Bonus ristrutturazioni, proroga del 50% sulla prima casa per il 2025

Via libera del Consiglio dei Ministri alla proroga dell'aliquota per tutto il prossimo anno, con tetto di spesa invariato a 96mila euro, ma solo per le prime case. Negli altri casi si passerà al 36% con tetto di 48mila euro.

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Le ipotesi iniziali sono adesso confermate: il bonus ristrutturazioni 50% resterà in vigore anche per tutto il 2025.

Ieri sera il Consiglio dei Ministri si è riunito per approvare il Documento programmatico di bilancio da inviare a Bruxelles, preludio delle discussioni sulla Manovra 2025 che entrerà a giorni nel dibattito parlamentare.

E da Palazzo Chigi è arrivata la conferma: l’aliquota del bonus ristrutturazioni resterà invariata nel corso del prossimo anno, e non scenderà al 36% come previsto dal dl 39/2024 (nella versione aggiornata al maxi-emendamento governativo, approvato il 16 maggio 2024).

Come anticipato dal viceministro all’Economia Maurizio Leo nel corso di un convegno organizzato la scorsa settimana da Fratelli d’Italia a Milano, lo sgravio del 50% (che avverrà soltanto sotto forma di detrazione Irpef e non come sconto in fattura o cessione del credito) varrà soltanto per le prime case, mentre negli altri casi l’aliquota passerà appunto al 36%.

La proroga piena sarebbe costata quasi un miliardo all’anno, questa differenziazione permetterà di risparmiare circa un terzo delle risorse.

Secondo quanto riferito da organi di stampa, resta invariato anche il tetto di spesa da 96mila euro per unità immobiliare. Non è chiaro per quanto tempo verrà estesa la proroga. Dal 1° gennaio 2028, sempre salvo nuovi interventi normativi, la detrazione dovrebbe abbassarsi al 30%, con tetto di spesa a 48mila euro.

Ricordiamo che il bonus ristrutturazioni copre i lavori di manutenzione straordinaria in edifici di qualsiasi categoria catastale, nei quali ricadono anche gli interventi di risparmio energetico.

La misura ha spinto molto le installazioni di impianti fotovoltaici residenziali destinati all’autoconsumo. Oltre alle spese di manodopera e di acquisto dei materiali, è possibile portare in detrazione anche spese di progettazione e di prestazione professionali, spese per perizie e sopralluoghi, imposta sul valore aggiunto, bolli e autorizzazioni.

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