Comunità energetiche: come, quando e perché? Una guida Enea

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L'Agenzia spiega tutto quello che c'è da sapere su queste configurazioni.

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Nei piani di sviluppo sostenibile si parla sempre di più delle comunità energetiche. Diverse Regioni stanno implementando norme che ne sostengano una diffusione sempre maggiore (vedi ad esempio quelle recenti in Liguria QualEnergia.it).

Ma cos’è esattamente una comunità energetica? Come si fa? Quali sono gli aspetti significativi di questo strumento, nato per creare un mercato energetico alternativo?

Per rispondere a queste e altre domande l’Enea ha realizzato un opuscolo, con l’obiettivo di avvicinare il grande pubblico a questo tema.

Il suggerimento che emerge da questo documento – spiega una nota di accompagnamento – è “adottare un approccio alternativo all’energia, in cui il cittadino non agisce più da consumatore disinteressato, ma da prosumer, ossia da protagonista, nel processo di produzione, gestione e scambio dei flussi energetici”.

L’opuscolo è stato realizzato nell’ambito del Progetto GECO, promosso da AESS, Enea e Università di Bologna, ed è stato finanziato dal fondo europeo EIT Climate-KIC.

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