Inizia formalmente l’iter per la costruzione di due giga-factory di celle e moduli fotovoltaici da 5 GW l’una, in Francia.
Due aziende, Carbon e Holosolis, hanno fatto sapere nelle ultime settimane di aver presentato la richiesta alla Commissione Nazionale per il Dibattito Pubblico (Cndp) per ottenere il permesso di costruzione degli impianti. Complessivamente, le due società dovrebbero investire circa 600-700 milioni di euro ciascuna.
Holosolis ha presentato la domanda il 12 aprile. La sua fabbrica dovrebbe sorgere ad Hambach, vicino a Sarreguemines, nel nord-ovest della Francia, al posto di uno stabilimento abbandonato del produttore norvegese di moduli solari REC. L’inizio delle operazioni commerciali è previsto nel 2027, con l’aspettativa di produrre dieci milioni di moduli all’anno.
La fabbrica di Carbon dovrebbe invece sorgere a Fos-sur-Mer, nel sud del Paese. Una consultazione preliminare sull’autorizzazione si è tenuta nel settembre-ottobre del 2023, mentre la Cndp prevede di aprire un’indagine pubblica quest’estate.
L’azienda ha presentato domanda il 18 aprile, prevedendo che la fabbrica inizierà la produzione entro la fine del 2025, con piani per la piena operatività nel 2026.
Carbon intende raggiungere una capacità produttiva di 30 GW entro il 2030. Questo annuncio – spiega l’azienda nella nota in cui comunica la presentazione della richiesta – fa seguito a una serie di impegni legislativi e normativi, a livello nazionale ed europeo, per promuovere lo sviluppo dell’industria fotovoltaica in Europa, in un contesto di forte dipendenza dalle importazioni dalla Cina.
In particolare si fa riferimento al “Patto solare” firmato dal governo francese e dall’industria solare del Paese lo scorso 5 aprile (link in basso), con l’impegno messo per iscritto da parte del ministro dell’Economia Bruno Le Maire di sostenere i progetti francesi di giga-factory FV per raggiungere il 40% di produzione di moduli solari utilizzati in Francia entro il 2030.
Per raggiungere questo obiettivo, lo Stato si impegna a sostenere in modo massiccio lo sviluppo dell’energia solare nel Paese con un obiettivo di 6 GW all’anno di potenza installata, nell’ambito del prossimo programma energetico pluriennale (PPE). Da parte sua, il settore fotovoltaico si impegna ad acquistare un minimo di pannelli prodotti in Francia o nell’Unione europea.
Sullo sfondo c’è anche la “Carta solare europea” firmata lo scorso 15 aprile da 23 Paesi membri dell’Ue che hanno deciso di impegnarsi a mettere in pratica una serie di azioni volontarie a breve termine “per affrontare la crisi dell’industria manifatturiera europea”, come l’applicazione di criteri non di prezzo nelle aste Fer o l’espansione della capacità produttiva locale.
Il documento si è reso necessario vista la crisi dei produttori europei, che soffrono la concorrenza – secondo molti non sempre leale – della Cina. È notizia di appena una settimana fa ad esempio la chiusura della francese Systovi, che assembla moduli solari a Carquefou, nella Loira Atlantica.
Creata nel 2008, l’azienda aveva investito in nuovi macchinari alla fine del 2023 per raggiungere una produzione di 80 MW annui. I suoi prezzi non le hanno però permesso di reggere la concorrenza, che vede i moduli cinesi scesi a 10 centesimi per Watt a metà dello scorso anno.
Per quanto riguarda l’Italia, invece, l’ultima azienda che si è mossa per la costruzione di una giga-factory FV è FuturaSun, che a marzo dello scorso anno ha acquistato 24mila mq nell’area industriale di Cittadella (Padova) per costruire un impianto che arriverà a produrre fino a 2 GW annui di moduli “ad alta efficienza realizzati con le tecnologie più innovative”.
A quell’annuncio non sono – per ora – ancora seguiti sviluppi. Bisognerà quindi attendere prima che il nostro Paese veda sorgere una nuova azienda manifatturiera fotovoltaica di grosso calibro dopo Enel-3Sun, che a Catania produce 200 MW annui ma ha firmato nel 2022 un accordo di finanziamento agevolato a fondo perduto con la Commissione europea per estendere la capacità a 3 GW entro la fine di quest’anno.
- Patto solare francese (pdf)