Disastri naturali, in Europa quasi il 90% dei danni non è coperto da assicurazioni

In Italia circa 9 miliardi di euro di perdite economiche dovute alle alluvioni di maggio, ma solo un miliardo era assicurato. Le stime di Munich RE relative al primo semestre 2023.

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Un tema da non sottovalutare quando si parla di cambiamenti climatici è quello delle assicurazioni contro i rischi ambientali.

Con il surriscaldamento globale continua a crescere l’intensità e la frequenza degli eventi estremi come alluvioni, tempeste, ondate di calore, siccità e incendi.

Eppure, specialmente in Europa, la maggior parte dei danni da eventi climatici non è coperta da alcuna assicurazione: quasi il 90%, secondo le stime fornite da Munich RE, il colosso tedesco delle assicurazioni, riferite al primo semestre 2023.

In totale, su circa 48 miliardi di euro di perdite economiche dovute a disastri naturali in Europa tra gennaio e giugno 2023 – a causa soprattutto del terremoto in Turchia – solamente 6,7 miliardi erano assicurati (cioè il 14% circa).

Munich RE parla di “perdite estremamente elevate” connesse alle alluvioni in nord Italia a maggio, in particolare in Emilia-Romagna, con le piogge violentissime arrivate dopo due anni di siccità.

L’impatto di queste alluvioni è stimato in circa 9 miliardi di euro di danni economici, anche a causa dell’elevata urbanizzazione delle zone colpite. Ma solo un miliardo di tali perdite era assicurato, perché – come in molti altri paesi – il rischio alluvione non è incluso nelle assicurazioni standard sugli edifici.

In generale, nei primi sei mesi del 2023, le perdite complessive da disastri naturali hanno raggiunto 110 miliardi di $ su scala globale, di cui meno del 40% era assicurato; si veda anche la mappa seguente (cliccare per ingrandire).

Gli impatti dei cambiamenti climatici si sono fatti sentire duramente anche nelle ultime settimane.

Rimanendo in Italia, ad esempio, ci sono state le forti tempeste e grandinate al nord, per non parlare delle ondate di calore in tutta la Penisola con picchi di temperatura e incendi al sud.

Come ha osservato Thomas Blunck, manager di Munich RE, “dobbiamo adattarci per gestire in modo molto più efficace le conseguenze del riscaldamento globale sotto forma di disastri meteorologici più frequenti o più gravi, impiegando metodi di costruzione appropriati, selezionando siti in grado di resistere agli impatti futuri e disponendo di un’assicurazione per coprire le conseguenze finanziarie immediate”.

Intanto l’organizzazione meteorologica mondiale (WMO), nel suo bollettino del 31 luglio, parla di “un’estate di estremi” con il caldo che ha attanagliato gran parte dell’emisfero settentrionale, “causando gravi danni alla salute delle persone e all’ambiente”.

E in questi giorni, in Cina, i cicloni tropicali con piogge torrenziali hanno provocato danni enormi, segnala la stessa WMO.

Più in generale, è l’intero mondo finanziario ad aver sottovalutato finora i reali rischi associati al cambiamento climatico (Gli impatti del clima ignorati da economisti autoreferenziali).

Ad esempio, secondo recenti analisi, molti fondi pensione continuano a basare i loro investimenti su modelli economici imperfetti, perché sottostimano ampiamente i rischi climatici e i loro potenziali impatti sui portafogli dei clienti.

Di conseguenza, diventa sempre più urgente aggiornare i modelli economici di riferimento, sia per gli investimenti azionari e obbligazionari, sia per garantire adeguate coperture assicurative contro i danni climatici.

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