In Italia le concessioni autostradali sono 25 e quasi il 70% se lo spartiscono due grandi gruppi: i Benetton e i Gavio.
Nel 2016 il settore ha registrato un fatturato di quasi 7 miliardi e l’83% arriva dai pedaggi.
Alcune concessioni sono scadute da anni e i governi che si alternano, invece di fare le gare, prorogano i contratti con la promessa di nuovi investimenti, che però sono diminuiti: solo lo scorso anno -20%, mentre la spesa per le manutenzioni è calata del -7%.
La riforma dei lavori pubblici aveva abbassato la soglia per ricorrere a affidamenti in house, da parte delle concessionarie private per lavori e manutenzioni, dal 40% al 20%, ma un emendamento infilato a dicembre scorso nella Legge di Stabilità ha riportato l’asticella in su, venendo incontro alle esigenze dei concessionari: un mercato, stimabile intorno ai 3,5 miliardi di euro, sottratto alla concorrenza e che nessun soggetto pubblico ha mai controllato.
E per quel che riguarda gli investimenti promessi, chi controlla? A verificare la qualità dei lavori realizzati “in casa” è un soggetto che fa parte dello stesso gruppo.