Il budget di carbonio che ci resta per limitare il riscaldamento globale a 1,5 ° C sarà esaurito già nel 2028.
Questo nonostante la transizione energetica low-carbon stia accelerando significativamente. Anche se eolico e fotovoltaico, si prevede, aumenteranno la loro produzione di 20 volte entro il 2050 e se metà delle auto vendute nel 2025 sarà elettrica, non riusciremo a centrare l’obiettivo fissato dall’accordo di Parigi a meno di fare uno sforzo straordinario da subito.
L’avvertimento arriva da un nuovo studio della società di consulenza e gestione del rischio DNV GL, che ha pubblicato il suo terzo Transition Outlook (allegato in basso).
Secondo le stime di DNV, la generazione da fotovoltaico ed eolico nel 2050 sarà di 36.000 TWh all’anno, più di 20 volte il livello attuale. Insieme all’idroelettrico e a un contributo minore derivante dalle biomasse, le rinnovabili forniranno quasi l’80% del mix di elettricità.
Anche in altri campi la transizione proseguirà veloce, ma, si prevede, anche ai ritmi previsti ciò non basterà: arriveremo a un aumento delle temperature globali medie di 2,4 °C sopra i livelli preindustriali entro la fine del secolo; ben al di sotto dell’obiettivo dell’accordo di Parigi di 1,5- 2 ° C.
“I tassi di sviluppo tecnologico e riduzione dei costi suggeriscono che è ancora possibile raggiungere l’obiettivo di 1,5 °C, ma farli avanzare e dispiegarli abbastanza rapidamente è una sfida tremenda. Solo passi straordinari che uniscono gli sforzi dei governi, del settore privato e della società in generale ci porteranno lì se agiremo ora”, conclude il report.
Il seguente documento è riservato agli abbonati a QualEnergia.it PRO:
Prova gratis il servizio per 10 giorni o abbonati subito a QualEnergia.it PRO