Elettrificare le flotte aziendali, perché farlo e in che modo

Valutazioni e possibili benefici per le aziende nella sostituzione dei veicoli endotermici con quelli elettrici. Un manuale aiuta il processo di elettrificazione delle flotte aziendali italiane.

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L’elettrificazione delle flotte aziendali può essere uno degli strumenti per accelerare la transizione verso la mobilità elettrica.

Vediamo i potenziali benefici derivanti da questo processo, sviluppati anche in un manuale che spiega qual è il modo migliore per intraprenderlo e tre esperienze di imprese italiane che già hanno in parte elettrificato le loro flotte.

Perché puntare sulle flotte aziendali?

Secondo Transport & Environment (T&E – Federazione europea per il trasporto e l’ambiente) sostenere la diffusione dei veicoli a batteria nelle imprese, consente in tempi brevi alcuni vantaggi non solo di natura ambientale. Si creerebbe un mercato dell’usato e si potrebbe sostenere anche una industria nazionale del settore.

Elettrificare i veicoli aziendali è più semplice rispetto al parco di auto private: le aziende le acquistano come “investimento”, e dunque valutano con molta più attenzione il costo totale di possesso e di mantenimento dell’auto.

Un secondo motivo riguarda la ricarica dei mezzi: la poca uniformità nella distribuzione dell’infrastruttura di ricarica pubblica sul territorio nazionale può essere più facilmente aggirata dalle aziende, poiché sono in grado di pianificare con maggiore precisione i viaggi rispetto ai privati, ma soprattutto perché possono installare colonnine di ricarica presso la sede aziendale.

Uno dei limiti all’espansione delle “elettriche pure” nelle flotte aziendali in Italia, secondo la Federazione europea, è il forte sostegno statale dato ancora alle auto ibride.

Un percorso per elettrificare le flotte aziendali

Per aiutare imprese e fleet manager a capire i passaggi necessari per elettrificare una flotta di veicoli, Motus-E, l’associazione italiana per la mobilità elettrica, ha realizzato un manuale dal titolo “Come si elettrifica una flotta aziendale: la guida pratica” (allegato in fondo).

Per un corretto percorso di elettrificazione, l’associazione propone alle aziende delle domande che la possono aiutare a definire alcuni aspetti fondamentali, a partire dalle esigenze specifiche dell’azienda:

  • quali vetture sono attualmente utilizzate e quali sono le loro caratteristiche?
  • quali sono le distanze medie percorse dalle vetture aziendali?
  • ci sono restrizioni specifiche legate alle Zone a Traffico Limitato o alle normative locali?

Il Fleet Manager – l’esperto che si occupa della gestione della flotta aziendale – deve poi considerare la disponibilità e l’accessibilità alle infrastrutture di ricarica, sia all’interno dell’azienda sia nelle aree in cui le vetture operano:

  • quante infrastrutture di ricarica a uso pubblico sono disponibili nelle aree di operatività delle vetture?
  • cosa bisogna considerare per acquistare e installare delle proprie infrastrutture di ricarica in azienda?

Altro punto da considerare sono gli strumenti per la gestione e il monitoraggio della flotta elettrica. L’esperto aziendale, attraverso i dati e gli strumenti a disposizione, deve pianificare la ricarica delle vetture, la manutenzione e monitorare i risultati, inclusi i risparmi sui costi di gestione, l’impatto ambientale e la soddisfazione del personale. Le corrette domande su questi aspetti possono essere:

  • come gestisco la ricarica delle vetture elettriche?
  • in che misura l’elettrificazione della flotta influenza i costi di gestione?
  • quali strumenti mette a disposizione il mercato per aiutare il Fleet Manager nella gestione della flotta?
  • quali indicatori e dati di utilizzo delle vetture vanno monitorati?

Il Fleet Manager deve inoltre tenere in considerazione le agevolazioni statali, regionali e comunali per incentivare l’acquisto e l’utilizzo di vetture elettriche:

  • quali sono le normative più aggiornate in tema di deducibilità e detraibilità per le auto aziendali elettriche?
  • qual è l’impatto in termini di fringe benefit per i dipendenti che utilizzano auto aziendali in uso promiscuo o in uso esclusivamente lavorativo?
  • quali agevolazioni sono previste per la conversione di una flotta aziendale composta da vetture a combustione interna in vetture elettriche?

Poi il manager dovrà confrontare i costi delle differenti vetture: di acquisto, manutenzione, carburante/energia elettrica, assicurazione, oltre che imposte e tasse.

L’introduzione di vetture elettriche nella flotta aziendale richiede inoltre anche una specifica formazione del personale.

Esempi di aziende italiane che hanno elettrificato le proprie flotte

Motus-E sta pubblicando su LinkedIn alcuni casi di successo di aziende italiane che hanno elettrificato le loro flotte.

Un esempio è quello della MMN – Magnetic Media Network SpA, azienda attiva nell’Information Technology e nella trasformazione digitale delle PMI italiane.

La prima vettura elettrica nella propria flotta è del 2016; l’azienda l’anno successivo ha installato 6 wallbox da 11 kW di potenza. Nel 2023 è stata acquistata un’ulteriore wallbox da 7,4 kW, spendendo circa 1.200 € (esclusi costi installazione). L’esborso dell’azienda è stato minimo per alcuni accordi con i fornitori: 4 delle 7 wallbox, infatti, erano incluse nell’acquisto delle vetture elettriche.

