Viviamo una fase di forte accelerazione nella lotta ai cambiamenti climatici con impegni sempre più ambiziosi in vista della Conferenza mondiale COP26 che si terrà a novembre a Glasgow.
Uno dei comparti più coinvolti nelle trasformazioni in atto è quello della generazione di energia elettrica con l’esplosione delle fonti rinnovabili.
Basta vedere il boom solare ed eolico in atto in Cina e l’annuncio della nuova Amministrazione Usa che intende puntare ad una produzione elettrica totalmente senza emissioni di carbonio già nel 2035. La stessa Europa vorrebbe garantire che oltre due terzi dell’elettricità consumata nel 2030 sia rinnovabile. E l’Africa?
Secondo gli scenari ufficiali dai Governi dei paesi dell’Est e del Sud del Continente si dovrebbero costruire 100 GW a carbone entro il 2040, con il risultato di triplicare le emissioni di anidride carbonica.
Ma tutto fa pensare che non sarà questo il percorso che si affermerà. Per due ragioni.
Da un lato si registrano opposizioni alla realizzazione di queste centrali, come è successo recentemente in Kenya dove un impianto da 1.050 MW a carbone è stato bloccato dalle proteste locali per la vicinanza con un delicato sito storico.
Ma è soprattutto la forte riduzione dei costi del solare e dell’eolico a rendere sempre più interessanti queste tecnologie. Secondo un rapporto dell’Agenzia internazionale per le energie rinnovabili (Irena) oltre il 60% della domanda elettrica in Africa meridizione e orientale nel 2040 potrebbe essere generata da fonti rinnovabili con 230 GW di solare ed eolico.
In questo scenario l’attuale potenza delle centrali a carbone, pari a 50 GW, potrebbe ridursi a 35 GW al 2040.
In realtà, al momento, solo una minima porzione, meno dell’1%, dell’enorme potenziale solare fotovoltaico ed eolico (stimato in 7.000 e 2.000 GW) viene sfruttato, ma l’Agenzia ritiene che nei prossimi vent’anni potranno essere installati 98 GW di eolico e 134 di solare. A cui si aggiunge una quota di idroelettrico con le sue criticità.
C’è dunque molto da fare e Irena ha identificato una serie di obiettivi regionali di generazione e trasmissione di elettricità, evidenziando anche progetti infrastrutturali transfrontalieri che potrebbero contribuire a creare un mercato regionale integrato.
Un percorso necessario per garantire energia pulita e a basso costo ai paesi africani.
Articolo pubblicato sulla rivista “Nigrizia”.