In Francia il sistema elettrico dovrà rinunciare momentaneamente a 6 GW complessivi di nucleare (3 GW già indisponibili da alcuni mesi, più 3 GW che stanno per essere messi offline), a causa delle nuove e urgenti manutenzioni agli impianti di Chooz e Civaux appena annunciate da Edf.
In Borsa si registra una perdita del titolo del gruppo energetico transalpino di oltre il 10%, mentre i prezzi elettrici anche sul mercato francese sono sempre più elevati, con punte superiori a 400 euro per MWh, stando alle ultime rilevazioni di Rte (operatore del sistema di trasmissione di energia elettrica).
Per quanto riguarda lo stop dei reattori, una nota di Edf spiega che durante i controlli periodici di manutenzione, avviati nei mesi scorsi, sul circuito primario del reattore 1 di Civaux, sono stati rilevati guasti in prossimità delle saldature sulle tubazioni del circuito di iniezione di sicurezza.
Difetti simili sono emersi anche da controlli sul reattore 2 di Civaux. Di conseguenza, in accordo con la Autorità per la sicurezza nucleare (Asn), Edf ha deciso di sostituire le parti interessate sulle due unità di Civaux da 1.450 MW ciascuna, con conseguente prolungamento del fermo della centrale e 3 GW di capacità indisponibile.
Poiché la centrale di Chooz utilizza la stessa tecnologia di Civaux, Edf ha deciso di fermare anche le due unità da 1.450 MW di Chooz, per effettuare i medesimi controlli preventivi sul circuito primario. Il reattore 2 di Chooz sarà spento nella tarda serata di oggi, giovedì 16 dicembre, mentre il reattore 1 di Chooz sarà spento sabato 18 dicembre, aggiungendo così altri 3 GW di capacità temporaneamente indisponibile sulla rete elettrica.
Questi arresti, secondo Edf, comporteranno nel 2021 una ulteriore perdita di circa 1 TWh di produzione rispetto a quanto previsto finora.
Per il riavvio dei quattro reattori bisognerà aspettare qualche mese: Bloomberg riferisce che le unità di Chooz rimarranno offline fino al 23 gennaio 2022, mentre quelle di Civaux fino a marzo-aprile del prossimo anno.
Ricordiamo che a novembre un aggiornamento di Rte sul parco elettrico francese aveva segnalato possibili rischi per la sicurezza degli approvvigionamenti invernali, a causa di diversi fattori, tra cui la riduzione della capacità elettrica alimentata a carbone e la minore disponibilità degli impianti nucleari, dovuta a sua volta agli arresti per manutenzioni.