La filiera foresta-legno-energia, la visione di Aiel presentata alla politica

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Come riqualificare e rafforzare la filiera delle biomasse energetiche in un approccio integrato e sostenibile. Se ne è parlato in un convegno a Roma.

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L’uso energetico delle biomasse legnose, nell’ambito di una gestione forestale sostenibile e pianificata può avere un ruolo rilevante nelle politiche energetiche del Paese, per la decarbonizzazione, il contrasto al cambiamento climatico, la generazione di opportunità economiche e la tutela del territorio.

Tutti obiettivi condivisi dagli attori della filiera bosco-legno-energia che nei mesi scorsi hanno partecipato al gruppo di lavoro coordinato da AIEL nell’ambito del “Tavolo di Filiera Foresta Legno” del Masaf da cui è nato il position paper, pubblicato a maggio, dal titolo “Gestione forestale e sostenibilità degli usi energetici delle biomasse forestali” (pdf).

Il documento e il tema del rafforzamento della filiera sono stati al centro di un convegno svoltosi, oggi, 3 ottobre, a Roma dal titolo “Legno: il più antico biocombustibile del futuro”, organizzato da AIEL (Associazione Italiana Energie Agroforestali), con la partecipazione di diversi rappresentanti del mondo politico-istituzionale.

I numeri della filiera

Il valore della produzione complessiva della macro-filiera del legno italiana si attesta sui 39 miliardi di euro, che, complessivamente, corrispondono a circa il 4,5% del fatturato manifatturiero nazionale (dati 2020 Federlegno).

La filiera legno-energia è un comparto che conta oltre 14.000 imprese, di cui 6.500 imprese forestali, con oltre 72.000 addetti. Il giro di affari annuale è di oltre 4 miliardi di euro.

L’approccio integrato

La qualificazione della filiera foresta-legno-energia a scala locale è un obiettivo previsto dalla Strategia forestale nazionale che si fonda sui principi della gestione forestale sostenibile e dello sviluppo di un’economia del legno circolare, individuando nei princìpi dell’uso a cascata e del “riciclo” i suoi strumenti attuativi.

“La sfida che abbiamo di fronte – ha spiegato durante l’incontro Annalisa Paniz, direttrice di AIEL – è quella di conciliare energia e ambiente, considerando benefici ambientali, sociali ed economici nel loro complesso. Per sostenere la filiera legno-energia vanno previsti investimenti nella gestione delle foreste diretti ad aumentare i livelli di approvvigionamento sostenibile di materie prime e il loro utilizzo a cascata”.

“L’uso sostenibile dei biocombustibili legnosi, la cui produzione è strettamente connessa alla gestione del territorio – ha detto Paniz – riduce il tasso di dipendenza dalle fonti fossili, garantendo l’autonomia energetica, stimolando l’iniziativa economica e l’occupazione”.

Come valorizzare l’economia del legno

Poiché questi obiettivi richiedono il coinvolgimento del legislatore per attuare politiche in grado di creare le precondizioni necessarie all’avvio di un processo virtuoso, AIEL ha proposto tre misure concrete:

  1. Istituire un tavolo interministeriale permanente tra il Ministero dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste, il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica e il Ministero delle Imprese e del Made in Italy al fine di garantire la condivisione e il coordinamento delle politiche che riguardano le filiere industriali ed energetiche collegate al settore forestale.
  2. Riconoscere un adeguato contributo da parte delle biomasse nel PNIEC italiano, puntando ad un obiettivo complessivo al 2030 di 16,5 Mtep di energia termica prodotta da bioenergia rispetto ai 6,1 Mtep previsti dall’attuale formulazione del PNIEC. Un contributo di questo tipo consentirebbe di evitare l’importazione di oltre 10 miliardi di metri cubi all’anno di gas naturale. L’occasione offerta dall’aggiornamento del PNIEC, che dovrà essere approvato entro giugno 2024; per AIEL questa è l’ultima opportunità per non rinunciare al fondamentale contributo energetico rinnovabile dell’energia dal legno.
  3. Riconfermare l’Iva sul pellet al 10%, una misura fortemente voluta dal Governo e sostenuta da tutte le forze politiche di maggioranza e opposizione, che ha dimostrato fin da subito la sua efficacia, contribuendo a combattere il caro-energia e consentendo una riduzione dei fenomeni elusivi ed evasivi, nonché delle frodi che caratterizzavano il mercato.

Cosa dice la politica?

Nel suo intervento, il Sottosegretario al Masaf Patrizio Giacomo La Pietra (Fratelli d’Italia) ha ribadito la necessità di puntare sull’energia del legno per il futuro energetico del Paese.

“Ritengo che la filiera legno-energia sia di fondamentale importanza per il presente e soprattutto per il futuro economico e ambientale del nostro Paese – ha spiegato La Pietra – stiamo lavorando per raggiungere nel minor tempo possibile una progressiva riduzione dell’utilizzo del gas grazie alla installazione di vari dispositivi alimentati a biomassa. Le bioenergie sono il futuro e sottovalutare l’importanza che il legno può e deve avere, in un processo di transizione ecologica, è un lusso che non possiamo e non dobbiamo permetterci”.