Tra il 2016 e il 2022, la flotta aziendale è passata da 20 a oltre 45 auto, con un aumento delle vetture 100% elettriche, arrivate a 12. Tutte le vetture del parco aziendale sono assegnate in uso promiscuo, quindi, utilizzate per fini aziendali e privati.

L’azienda adotta politiche diverse per quanto riguarda l’acquisto e la gestione del proprio parco auto a seconda della percorrenza media annua. Si prevede un acquisto diretto quando il chilometraggio annuo della vettura è inferiore ai 10mila km o superiore ai 25mila km, mentre nella fascia intermedia ritengono più efficace usare la formula del noleggio a lungo termine.

La preferenza aziendale è quella di utilizzare le vetture elettriche in particolare quando la percorrenza giornaliera non è superiore ai 300 km e quella annuale è tra i 10mila e i 20mila km.

La frequenza media con la quale vengono sostituite le auto aziendali (sia elettriche che tradizionali) è di circa 48 mesi, indipendentemente dalla modalità di acquisto/utilizzo.

Per quanto riguarda la ricarica dei veicoli, l’indicazione aziendale è quella di sfruttare il più possibile l’infrastruttura di proprietà, sia per la comodità che per la convenienza economica. Il costo dell’energia è inferiore rispetto a quello delle infrastrutture a uso pubblico, grazie anche ad un impianto fotovoltaico da 43 kW presente in azienda.

Il costo annuale della ricarica delle vetture viene stimato dall’azienda considerando il costo medio dell’energia elettrica (nel 2022 pari a 0,34 €/kWh) e che metà dell’energia è autoprodotta. Con questo criterio l’azienda prevede un costo di circa 0,17 € per kWh in caso di ricarica interna.

Un altro caso è quello di ForServices, azienda nel settore della logistica, che lavora in particolare con la grande distribuzione organizzata. Ha sede principale a Milano e sedi operative a Torino, Genova e Roma.

Insieme all’inserimento delle prime vetture elettriche in flotta, l’azienda nel 2018 si è organizzata per poter avere una propria infrastruttura di ricarica, che non è stata installata presso le proprie sedi ma in alcuni punti vendita della grande distribuzione a Milano e Roma: 20 wallbox da 16 kW a uso esclusivo della loro flotta, per un investimento complessivo di circa 60mila euro.

Inoltre, l’azienda ha delle convenzioni con alcune autorimesse dove i veicoli di For Services hanno garantito un parcheggio e relativo punto di ricarica.

La flotta di For Services è costituita da circa 360 mezzi e finora il percorso di elettrificazione ha interessato solo i veicoli commerciali. Non sono in programma investimenti in impianti fotovoltaici, visto che i veicoli non vengono parcheggiati in sede. L’azienda ha puntato sulle auto elettriche soprattutto per poter accedere nei centri urbani di Milano e Roma.

Infine, Colacem, azienda italiana con sede principale a Gubbio che opera nella produzione di cemento e di leganti idraulici, nel 2020 ha cominciato a sostituire 4 auto endotermiche con altrettante elettriche, tre delle quali utilizzate in modalità condivisa, anche per consentire ai dipendenti di provare questa nuova tecnologia.

Da diversi anni ha optato per il noleggio a lungo termine come soluzione per la gestione della propria flotta aziendale, con contratti diversi a seconda delle percorrenze e del tipo di alimentazione.

Colacem ha realizzato una propria piattaforma per il monitoraggio di tutte le vetture, in modo da poter calcolare il Total Cost of Ownership (TCO) e valutare più correttamente i costi aziendali di ogni singola vettura.

Nel 2020 il TCO per le vetture elettriche era superiore di quasi il 15% rispetto a quelle tradizionali, soprattutto a causa del maggiore canone di noleggio mensile. Nel corso degli ultimi due anni, la differenza di canone medio mensile tra le due diverse motorizzazioni si è parzialmente ridotta, ma l’aumento del costo dell’energia non ha modificato di molto la differenza.

Relativamente ai sistemi di ricarica, la vettura elettrica assegnata utilizza per metà l’infrastruttura di ricarica aziendale e per metà quella a uso pubblico; invece il 95% delle ricariche delle 3 auto elettriche condivise viene fatto internamente con un minor impatto in termini di costi per l’azienda.

Guardando ai costi, si è calcolata una spesa media annuale per la ricarica di una propria vettura elettrica intorno a 2.785 €. Facendo lo stesso calcolo per una vettura endotermica di pari caratteristiche e chilometraggio, la spesa annua per il rifornimento è risultata di circa 3.150 €.

Nel 2020, contestualmente all’inserimento delle prime vetture elettriche in flotta, l’azienda ha installato, presso la sede di Gubbio, 2 wallbox da 3,5 kW, a cui se ne sono aggiunte altre 2 nel 2022, di cui una da 3,5 kW e un’altra da 7 kW. La spesa complessiva sostenuta è stata di circa 4mila euro dato che le prime due wallbox erano comprese nel contratto di fornitura delle vetture.

Nel 2023 Colacem ha iniziato anche a investire nell’autoproduzione di elettricità installando impianti fotovoltaici in diverse sedi per una potenza totale di circa 1,5 MW.

Approfondimenti e ulteriori casi aziendali sono disponibili sul canale LinkedIn di Motus-E.

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