Il Conto termico per aziende agricole: riscaldare le serre con le biomasse

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Nel casertano delle serre sono state riscaldate con l’installazione di un impianto alimentato a cippato. L’incentivo, il risparmio sul combustibile e il minor impatto ambientale rendono interessante l’intervento.

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Nel comune di Francolise, a meno di 30 chilometri da Caserta, si trova l’azienda agricola Di Maio. La sua attività principale riguarda la propagazione da seme e la coltivazione di piantine ortive da destinare sia alla coltivazione professionale che all’hobbistica. L’azienda ha una superficie coperta da serre di circa 38.500 metri quadrati.

Nel 2019 il titolare ha deciso di trasformare i due gruppi serricoli esistenti in serre opportunamente riscaldate tramite impianto alimentato con biomasse legnose.

Le serre, realizzate nel 2007, coprono un’area di 5.005 m2, di cui poco più del 70% è coltivata, hanno una struttura a campate multiple (4 per ogni gruppo) e presentano un tetto a profilo curvilineo i cui elementi portanti, in tubo di acciaio zincato ad arco, si innestano su montanti verticali. La copertura è stata realizzata con film plastico (a singolo strato).

Il calcolo del fabbisogno termico è stato effettuato nella condizione più gravosa, ovvero quella notturna e invernale. In queste condizioni sono stati ritenuti nulli gli apporti solari e le temperature esterne, pari alla temperatura minima della zona climatica di riferimento (zona climatica C).

In base all’analisi dei fabbisogni, si è deciso di installare una caldaia a cippato di 500 kW insieme a un volume di accumulo di 33 metri cubi.

La caldaia è in grado di garantire un’elevata efficienza e una combustione completa del materiale. L’estrazione del combustibile dal deposito avviene tramite un sistema dotato di braccio articolato e coclea di estrazione.

Struttura dell’impianto

Il sistema di distribuzione è costituito da 16 aerotermi abbinati a fan jet disposti lungo le pareti est e ovest delle serre che consentono una rapida e uniforme distribuzione del calore nei gruppi serra. L’adduzione del fluido termovettore agli aerotermi è stata realizzata tramite tubazioni di mandata e ritorno in acciaio.

La regolazione della caldaia avviene tramite il quadro elettrico di gestione a logica programmabile Plc collegato a 2 sonde di temperatura ambientali installate nei due corpi serricoli e a 2 sonde di temperatura ad immersione installate sulla tubazione di mandata e ritorno.

Ricevuti i dati di temperatura delle serre e del fluido in ingresso e in uscita dalla caldaia, il Plc controlla la temperatura del flusso che attraversa il circuito utenza tramite la gestione del grado di apertura di una valvola a tre vie miscelando il flusso in mandata con quello di ritorno.

Il Plc effettua una regolazione della quantità di combustibile e di aria comburente da immettere nella camera di combustione; in questo modo viene modulata la potenza della caldaia massimizzando il rendimento e minimizzando i consumi.

In prossimità della caldaia è stato installato un contabilizzatore per la misurazione dei consumi: mediante sensori per la misurazione della portata e della temperatura, installati sia sulla tubazione di mandata che di ritorno dagli aerotermi, permette la visualizzazione e la registrazione dei consumi dell’impianto.

Deroghe al conto termico

Come noto, il Conto termico in linea generale incentiva impianti di climatizzazione invernale alimentati con fonti rinnovabili a condizione che questi vadano a sostituire impianti di climatizzazione invernali esistenti che devono essere correttamente smaltiti e rottamati.

In questo caso l’azienda ha potuto accedere all’incentivo in virtù di una doppia deroga di cui possono godere solo le aziende agricole e forestali:

  • la possibilità di riscaldare le serre anche se non si tratta di climatizzazione invernale ma di calore di processo;
  • fare una nuova installazione (senza sostituzione dell’impianto esistente) in virtù del fatto che si tratta di un fabbisogno termico aggiuntivo determinato dalla trasformazione di serre fredde in serre riscaldate (in sostanza, e come se venisse realizzato un nuovo volume).

Ricordiamo che, in questo caso specifico, per accedere agli incentivi del Conto termico e importante fare riferimento alle definizioni di “azienda agricola” e di “serra” contenute nelle Regole applicative:

  • Azienda agricola: impresa al cui titolare è stata rilasciata la qualifica di Iap (Imprenditore agricolo professionale) da parte dell’Amministrazione competente.
  • Serra: manufatto adibito permanentemente, per tutta la durata degli incentivi, a serra dedicata alle coltivazioni agricole o alla floricoltura; la struttura della serra, in metallo, legno o muratura, fissa e ancorata al terreno, deve essere chiusa per consentire il mantenimento della climatizzazione interna (la chiusura può essere eventualmente rimovibile stagionalmente).

Investimento e incentivo

Per l’installazione di una caldaia a biomasse di 500 kW in zona climatica C, con coefficiente premiante 1,5 (per bassi livelli emissivi), l’incentivo è pari a 82.500 euro, erogato in 5 anni (16.500 €/anno).

Per la realizzazione dell’intervento l’azienda ha sostenuto una spesa complessiva, al netto dell’iva, di circa 130.000 euro, ottenendo così un incentivo che ha coperto più del 60% dell’investimento.

La decisione di optare per questo tipo di intervento è stata dettata anche dalla possibilità di accedere al Conto termico, insieme a quella di risparmiare in modo significativo sul combustibile.

A fronte della variabilità del prezzo del gasolio che registra un trend sempre in crescita, il cippato rappresenta infatti una scelta non solo più sostenibile, ma anche più economica e non soggetta a significative variazioni: in tempi di crisi questo non è certo un fattore trascurabile.

L’articolo è stato pubblicato sul n. 2/2021 della rivista trimestrale AgriforEnergy di Aiel

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