Bando Stufe della Regione Veneto: oltre 1900 manifestazione di interesse

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L’Associazione Italiana Energie Agroforestali chiede all'ente regionale di garantire l’incentivo a tutti i soggetti entrati in graduatoria.

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Sono oltre 1900 le manifestazioni di interesse presentate dai cittadini del Veneto per partecipare al Bando Stufe 2023.

Il bando (In Veneto finanziamenti per la sostituzione di vecchi generatori a biomasse) è stato promosso dall’ente regionale e stanziava 3.884.743 euro da assegnare con contributi a fondo perduto, da abbinare al Conto Termico, per sostituire vecchi generatori di calore domestici, con pompe di calore elettriche e stufe, termocamini e caldaie a legna/pellet più performanti.

Il contributo regionale assegnato dal Bando Stufe 2023 del Veneto, è quindi aggiuntivo rispetto all’incentivo erogato dal Gestore Servizi Energetici (GSE) sulla misura Conto Termico Linea 2B (per i generatori a biomassa legnosa) o 2A (per le pompe di calore) e potrà arrivare a coprire fino al 100% della spesa giudicata ammissibile dal GSE.

L’avviso è stato chiuso lo scorso luglio e, con decreto del direttore della direzione Ambiente n. 150 del 2 agosto 2023,  è stata approvata la graduatoria dei 1901 ammessi a presentare la richiesta di contributo e l’elenco delle 8 istanze escluse poiché in possesso di un Isee superiore a quello richiesto dal bando.

Secondo l’Associazione Italiana Energie Agroforestali (Aiel), considerando la dotazione finanziaria destinata al bando regionale, difficilmente tutte le richieste pervenute potranno essere soddisfatte.

Per scongiurare l’eventualità che i soggetti entrati in graduatoria, ma esclusi dall’incentivo a seguito del raggiungimento del plafond finanziario non effettuino gli interventi, Aiel ha proposto alla Regione di prendere spunto da quanto già fatto da altre regioni, come la Lombardia che ha dato la possibilità agli esclusi di ricevere il contributo regionale con un bando successivo, indicando come data di presentazione della richiesta di incentivo al Gse il 12 maggio 2023.

“Un simile intervento – spiega Annalisa Paniz, direttrice generale di Aiel – è fondamentale soprattutto per rafforzare la fiducia dei cittadini veneti e degli operatori del settore che hanno creduto in questa significativa misura investendo nel turnover tecnologico per contribuire al miglioramento della qualità dell’aria”.

In questi ultimi anni, i bandi promossi da diverse regioni italiane per promuovere la sostituzione di apparecchi obsoleti con sistemi di riscaldamento moderni ed efficienti hanno dimostrato di essere una delle soluzioni più incisive per migliorare la qualità dell’aria.

“La maggior parte delle emissioni di PM10 – conferma Paniz – deriva da vecchie stufe e caminetti che adottano tecnologie di combustione superate. Il 70% degli apparecchi installati in Italia, infatti, ha più di 10 anni di vita e contribuisce all’86% del PM10 derivante dalla combustione domestica di biomassa. Le Regioni giocano un ruolo fondamentale non solo dal punto di vista del sostegno al turnover tecnologico, ma anche della corretta comunicazione su questi temi”.

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