Cosa devono sapere i gestori degli impianti FV sui nuovi requisiti per il Controllore Centrale di Impianto

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Dal 1° dicembre tutti gli impianti fotovoltaici di taglia superiore a 1 MW richiederanno l'installazione di un controllore centrale conforme. Le informazioni per gli operatori e i requisiti di un CCI spiegati con l'aiuto di Christoph Fröhlich che gestisce questo processo presso meteocontrol.

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Il 1° dicembre entrano in vigore in Italia le nuove regole per la connessione dei generatori di energia elettrica alla rete di media tensione.

Ciò riguarda tutti gli impianti fotovoltaici di taglia superiore a 1 MW. Per questi impianti fotovoltaici è necessario installare un controllore centrale conforme.

In questo articolo scoprirete di cosa dovete tenere conto come operatori e quali sono i requisiti di un controllore centrale di impianto al di là della gestione dell’immissione in rete.

Il product manager Christoph Fröhlich, che gestisce questo processo presso l’azienda tedesca meteocontrol, illustra inoltre come i produttori stanno adattando i loro controllori di impianto alla norma.

In cosa consiste il nuovo obbligo?

I controllori centrali di impianto sono dei controllori che possono ricevere e attuare i comandi dell’operatore di rete o controllare autonomamente l’immissione di potenza attiva e reattiva in base ai parametri locali della rete.

Se la rete è sovraccaricata, la potenza immessa può essere limitata, se necessario. L’Unione Europea aveva già decretato la definizione di un codice di rete con i requisiti di connessione alla rete necessari a questo scopo nel 2016 (2016/631). Il regolamento dell’Ue viene gradualmente implementato paese per paese.

La norma italiana stabilisce requisiti elevati

La norma italiana aggiornata CEI 0-16 del Comitato Elettrotecnico Italiano definisce in 666 pagine con la delibera 540/2021 di ARERA i requisiti e le responsabilità per la connessione dei generatori di energia alla rete di media tensione.

La certificazione in Italia è impegnativa: “Il certificato tedesco non può essere riprodotto 1:1 per l’Italia. Non si può andare dall’organismo di certificazione e farsi rilasciare semplicemente il documento per un altro Paese. I requisiti sono molto diversi”, afferma Fröhlich.

In molti Paesi ci sono solo requisiti generali per gli impianti di generazione. In Italia, invece, un intero allegato della norma è dedicato al controllore del parco da fonti rinnovabili. Ciò richiede adattamenti software più estesi.

Ad esempio, i parametri di controllo non sono configurati solo localmente nel controllore dell’impianto, ma devono anche poter essere specificati a distanza dal gestore della rete tramite il protocollo IEC 61850. Inoltre, lo standard italiano attribuisce grande importanza alla sicurezza informatica. Per soddisfarla, richiede da un lato processi certificati di sviluppo del prodotto in azienda (IEC 62443-4-1) e dall’altro ampie funzioni hardware e software sul prodotto stesso (IEC 62443-4-2).

In più, deve essere disponibile un modulo crittografico per l’autenticazione, in modo che le chiavi crittografiche possano essere memorizzate nel controllore. Di conseguenza, tutti i produttori devono investire in modo significativo nello sviluppo tecnico dell’hardware e del software.

Per essere conformi, devono essere disponibili vari certificati. La compatibilità elettromagnetica e le funzioni di controllo richieste devono essere testate da istituti accreditati.

I rapporti di prova devono poi essere conservati dal produttore per 20 anni. Su questa base, i produttori di controllore centrale di impianto formulano una sorta di autodichiarazione, ‘dichiarazione del produttore’, con la quale confermano di essere conformi alla norma CEI 0-16.

La stessa meteocontrol è già in contatto con i clienti e prevede di consegnare una soluzione completa e conforme e i relativi servizi a metà in primavera (vedi anche “Regolamentazione CEI 0-16 per il mercato elettrico italiano, la soluzione di meteocontrol“).

Cosa deve essere considerato dagli operatori del fotovoltaico

I nuovi requisiti italiani per la connessione alla rete sono stati definiti nella norma CEI 0-16 aggiornata.

Potreste aver già ricevuto una comunicazione in merito dal vostro gestore di rete. Come detto, tutti gli impianti di produzione di energia elettrica a partire da 1 MW devono installare un controllore centrale conforme alla norma.

Viene fatta una distinzione tra impianti esistenti (commissionati entro il 30 novembre 2022) e nuovi impianti commissionati dopo il 1° dicembre 2022.

Per gli impianti esistenti, è sufficiente che il controllore venga installato entro il 31 gennaio 2024. Quando si progettano nuovi impianti con messa in servizio dopo il 1° dicembre, il controllore centrale di impianto deve essere preso in considerazione fin dall’inizio.

L’installazione o l’ammodernamento di controllori di centrali elettriche è premiata finanziariamente con un bonus per il proprietario di impianto. Se l’installazione viene comunicata tra il 1° dicembre 2022 e il 31 marzo 2023, la ricompensa è di 10.000 euro, fino al 30 giugno 2023 è di 7.500 euro e fino al 30 settembre 2023 è ancora di 5.000 euro. Chi riesce a installarlo entro il 31 gennaio 2024 riceverà 2.500 euro.

Non appena viene installato un controllore di centrale conforme, questo deve essere comunicato al gestore di rete utilizzando documentazioni fornite dal DSO. L’importo del sussidio dipende dalla data di ricezione della dichiarazione da parte del gestore di rete. Il gestore di rete ha due mesi di tempo per verificare la conformità dell’impianto e risponderà per iscritto.

Con la favorevole dinamica di espansione delle energie rinnovabili, aumenta la necessità di intervenire per mantenere stabile la rete elettrica. Per questo motivo, sono importanti standard chiari e requisiti elevati per la gestione dei feed-in e la cybersecurity.

L’ingegner Fröhlich ipotizza che “lo standard lungimirante non è rilevante solo per l’Italia; riteniamo che elementi simili della norma saranno richiesti in altri Paesi nei prossimi anni”.

In Italia, l’espansione del fotovoltaico è quasi triplicata nei primi tre trimestri di quest’anno rispetto all’anno precedente. Una tendenza all’aumento attribuita in particolare alla semplificazione dei processi di autorizzazione.

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