Iea: gli investimenti globali in tecnologie pulite saliranno a 1.400 miliardi di $ nel 2022

Ma aumenteranno anche le spese per il carbone. Dati e analisi dal rapporto World Energy Investment 2022: la sintesi in quattro grafici per capire come sta andando il mondo dell'energia.

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Gli investimenti nel settore energia aumenteranno di un 8% circa nel 2022 rispetto allo scorso anno, arrivando a 2.400 miliardi di $ (2,4 trilioni) a livello mondiale, trainati dalle rinnovabili.

Tuttavia, la spesa per le tecnologie pulite è distribuita in modo ineguale tra i vari Paesi, con molte economie emergenti che non riescono a investire a sufficienza nella transizione green; e in alcuni mercati, i problemi di sicurezza energetica e i prezzi elevati stanno spingendo verso maggiori investimenti nelle forniture di combustibili fossili, in particolare nel carbone.

Inoltre, le compagnie oil&gas stanno puntando in via del tutto marginale sulle rinnovabili, con poche eccezioni, di conseguenza  la transizione energetica non sta decollando come richiesto dagli obiettivi climatici.

Questo, in sintesi, è il quadro di luci e ombre delineato nel nuovo rapporto della Iea (International energy agency), World Energy Investment 2022 (link in basso), di cui riassumiamo i punti più importanti con alcuni grafici.

La Iea osserva che gli investimenti nelle fonti pulite sono cresciuti solo del 2%/anno nei cinque anni successivi alla firma degli accordi di Parigi nel 2015. Ma dal 2020, il ritmo di crescita ha accelerato notevolmente fino al 12%, grazie al sostegno fiscale dei governi e al ruolo della finanza sostenibile, soprattutto nelle economie avanzate.

Ora la quota maggiore (80% circa) degli investimenti complessivi nel settore della produzione elettrica (power sector), è data dalle rinnovabili, dalle reti e dalle tecnologie per lo stoccaggio energetico. La spesa per fotovoltaico, batterie e veicoli elettrici sta aumentando a una velocità compatibile con il traguardo di azzerare le emissioni nette di CO2 al 2050.

In totale, gli investimenti in tecnologie pulite saliranno a 1.400 miliardi di $ nel 2022 secondo le stime della Iea.

Tuttavia, si spiega, quasi la metà di questo aumento complessivo della spesa green è il riflesso di costi più elevati per la manodopera e le forniture di materiali come cemento, acciaio e minerali critici. Gli analisti fanno poi notare che gli investimenti per le energie pulite nelle economie emergenti e in via di sviluppo (Cina esclusa) sono bloccati sui livelli del 2015, perché i fondi pubblici per sostenere una ripresa sostenibile sono scarsi e gli oneri finanziari stanno aumentando, senza dimenticare altri fattori destabilizzanti sugli investimenti, come le instabilità geopolitiche.

Quindi è necessario fare molto di più, anche da parte delle istituzioni internazionali per lo sviluppo, al fine di colmare le divergenze regionali, evidenzia la Iea.

Un segnale preoccupante è un aumento del 10% degli investimenti nel carbone nel 2021, guidato dalle economie emergenti in Asia, con un probabile incremento analogo nel 2022; e sebbene la Cina si sia impegnata a interrompere la costruzione di centrali a carbone in Paesi esteri, una quantità significativa di nuova capacità in questa risorsa fossile sta entrando in esercizio nel mercato interno cinese.

Anche gli investimenti in petrolio e gas sono dati in aumento del 10% nel 2022 in confronto ai dodici mesi precedenti, ma rimangono ben sotto i livelli del 2019.

Parlando poi delle conseguenze del conflitto in Ucraina, la Iea sottolinea che alcune delle immediate carenze nelle esportazioni di gas e petrolio dalla Russia devono essere colmate importando combustibili fossili da altri mercati; il rischio è che si realizzino nuove infrastrutture fossili del tutto incompatibili con gli scenari di decarbonizzazione sul medio-lungo periodo, come nuovi terminali Gnl con cui sostenere le maggiori importazioni di gas naturale liquefatto.

Intanto, grazie ai prezzi energetici alle stelle, i ricavi globali del settore petrolifero e del gas sono destinati a salire a 4 trilioni di $ nel 2022, più del doppio della media quinquennale, e la maggior parte andrà ai principali stati esportatori di combustibili fossili.

Questi guadagni inaspettati offrono una grande opportunità per i Paesi produttori di petrolio e gas di finanziare la tanto necessaria trasformazione delle loro economie, scrive la Iea.

Invece, gli investimenti delle aziende oil&gas nelle rinnovabili stanno aumentando lentamente, trainati principalmente dalle major europee e da una manciata di altre società. Complessivamente, gli investimenti nelle fonti pulite rappresentano circa il 5% della spesa in conto capitale delle società petrolifere e del gas a livello mondiale (1% nel 2019). Insomma, la strada da fare è ancora tanta.

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