FuturaSun e il primo modulo fotovoltaico Carbon Neutral

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La versione Carbon Neutral del pannello fotovoltaico FuturaSun Silk Plus. Emissioni compensate direttamente con un progetto di carbon credits offsetting: acquedotto in Kenya alimentato da un impianto FV da 45 kW con moduli FuturaSun.

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FuturaSun, azienda italiana produttrice di moduli fotovoltaici ad alta efficienza, ha presentato in anteprima a Intersolar di Monaco di Baviera, il primo modulo fotovoltaico Carbon Neutral.

Un qualsiasi modulo fotovoltaico genera molta più energia nel suo ciclo di vita rispetto a quanta ne viene usata nella produzione: nell’arco di 1-2 anni un impianto fotovoltaico restituisce tutta l’energia usata per realizzarlo.

Tuttavia FuturaSun, da sempre attenta agli aspetti ambientali del proprio operato, ha scelto di ufficializzare il proprio impegno ponendosi degli obiettivi per ciò che riguarda la riduzione delle proprie emissioni.

Con un approccio scientifico ha fatto misurare esattamente la carbon footprint del suo pannello più venduto, Silk® Plus 400-410 Wp, grazie ad uno studio LCA effettuato secondo la norma ISO 14025.

Su queste emissioni di carbonio, che per ora non si possono evitare, FuturaSun ha deciso di intervenire, compensandole con un progetto di carbon credits offsetting – uno strumento certificato per la riduzione delle emissioni di CO2. Si tratta di un sistema che permette di compensare le emissioni di carbonio attraverso il supporto a progetti certificati di riduzione delle emissioni, che assorbono o evitano tali emissioni in altri contesti.

L’azienda ha deciso di non acquistare sul mercato crediti di carbonio di un progetto qualsiasi, ma di voler essere coinvolta in prima persona, partecipando in maniera strutturale e diventando partner attivo del progetto stesso.

Si tratta della realizzazione di un acquedotto in Kenya che, grazie ad un impianto fotovoltaico da 45 kW con moduli FuturaSun, fornirà acqua potabile a circa 50mila persone nella contea di Siaya sul Lago Vittoria.

Fino ad oggi, la popolazione locale ha dovuto fare i conti con l’assenza di acqua potabile, con conseguenti problemi di salute e deforestazione a causa dell’uso inefficiente di metodi di bollitura. Donne e bambini, di solito incaricati dell’approvvigionamento dell’acqua, non dovranno più impiegare fino a 3 ore ogni giorno di cammino, ma la potranno invece ritirare nel punto di distribuzione vicino a casa.

Il progetto è certificato sotto il numero GS11544 da Gold Standard e genererà circa 15.000 carbon credits all’anno per 15 anni. GoldStandard è un ente certificatore che stabilisce i requisiti per realizzare progetti per il massimo impatto positivo sul clima e il contestuale miglioramento delle condizioni di vita delle popolazioni.

La realizzazione dell’acquedotto ha una valenza sia ambientale sia sociale, contribuendo a perseguire anche 7 obiettivi ONU per lo sviluppo sostenibile (SDGs); tra questi, l’accesso all’acqua potabile, il miglioramento delle condizioni economiche e l’uguaglianza di genere.

Un progetto di neutralità carbonica, articolato e pioneristico, per offrire così al mercato il collaudato modulo Silk Plus nella versione Carbon Neutral.

Ora alle caratteristiche tecniche di efficienza energetica (più del 21% pari a 210 Wp/m2) e performance garantita (87% alla fine del 25° anno di attività), la scheda tecnica del prodotto Silk Plus Carbon Neutral affianca l’attestazione che la carbon footprint è stata calcolata e le emissioni residue sono compensate grazie al progetto di accesso all’acqua certificato Gold Standard.

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