomma saremmo di fronte ad uno scenario business as usual, ben poco ambizioso.

Per una strategia di decarbonizzazione di lungo termine bisognerà invece accelerare gli sforzi in questo settore, in particolar modo nell’edilizia e nell’ industria (domanda di energia termica ad alta temperatura). E a tale scopi il ruolo delle biomasse sarà determinate anche alla luce degli importanti numeri attuali.

Alla data di riferimento del report (2017) le rinnovabili nell’Ue28 coprono il 19,5% della richiesta del settore del riscaldamento-raffrescamento.

Nel grafico qui sotto si noti come in questo mercato oltre l’80% sia coperto da fonti fossili. Tra le rinnovabili, le bioenergie (e in particolare le biomasse solide, il 91% di tutte le bionergie) hanno soddisfatto nel 2017 l’86,6% della domanda (quasi il 17% del totale), pari a circa 88,5 Mtep (80,7 Mtep da biomasse solide).

Va comunque rilevato che, sebbene le pompe di calore diano ancora un contributo modesto nel H&C, la loro crescita in dieci anni è stata pari ad un fattore 3.

Questo contributo delle biomasse permette oggi di risparmiare tanta CO2 quanto quella emessa (296 MtCOeq) nell’anno da Austria, Repubblica Ceca e Ungheria messe insieme.

Vediamo ora alcuni dati per l’Italia. Su 55,8 Mtep richiesti dal settore H&C nel 2017, il 20,1% sono coperti da rinnovabili, cioè 11,2 Mtep, di cui 8,2 Mtep da biomasse (14,7% sul totale H&C). Quindi per le esigenze termiche le bioenergie rappresentano oggi il 73,2% di tutte le rinnovabili utilizzate a questo scopo.

Consumi H&C nel settore residenziale

Nella tabella a destra si vede che in Italia più della metà delle biomasse solide è utilizzata nel settore residenziale.

Un po’ meno nell’Ue, dove i consumi residenziali, notiamo nel report, sono indicati in circa 244,8 Mtep: la prima fonte che soddisfa questa domanda, pari al 42,4% del totale, è il gas naturale, mentre la seconda è la biomassa solida con quasi il 18% .

Passando all’Italia, vediamo che il residenziale richiede (anno 2017) circa 28,4 Mtep di energia. Di questa domanda il 60,7% è coperto dal gas, ma anche qui, come a livello medio Ue, la seconda fonte è la biomassa solida con il 23,6% del totale.

In Italia, nello specifico, su un consumo di tutte le bioenergie pari a 8,2 Mtep nel 2017, circa 6,7 Mtep sono utilizzate nel settore residenziale e si tratta qusi esclusivamente di biomasse solide (legna e pellet).

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