SMA Italia ha comunicato i risultati di una ricerca dal titolo “Gli italiani e il fotovoltaico”, commissionata all’Istituto AstraRicerche (1.001 interviste online su un campione di residenti in Italia tra i 25 e i 65 anni).
Ne emerge sicuramente un aumento della sensibilità verso le rinnovabili rispetto ad alcuni anni fa, soprattutto per quanta riguarda la ricerca di fonti di informazione qualificate.
“In Italia la diffusione dell’utilizzo delle rinnovabili è fondamentale, per i recenti cambiamenti nello scenario del mercato energetico e per ragioni ambientali – ha dichiarato Valerio Natalizia, Amministratore Delegato di SMA Italia – e per questo è essenziale conoscere il punto di vista degli italiani sul tema. Oggi molti connazionali si informano attraverso fonti ufficiali e sono ormai in grado di riconoscere i luoghi comuni più sbagliati. Dà speranza il fatto che i giovani si confermino curiosi e coinvolti sui temi dell’energia pulita e del clima”.
Per 9 italiani su 10, soprattutto della classe media, esiste soprattutto il solare
Il solare è la fonte energetica rinnovabile più conosciuta dagli intervistati. L’hanno indicata come prima alternativa nel 94% dei casi, con 10 punti percentuali di distacco dalla seconda citata, l’energia eolica (83% delle risposte).
Il fotovoltaico è più conosciuto nel Centro Italia rispetto alle altre zone della penisola (indicato dal 97% dei rispondenti, contro il 91%, ad esempio, in Sud Italia).
Inoltre, è la tecnologia più conosciuta soprattutto dalla classe media, che con il 96% delle risposte stacca la classe più abbiente (85% delle risposte).
Quanta energia proviene attualmente dalle rinnovabili?
Il 60% pensa che la quota non superi il 20%. I giovani (25-34 anni) ritengono per il 65% che l’energia rinnovabile in Italia non superi il 20%, e il 35% ritiene che sia al 10%.
Ricordiamo che le rinnovabili hanno coperto circa il 31% della domanda elettrica del 2022, un dato in discesa rispetto agli anni precedenti (e il 36% sulla produzione elettrica nazionale), e rappresentano una quota di circa il 20% sui consumi finali di energia (vedi QualEnergia.it).
Analizzando le percezioni per il futuro, le opinioni sono molto polarizzate. Se un 19% pensa che in Italia non si arriverà mai a una produzione di energia totalmente da rinnovabili, la stessa percentuale di intervistati ha invece risposto che si arriverà a questo traguardo addirittura tra il 2025 e il 2030.
Il 66% dei partecipanti al sondaggio appartenenti alla classe media ha dichiarato che questo obiettivo verrà raggiunto tra il 2025 e il 2050, così come quasi il 70% dei rispondenti del Sud Italia.
Fotovoltaico? Calerebbero le bollette, ma 8 italiani su 10 vorrebbero più incentivi statali
Gli intervistati ritengono necessari più incentivi statali per il fotovoltaico, sotto forma di sgravi al momento dell’acquisto (88,7%) oppure con un riconoscimento maggiore per l’energia generata (87%).
L’83% del campione ritiene utile il FV alla luce del caro energia e il 78% pensa che consenta un reale risparmio in bolletta; tuttavia, il 68% degli intervistati trova i costi chiavi in mano di un impianto ancora troppo elevati.
Un giovane su 4 vede nei pannelli fotovoltaici un elemento che disturba il paesaggio.
Ok sui tetti delle case, no nei centri storici per il Sud
Gli italiani si sono dichiarati più favorevoli alle installazioni sui tetti delle industrie, di scuole ed edifici pubblici, in ultima posizione invece la possibilità di collocare gli impianti nei centri storici.
In generale, la percentuale di favorevoli supera il 65%, ma è più alta tra i rispondenti senior (55-65 anni) che tra i giovani dai 25 ai 30 anni.
Per quanto riguarda le specificità a livello geografico, in Triveneto i cittadini sono i più favorevoli all’installazione su villette e case basse (88%), mentre nel Sud Italia si registra il più alto gradimento per le installazioni in aree non coltivate (75%) e un atteggiamento più conservativo verso quelle nei centri storici e nei borghi (69% i favorevoli, dato più basso in Italia).
Chi ha installato e chi no
Guardando a chi ha installato o meno un impianto fotovoltaico, risulta che il 58% del campione non ha ancora preso una decisione.
Tra le principali ragioni per non installare un impianto fotovoltaico in una casa oppure in un condominio prevalgono il costo di installazione iniziale, il timore che l’investimento iniziale non si ripaghi o di dispute e problemi legali.
Se il 14% degli italiani intervistati ha preso una decisione in merito all’installazione, di questi quasi la totalità, l’86%, ha deciso di installare l’impianto. I primi tre motivi sono: il taglio delle bollette, la voglia di ridurre l’inquinamento causato da fonti energetiche non rinnovabili, il risparmio, stavolta associato al caro energia attuale.
Gli italiani più consapevoli sulle fake news
Se sono tanti gli italiani indecisi sul da farsi quando si parla di installare un impianto fotovoltaico, è interessante osservare che più di un italiano su 4 (28%) ritiene di conoscerli, ma di avere poche informazioni.
In generale, il 70% del campione ha comunque dichiarato di conoscere bene o molto bene gli impianti fotovoltaici. Più della metà dice di rivolgersi a installatori, il 48% legge siti specializzati, il 28% passa prima dal parere di parenti e amici, soprattutto tra i giovani.
Arrancano tra le fonti citate i media tradizionali e i social media: la TV è stata citata dal 23% del campione, i giornali online dal 20% e i social network dal 18%.
Il campione evidenzia una buona consapevolezza in merito alle fake news legate al fotovoltaico. Il 46% degli intervistati ha etichettato come falsi da 4 a 6 luoghi comuni sui 9 presi in esame durante l’indagine.
Il più duro a morire? Come sopra indicato dai motivi per non installare un impianto, più della metà degli italiani pensa che per dotarsi di un impianto fotovoltaico in condominio sia obbligatorio il consenso dell’assemblea.
Dalla ricerca emerge comuquen una maggiore consapevolezza: gli italiani tendono a documentarsi sempre più da fonti corrette e preferiscono rivolgersi agli installatori.
In conclusione va sottolineato il fatto che è importante migliorare la comunicazione facendo circolare informazioni chiare e trasparenti relative al solare, per dare a tutti la possibilità di poter prendere parte alla transizione energetica.