Bonus ristrutturazioni 2025, ipotesi proroga del 50% sulla prima casa

Il viceministro all'Economia Maurizio Leo apre a una parziale conferma dell'aliquota di detrazione Irpef per il prossimo anno. Nessuna informazione sul tetto di spesa, che in assenza di modifiche passerebbe da 96mila a 48mila euro.

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Il governo apre a una conferma del bonus ristrutturazioni al 50% anche nel 2025.

Il viceministro all’Economia Maurizio Leo, nel corso del convegno “Far crescere insieme l’Italia” di Fratelli d’Italia a Milano, non ha escluso che la detrazione Irpef sui lavori di recupero del patrimonio edilizio residenziale possa restare invariata e non abbassarsi al 36% come previsto dal dl 39/2024 (nella versione aggiornata al maxi-emendamento governativo, approvato il 16 maggio 2024).

“Senza prendere impegni e compatibilmente con le risorse – ha detto il viceministro – penso che si potrebbe tornare ad un bonus del 50%, fermo restando che abbandoniamo il meccanismo della cessione del credito/sconto fattura, perché dobbiamo agevolare quelli che vogliono usufruire del bonus sulla prima casa”.

In base alla norma attuale, dal 1° gennaio 2025, il bonus ristrutturazioni passerà come detto dal 50% al 36%, con una detrazione Irpef ripartita in 10 quote annuali di pari importo e un limite massimo di 48mila euro agevolabili per ciascuna unità immobiliare. La detrazione resterà al 50%, con limite massimo di spesa pari a 96mila euro, solo per chi avrà sostenuto spese fino al 31 dicembre 2024.

Il viceministro Leo non ha menzionato modifiche al tetto di spesa, per cui in assenza di novità questo scenderebbe da 96mila a 48mila euro per unità immobiliare. Dal 1° gennaio 2028 poi, sempre salvo interventi normativi, la detrazione dovrebbe abbassarsi ancora, al 30%, con tetto di spesa sempre fermo a 48mila euro.

Ricordiamo che il bonus ristrutturazione è attualmente previsto per lavori di manutenzione straordinaria in edifici di qualsiasi categoria catastale, e copre anche interventi di risparmio energetico.

La misura ha spinto molto le installazioni di impianti fotovoltaici residenziali. Per rientrare in questa agevolazione è necessario che l’impianto sia installato per soddisfare i bisogni energetici dell’abitazione. Oltre alle spese di manodopera e di acquisto dei materiali, è possibile portare in detrazione anche spese di progettazione e di prestazione professionali, spese per perizie e sopralluoghi, imposta sul valore aggiunto, bolli e autorizzazioni.

L’ipotesi della proroga dell’aliquota al 50% sarà affrontata in fase di definizione della Manovra 2025. La tabella di marcia è serrata: entro domani a mezzanotte il governo dovrà inviare alla Commissione Ue il “Documento programmatico di bilancio”, che illustra le principali linee di intervento che verranno inserite nella prossima Legge di Bilancio.

Intorno alle 20 di domani è previsto il Consiglio dei Ministri sull’argomento. Domenica 20 ottobre verrà poi inviata al Parlamento la Manovra vera e propria.

Nei prossimi giorni saranno quindi più chiari gli intenti del Governo sulla riforma dei bonus edilizi. Le intenzioni, esplicitate da una recente interrogazione alla Camera della vice ministra dell’Ambiente e della Sicurezza energetica Vannia Gava, sono quelle di conservare la durata almeno decennale delle detrazioni e focalizzarsi sulle prime case e sugli immobili appartenenti alle classi energetiche più basse.

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