Come isolare l’edificio per combattere il caldo senza condizionatore

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Un rapido excursus sulle soluzioni più o meno complesse che intervengono sulla struttura edilizia per tenere freschi gli ambienti senza l'utilizzo dell'aria condizionata.

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Il climatizzatore è un valido alleato contro il caldo: ci permette di mantenere freschi i nostri ambienti, e, quando ci affidiamo ai modelli più efficienti, non fa schizzare i consumi elettrici.

Tuttavia non è la sola soluzione che si può adottare contro le ondate di caldo del periodo estivo. L’architettura moderna e sostenibile propone infatti sistemi per tenere fresco l’ambiente senza l’utilizzo dell’aria condizionata, evitando sprechi energetici. Si tratta di interventi a volte complessi e in altri casi più semplici e praticabili in tutti gli edifici e in estate possono fare la differenza.

Per proteggersi efficacemente dal caldo occorre innanzitutto isolare termicamente l’intero involucro edilizio.

Nel nostro speciale divulgativo del 2015 “Soluzioni e tecnologie per un efficace isolamento termico dell’abitazione” (pdf), curato dall’Arch. Daniela Petrone, si premetteva che la ristrutturazione delle strutture opache, ma anche di quelle vetrate, va fatta sempre con grande cura, valutando la situazione esistente con un’analisi delle strutture e del loro grado di isolamento (utilizzo della termografia, quando è possibile). Particolare attenzione deve essere data alla scelta e all’associazione dei materiali. Le caratteristiche e la collocazione di ogni materiale ha infatti un’incidenza differente dal punto di vista energetico.

I muri esterni, le finestre e il tetto fungono da filtro al passaggio di calore tra ambiente interno ed esterno: d’inverno limitano la dispersione del calore dei termosifoni verso l’esterno, mentre nel periodo estivo limitano l’ingresso del calore solare verso l’interno.

Gli esperti di Facile ristrutturare, impresa di ristrutturazioni con sedi in tutta Italia, spiegano che “la capacità di limitare più o meno il passaggio di calore in una delle due direzioni si chiama resistenza termica o, più semplicemente, isolamento termico”. “È facile capire – sottolineano – che quanto maggiore sarà l’isolamento dell’involucro, tanto minore sarà la necessità di spendere soldi per riscaldare d’inverno e raffrescare d’estate. Un buon intervento di isolamento è dunque un ottimo investimento per limitare i consumi della propria casa, in tutte le stagioni dell’anno”.

Cominciamo dalle finestre, uno degli elementi più critici dell’involucro. Il mercato propone soluzioni alla portata di tutti per limitare il passaggio di calore.

Dal legno al PVC, dall’alluminio semplice a quello anodizzato, esistono infissi per ogni esigenza e genere di abitazione ed è molto importante individuare quello adatto alle nostre esigenze per avere un beneficio in termini di comfort e di efficienza energetica. Addirittura ogni stanza potrebbe richiedere un infisso diverso per valorizzarne la diversa funzione.

Un elemento fondamentale da considerare nella scelta dell’infisso è la tenuta che deve garantire un buon livello di isolamento termico, evitando la dispersione di calore la cui causa principale è la formazione di ponti termici ovvero di punti in cui si manifestano flussi termici più rapidi che provocano scambi di calore maggiore (vedi Infissi, una guida per scegliere quelli giusti e accedere alle detrazioni).

“Per una vetrata isolante ad alte prestazioni si può ricorrere adesempio ai vetri SGG Plannitherm 4S inox, ideali per i climi caldi o temperati ed esposizione a sud-oves,  in quanto capaci di ridurre al minimo la quantità di calore che entra nell’ambiente interno attraverso la superficie vetrata”, affermano gli esperti di Facile Ristrutturare.

È dunque importante sapere che la scelta della giusta vetrata isolante è influenzata dall’esposizione del serramento e dalla zona climatica in cui abitiamo.

Risulta ancora più importante l’isolamento termico dei muri esterni, maggiormente esposti alla radiazione solare.

Il “cappotto” rappresenta la soluzione ideale per isolare dall’esterno l’edificio, ma anche la più costosa e più difficilmente praticabile; è un intervento importante e, richiede una maggioranza qualificato, nel caso si debba fare nei condomini.

Esistono però soluzioni alternative e più economiche, che si possono adottare nei singoli appartamenti. Parliamo della controparete con due lastre di cartongesso che, fissata al muro con una struttura metallica, forma un’intercapedine dove viene alloggiato un pannello isolante in lana di vetro.

La seconda alternativa può essere realizzata in tutte le murature che presentano una camera d’aria, detta intercapedine, vuota, e utilizza la tecnica dell’insufflaggio: nella parete vengono realizzati dei fori attraverso i quali vengono soffiati i fiocchi di lana di vetro per riempire l’intercapedine. Questa soluzione non sottrae spazio agli ambienti da isolare perché va ad interessare una cavità esistente dell’appartamento.

Anche all’isolamento termico del tetto bisogna prestare particolare attenzione. Se non si può isolare dall’esterno con il “cappotto”, si potrà procedere dall’interno con un controsoffitto del tutto simile alla controparete con lastre di cartongesso e beneficiare così dell’isolamento termoacustico della lana di vetro, come precisano gli esperti. 

Parlando di tetti non possiamo non citare i tetti verdi, una delle ultime tendenze dell’architettura sostenibile, in grado di garantire isolamento termico e altri vantaggi, come la riduzione degli sbalzi termici, il miglioramento del microclima locale, la ritenzione dell’acqua piovana (vedi anche un’esperienza in Alto Adige).

Tali sistemi di copertura possono prevedere uno strato di vegetazione naturale oppure di verde sintetico, come i tetti prodotti dall’azienda Roofingreen, composti da uno strato superficiale con il tetto verde e da uno strato isolante di altezza variabile che poggia su una struttura portante.

Le coperture prodotte dall’azienda, come spiega il suo presidente, l’architetto Mauro Paris, sono anche verticali e possono includere uno strato di verde naturale ornamentale lungo il perimetro.

“I tetti verdi permettono di riqualificare gli edifici dal punto di vista estetico, ma soprattutto di isolarli termicamente con conseguente contenimento dei costi energetici per il raffrescamento e riscaldamento, e beneficio per l’ambiente”, precisa l’architetto. “I nostri tetti risultano dieci volte più leggeri rispetto ai tetti verdi naturali e non richiedono impiantistica idrica. Non necessitano inoltre di alcun tipo di manutenzione ed essendo strutture a secco sono facili da montare e da rimuovere all’occorrenza”.

Contenuti anche i costi per l’installazione, che si aggirano attorno agli 80 euro al metro quadrato. Per contro, i tetti verdi naturali, che possono essere di tipo estensivo e intensivo, cioè con uno strato di terreno sottile o più consistente, assorbono l’anidride carbonica riducendo così l’inquinamento atmosferico.

Da non sottovalutare infine, nella lotta contro il caldo, il trattamento cromatico dell’involucro architettonico. Il bianco è il colore che riflette efficacemente la radiazione solare, quindi applicare una tinteggiatura bianca o molto chiara alle pareti esterne del nostro immobile significa abbattere l’assorbimento di calore e mantenere un ambiente fresco più a lungo.

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