Bolletta elettrica, meglio le tariffe biorarie o le monorarie?

CATEGORIE:

Le tariffa bioraria, sia quella della maggior tutela che quelle del mercato libero, fanno pagare meno l'energia la sera e fino al mattino e i festivi. Quando convengono e quando invece è meglio optare per offerte a fascia unica, presenti ormai solo sul mercato libero?

ADV
image_pdfimage_print

Sono passati ormai quasi sette anni da quando la bioraria è diventata la tariffa applicata di default a tutti clienti della maggior tutela dotati di un contatore digitale.

Parallelamente, sul mercato libero, sono arrivate molte offerte basate sullo stesso principio, cioè quello di far pagare meno l’elettricità nelle fasce F2 ed F3, cioè nei festivi e dalle 19 alle 8 di mattina, ma tra le offerte del mercato libero permangono anche quelle monorarie

La bioraria è stata concepita per migliorare l’efficienza del sistema elettrico e nel contempo far risparmiare l’utente se consuma in maniera intelligente, cioè quando la domanda è minore e i prezzi alla borsa elettrica più bassi.

In questi ultimi anni, come tra i primi abbiamo fatto notare a partire dal 2012, molte cose però sono cambiate: grazie anche al contributo del fotovoltaico, nelle ore diurne il prezzo dell’energia in Borsa è sceso, mentre è salito il picco di prezzo serale.

Una dinamica che, seppur in maniera  attenuata, ha impattato anche sulle bollette, diminuendo la convenienza del kWh consumato nella fascia F2- F3.

Ma, allora, ad oggi, conviene ancora, ad esempio, fare le lavatrici di notte o nei festivi, cioè spostare i consumi nelle fasce in cui l’elettricità, con la bioraria, si paga meno?

La risposta è: sì, conviene, ma il risparmio ottenibile, non è probabilmente abbastanza consistente da giustificare uno sconvolgimento delle nostre abitudini domestiche (vedi anche QualEnergia.it, Mercato libero dell’elettricità, le offerte con le tariffe più convenienti).

Ad esempio una famiglia che consuma 3000 kWh all’anno, pari a una bolletta annua sui 600 euro, spostando il 90% dei consumi nelle fasce F2 e F3, con la migliore bioraria del mercato libero (considerando solo le offerte a prezzo variabile) risparmierebbe circa 20 euro rispetto a una monoraria.

Chi vuole restare coi prezzi regolati della maggior tutela, obbligatoriamente biorari per chi ha un contatore digitale, invece, spostando quasi tutti i consumi in F2 e F3 (cosa non semplice da fare) risparmierebbe circa 40 euro rispetto a chi ha il 90% dei prelievi in F1.

Lo mostra bene la tabella qui sotto, che abbiamo compilato grazie al preventivatore on-line dell’Autorità per l’Energia, (consultato in data 26 novembre 2018, per un utente residente a Roma con potenza impegnata di 3 kW e consumi annui di 3.000 KWh/anno, escludendo le offerte a prezzo fisso):

Spesa annuale con con la bioraria della maggior tutela

Spesa annuale con la migliore bioraria sul mercato libero

Spesa annuale con la migliore monoraria sul mercato libero

10% dei consumi in F1

625 euro

529 euro 

555 euro

33% dei consumi in F1

637 euro

542 euro

555 euro

90% dei consumi in F1

665 euro

576 euro

555 euro

Come si vede, il nostro ipotetico utente che riesce ad avere nella fascia più costosa (le ore diurne dei feriali) solo il 10% dei consumi, cioè 300 kWh su 3000, con la bioraria della maggior tutela spenderebbe 625 euro all’anno e con la più conveniente tra le offerte del mercato libero, anche questa bioraria, 529 euro.

Se invece i suoi consumi fossero distribuiti omogeneamente nelle diverse fasce, con la tariffa regolata spenderebbe 637 euro all’anno mentre con la più economica tra quelle del mercato libero (in questo caso una monorotaia), in questo caso una monoraria, scenderebbe a 555 euro.

Infine, per fare un altro esempio “estremo”, se il 90% dei consumi fossero in F1, con la bioraria della maggior tutela il conto salirebbe a 665 euro, mentre la miglior offerte sul mercato libero resterebbe la monoraria del caso precedente, che fa spendere 555 euro l’anno.

Insomma, cercare la migliore offerta al di fuori della maggior tutela rende molto di più rispetto a spostare i consumi. Poi, facendo le lavatrici nei festivi o la sera e con altri comportamenti si può risparmiare qualche euro in più grazie alle biorarie, ma si tratta di poca cosa.

Detto questo, diamo comunque, qualche consiglio utile per chi vuole spostare i consumi.

Se avete un boiler elettrico, ad esempio, meglio fare la doccia prima delle 8 del mattino o dopo le 7 di sera: pesa (sempre secondo stime dell’Autorità) intorno ai 793 kWh l’anno, il 29% di una bolletta da 2.700 kWh (l’utenza tipo considerata dall’Arera).

Altro elettrodomestico vorace del quale si può differire l’uso è il ferro da stiro: usato 3 ore a settimana pesa per 197 kWh, l’11% della citata bolletta media. Piccolo ‘vampiro’ succhia kWh e denaro, da attivare preferibilmente dopo il crepuscolo è la lavastoviglie: 7 lavaggi a settimana fanno 451 kWh che rappresentano quasi il 17% della bolletta.

Seguono tra i più energivori i piani cottura elettrici: 3 ore a settimana pesano per l’11% della bolletta annuale. Da non trascurare infine, la lavatrice: 4 lavaggi a settimana pesano per il 7,20% della bolletta. Se volete recuperare anche  il non grandissimo risparmio che si ottiene spostando i consumi in F2-F3, dunque, meglio farla funzionare la sera e i festivi.

ADV
×