Crisi Ucraina ed energia, l’Ue si prepara e i paesi Iea attingono alle riserve di greggio

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Le decisioni del Consiglo Energia Ue. Intanto 31 paesi Iea rilasciano 60 milioni di barili di petrolio dalle riserve strategiche.

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Diversificare nel breve termine le forniture di gas (grazie anche a una nuova piattaforma Ue per il Gnl), puntare su rinnovabili ed efficienza energetica come soluzione di lungo periodo, mentre già si pensa a come riempire in anticipo gli stoccaggi per il prossimo inverno e non si possono escludere ritorsioni russe alla Ue sul versante energetico, in risposta alle sanzioni contro Mosca.

Questi i punti salienti del discorso di Kadri Simson, commissaria europea per l’energia, al termine del Consiglio straordinario Ue sul conflitto Russia-Ucraina e le sue implicazioni per i mercati energetici dei 27 Stati membri.

Intanto i 31 Paesi membri della Iea (International energy agency) in una riunione ministeriale straordinaria hanno deciso di rilasciare 60 milioni di barili di petrolio dalle riserve strategiche, “per mandare un messaggio forte e collettivo ai mercati petroliferi globali che non ci saranno carenze di forniture come conseguenza dell’invasione russa in Ucraina”.

La nota Iea sottolinea che questa invasione avviene in uno scenario di maggiore volatilità dei prezzi, scorte commerciali al livello più basso dal 2014 e limitata capacità dei produttori di incrementare gli approvvigionamenti a breve termine.

I membri Iea possiedono scorte di emergenza di greggio per 1,5 miliardi di barili. Il rilascio coordinato di 60 milioni di barili è il quarto nella storia della Iea dalla sua creazione nel 1974, dopo quelli del 1991, 2005 e 2011. La Russia è il terzo produttore mondiale di oro nero e il maggiore esportatore con circa 5 milioni di barili/giorno (12% del commercio mondiale).

Peraltro, ha evidenziato Simson nel suo intervento al Consiglio Eenergia Ue, “non possiamo escludere che la Russia attuerà misure di ritorsione che avranno impatti sul commercio di energia“, in seguito alle sanzioni adottate dalla comunità internazionale contro Mosca.

Nel breve termine non ci sono rischi particolari sul versante energetico, ha rassicurato la commissaria, perché il gas dalla Russia sta continuando ad arrivare, sono aumentate le forniture di Gnl da altri Paesi e le condizioni meteorologiche sono favorevoli con la stagione invernale verso la sua conclusione.

Però le previsioni per aprile indicano che gli stoccaggi saranno al 18% contro una media del 30% degli anni precedenti, quindi “è imperativo iniziare a programmare già adesso un livello sufficiente di stoccaggi prima della prossima stagione del riscaldamento”.

Per quanto riguarda il Gnl, Simson ha evidenziato che Bruxelles costituirà una piattaforma tra Stati membri e operatori per ottimizzare gli utilizzi delle infrastrutture (terminali Gnl) e migliorare il coordinamento a livello Ue.

Quindi per la settimana prossima è attesa una nuova comunicazione di Bruxelles con altre misure e raccomndazioni contro il caro energia e per mettere in sicurezza le forniture energetiche Ue.

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