Il senatore Luca Del Carlo, Presidente Commissione Industria del Senato (Fratelli d’Italia) ha detto che “per valorizzare il patrimonio forestale è necessario garantire agli operatori economici un quadro normativo chiaro, alleggerendo il carico di adempimenti burocratici. Va in questa direzione l’emendamento da me presentato e approvato nell’ambito del Dl Asset per la deroga all’autorizzazione paesaggistica per le operazioni boschive ordinarie. Con questo provvedimento viene superato un vecchio scoglio della normativa che imponeva il doppio vincolo paesaggistico ai boschi e superfici forestali, rendendo necessario un iter burocratico che spesso richiedeva diversi mesi per essere completato. Ora le imprese boschive potranno effettuare gli interventi di ordinaria amministrazione più rapidamente, ma sempre nel rispetto delle normative vigenti e delle prescrizioni dei piani paesaggistici. Nessuna deregulation, dunque, ma semplicemente la correzione di un’evidente stortura normativa che ha rappresentato, nella pratica, solo un aggravio burocratico e non una reale azione di tutela paesaggistica”.

L’on. Luca Squeri, Segretario Commissione Attività Produttive Camera e Responsabile Energia di Forza Italia ha detto: “In Italia, ancora oggi, il dogma dell’elettrificazione totale dei consumi non riesce ad essere superato compiutamente. Le moderne tecnologie a biomassa garantiscono ridotte emissioni inquinanti ed elevata efficienza e devono concorrere nel mix energetico nazionale al pari delle altre rinnovabili, in particolare nel termico.  Continuiamo, a differenza degli altri paesi europei, a trascurare la biomassa. Si tratta invece di una fonte che offre grandi possibilità, è in massima parte disponibile su tutta la penisola ed è sottoutilizzata. Auspico fortemente si possa arrivare ad una migliore valorizzazione energetica della biomassa. Sono notevoli i benefici che potrebbero derivarne, anche in termini di manutenzione del patrimonio forestale, di occupazione e di entrate per gli Enti locali”.

Luigi Spagnolli, Segretario Commissione Affari esteri e difesa del Senato (PD), ha ricordato l’importanza di continuare a promuovere le bioenergie nel dibattito pubblico: “Tra i termini più usati in questa fase storica, c’è la parola sostenibilità. Il legno è uno dei paradigmi della sostenibilità nel complesso rapporto di coesistenza uomo – natura. Ogni iniziativa volta ad approfondirne l’uso e a condividere conoscenze e innovazioni possibili è pertanto preziosissima”.

L’on. Stefano Vaccari, Capogruppo PD, Commissione Agricoltura della Camera ha detto chebisogna puntare su efficienza, rinnovabili e su una strategia energetica sostenibile per far decollare la transizione ecologica. La gestione forestale contribuisce alla protezione del clima grazie alla capacità delle piante di assorbire carbonio ma anche mediante l’utilizzazione sostenibile del legno, come materiale edile e nella combustione, guardando al suo valore energetico. Per questo servirebbe una strategia complessiva che ancora manca o che, se presente sulla carta, non trova riscontri operativi”. 

Infine, Alessandra Stefani della Direzione Generale dell’Economia Montana e delle Foreste del Ministero dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste ha spiegato che quando si affronta un tema così articolato come questo è fondamentale avere una visione ecosistemica, in cui tutti i settori produttivi della filiera foresta-legno hanno un ruolo nel valorizzare dal punto di vista culturale, economico, occupazionale, ambientale ed energetico questa grande risorsa del Paese. Il position paper presentato oggi è importante, perché per la prima volta la filiera foresta-legno assume una visione comune che è fondamentale per la realizzazione di politiche coordinate e condivise. L’obiettivo è di innescare un cambio di mentalità, per dare il giusto valore a settori economici potenzialmente portanti per molti territori del nostro Paese”.

Le conclusioni di AIEL sono state affidate al presidente dell’associazione Domenico Brugnoni che, richiamando l’esigenza di un cambio di passo avvertita da tutto il settore forestale, ha chiesto di adottare delle iniziative veramente concrete a sostegno delle biomasse e della filiera legno-energia.

“L’Italia è ricca di esempi virtuosi, in cui la gestione forestale, pianificata e certificata, è indirizzata alla produzione di beni durevoli in legno e alla valorizzazione energetica degli scarti di produzione e della biomassa legnosa attraverso filiere corte e locali e sistemi di conversione energetica altamente tecnologici e non inquinanti; e in tutti questi casi, le filiere per il legname da opera si integrano perfettamente con quelle energetiche. Queste esperienze positive devono essere adeguatamente comunicate per promuovere la gestione forestale sostenibile, valorizzare l’energia rinnovabile del legno, sensibilizzare la pubblica opinione ed incentivare la diffusione delle buone pratiche di gestione delle nostre foreste”.

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