Come risparmiare energia anche al cimitero

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Decine di migliaia di euro all'anno, risparmiati a costo zero sostituendo con led le lampade votive dei cimiteri. Si può tagliare oltre il 90% della bolletta elettrica e grazie alle ESCo si può fare senza spese per il Comune. In Italia si risparmierebbero 120 milioni l'anno. E abbinando ai led la fibra ottica si può fare molto di più.

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Tagliare la bolletta anche del 90% sostituendo nei cimiteri le lampade tradizionali con quella a led. Si parla di risparmi anche di decine di migliaia di euro l’anno per cimitero, ottenuti a fronte di costi d’intervento ridotti quando non addirittura annullati dagli incentivi dei certificati bianchi. Niente male in questi tempi di tagli alle spese degli enti locali. Il risparmio energetico – come non ci stanchiamo mai di ripetere – è infatti un giacimento immenso e sfruttabile a costi negativi: gran parte del lavoro sta nell’individuare le sacche di energia recuperabili.


L’illuminazione dei cimiteri è una di queste: secondo un calcolo di Stefano Apuzzo, Presidente di Amici della Terra Lombardia, sostituendo con led tutte le lampadine di illuminazione votiva dei cimiteri italiani, si potrebbe fare a meno di circa 90 MW di potenza installata, evitando 120 milioni di euro di consumo elettrico.


Un grosso risparmio che però finora solo qualche decina di Comuni in Italia sta mettendo in pratica. L’ultimo in ordine di tempo ad aver iniziato ad attingere a questo pozzo è Aosta. Sostituendo 2.000 dei circa 3.700 lumini votivi installati con lampade elettroniche a led il comune ridurrà i consumi di 77mila kWh annui, con un risparmio stimato in 5.000 euro all’anno, oltre a quello legato al ricambio della lampade grazie alla maggiore durata di quelle che utilizzano la tecnologia led. A Pietrasanta e Capezzano Monte, in Versilia, sostituendo 5000 lampade votive con i led si stima di risparmiare dai 10 ai 15mila euro l’anno.


In questi due esempi al risparmio energetico si aggiunga il fatto che l’intervento ai Comuni non è costato nulla. Come per un’altra decina di enti locali che hanno aderito al progetto Votiva+, i led sono infatti stati forniti gratuitamente dalla esco (energy services company) promotrice dell’iniziativa, Gesco Srl, che realizzando questi interventi guadagna certificati bianchi che poi rivende sul mercato.


Ma l’intervento ha senso anche se l’ente locale deve investire in prima persona. A Cassinetta di Lugagnano (MI), ad esempio, hanno speso circa 2mila euro in led, ma ne otterranno un risparmio in bolletta di 2.500 euro all’anno: l’investimento rientra cioè già nei primi 10 mesi e il risparmio continua per 10-12 anni.


Per ogni lampada a incandescenza sostituita con una led, è la stima di Gesco, si risparmiano 3,07 euro all’anno. I consumi si riducono infatti anche del 90%: una lampadina votiva a incandescenza assorbe dai 3 ai 5 watt di potenza, un led 0,2-0,5. A questo si aggiungano i minori costi legati alla manutenzione. Infatti, mentre le lampade a incandescenza non durano più di 2.000 ore, le lampade a led si sostituiscono solo dopo 50.000 ore di funzionamento: si riducono cosi di 25 volte le sostituzioni necessarie.


Prestazioni ottime, ma c’è chi promette ancora di più, abbinando ai led la fibra ottica. E’ la soluzione per risparmiare sull’illuminazione dei cimiteri proposta da un’azienda friulana, 3E lightning, che ne ha depositato il brevetto. Il sistema di illuminazione, implementato in via sperimentale in porzioni di alcuni cimiteri come quello di Monza, consiste nel distribuire tramite cavi in fibra ottica alle varie lapidi la luce prodotta da pochi led: anziché avere un led per ogni lapide se ne avrebbe così uno ogni 352, con relativa moltiplicazione dei risparmi (qui i dati comparativi forniti dall’azienda). La stima fatta dall’azienda è che se la soluzione venisse estesa all’intero cimitero di Monza la bolletta passerebbe dai circa 160mila euro annui attuali a circa 700 euro.

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