Bonus edilizi, “prevista per settembre” la nuova piattaforma finanziaria per sbloccare i crediti

Le indicazioni della sottosegretaria al ministero dell’Economia, Sandra Savino, in risposta a un'interrogazione alla Camera. EnelX starebbe lavorando con alcune banche al veicolo finanziario destinato ad acquistare crediti fiscali da operatori privati e industriali.

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Lo sblocco dei crediti incagliati, relativi al Superbonus e agli altri bonus edilizi, procede molto a rilento.

In particolare, riguardo alla proposta di realizzare un veicolo finanziario deputato all’acquisto dei crediti, “nessuna iniziativa è stata intrapresa in questo senso direttamente dall’amministrazione pubblica”, anche se risulta che “EnelX, di concerto con alcuni istituti bancari, stia lavorando alla realizzazione di una piattaforma che […] procederà a sostenere l’acquisto di crediti da operatori privati e industriali”.

È il quadro ancora abbastanza desolante delineato ieri, mercoledì 31 maggio, dalla sottosegretaria per l’Economia e le finanze, Sandra Savino, in risposta all’interrogazione del deputato 5 Stelle Emiliano Fenu, in Commissione Finanze della Camera (link in basso alla trascrizione).

“A quanto è dato sapere, l’operatività completa della piattaforma è prevista entro il mese di settembre 2023, in linea con le tempistiche previste e le autorizzazioni necessarie allo scopo”, ha detto la sottosegretaria.

Intanto, solo EnelX, Intesa Sanpaolo e Sparkasse, hanno ripreso ad acquistare i crediti, maturati l’anno scorso e nei primi mesi di quest’anno con le detrazioni fiscali in ambito energetico ed edilizio. Credit Agricole, UniCredit e Poste Italiane stanno invece ancora ultimando le procedure per sbloccare i crediti, fermi da mesi nei cassetti fiscali dei loro clienti.

Tra le altre banche che hanno dichiarato la propria disponibilità a riattivare gli acquisti dei crediti, c’è anche Banco Bpm.

Alcuni operatori hanno poi predisposto alcune piattaforme di intermediazione che permettono di valutare le offerte di acquisto di bonus edilizi, quali: Finanza.Tech e SiBonus, Giroconto e Innova Credit.

Le reazioni

Nel dichiararsi insoddisfatto della risposta del Governo, Fenu, che è capogruppo 5 Stelle in Commissione Finanze, ha rilevato durante il question time come, già alla conversione del Dl 11/2023 sullo sblocco dei crediti, numerose imprese del settore si trovassero in gravi difficoltà a causa del blocco delle cessioni creditizie. Diverse realtà, ha aggiunto, si troveranno costrette a chiudere per il mese di settembre.

“Se la si vuole leggere per quella che è, diciamo che quella incredibilmente andata in scena [ieri] in Commissione Finanze alla Camera è la cristallina dimostrazione dell’inerzia e dell’incapacità del Governo sul tema dello sblocco dei crediti d’imposta legati a Superbonus e bonus edilizi”, ha commentato Fenu.

Mentre “non c’è ancora traccia del promesso operatore bancario privato che sarebbe dovuto scendere in campo per acquistare crediti. Forse, ha detto il Mef, si svelerà a settembre, come se famiglie e imprese dell’edilizia avessero ancora tempo di aspettare”.

Rispetto al fatto che solo tre banche abbiano ripreso gli acquisti di crediti e che solo altre tre sarebbero pronte a farlo, Fenu ha evidenziato che, attualmente, risultano associate all’Associazione bancaria italiana più di 600 banche.

“Questo significa che solo l’1% sta riattivando acquisti e cessioni, altro che le mirabolanti promesse dell’esecutivo”, ha aggiunto Fenu, secondo cui “questo governo di destra neoliberista, che inneggia al ‘laissez faire’ del mercato, ne sta dando la peggiore applicazione”, col rischio “di perdere decina di migliaia di imprese e posti di lavoro”.

Crediti incagliati per 30 miliardi

I crediti edilizi incagliati sono cresciuti dai 19 miliardi stimati dall’Agenzia delle Entrate quattro mesi fa, a oltre 30 miliardi, secondo quanto riferito da Stefano Betti, vicepresidente dell’Ance, l’associazione nazionale dei costruttori edili, nel corso di un’audizione in Commissione Ambiente della Camera.

A fronte di tale aumento, però, “stenta a decollare la soluzione di piattaforma proposta due mesi fa a governo e Parlamento”, ha detto il rappresentante dell’Ance, secondo cui è quindi “necessario che nell’immediato il Parlamento vari una proroga di almeno sei mesi delle operazioni di 110% in corso, in modo da dare il tempo agli operatori di concludere gli interventi iniziati”.

“È semplicemente una vergogna. Ci sono ancora 30 miliardi di crediti d’imposta legati al Superbonus bloccati nei cassetti fiscali”, aveva detto lo stesso Fenu prima di presentare la sua interrogazione parlamentare, riferendosi ai dati dell’Ance.

“È vergognoso aver promesso di sbloccare i crediti fiscali prima delle elezioni e poi aver fermato del tutto il meccanismo in un decreto addirittura ribattezzato ‘Dl cessione crediti fiscali’. Così come è inaccettabile, da parte del Governo, l’ostinato rifiuto di approvare gli emendamenti sull’utilizzo degli F24 dei clienti bancari per facilitare la circolazione”, ha concluso il parlamentare pentastellato.

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