AIEL (Associazione italiana energie agroforestali) ha costituito il nuovo Gruppo Rivenditori che riunisce i rivenditori di stufe, inserti e caldaie, insieme a installatori e manutentori e ai rivenditori di biocombustibili legnosi, come pellet e legna da ardere.
AIEL così chiude il cerchio della filiera legno-energia e arriva fino all’utente finale: si tratta dei professionisti della filiera legno-energia che più di tutti si interfacciano con l’utente finale e che possono guidarlo nelle scelte verso la sostenibilità ambientale ed economica del riscaldamento domestico a biomasse legnose, illustrando gli impatti della combustione, le modalità di corretto utilizzo dei generatori, le norme di installazione e accatastamento degli impianti, i controlli previsti e gli obblighi a cui adempiere, oltre ai sistemi incentivanti che possono contribuire a risparmiare e migliorare la qualità dell’aria.
“Il nuovo Gruppo Rivenditori di AIEL è il tassello che mancava alla nostra Associazione che rappresenta le imprese che operano nella filiera legno-energia per chiudere il cerchio e arrivare a comunicare con i consumatori in modo coordinato”, spiega il Presidente di AIEL, Domenico Brugnoni. “Si tratta – aggiunge – di un passo fondamentale anche perché l’utente finale, soprattutto nel caso dei generatori a legna, ha un ruolo chiave nella riduzione delle emissioni. Basti pensare che le migliori pratiche di utilizzo degli apparecchi garantiscono riduzioni di PM10 e Carbonio Organico fino a 10 volte rispetto agli usi non appropriati”.
Diffondere le buone pratiche del riscaldamento domestico a legna e pellet
Conoscere i temi chiave della filiera legno-energia e saperli comunicare efficacemente è fondamentale per trasferire al consumatore la corretta cultura del riscaldamento a legna e pellet e produrre benefici ambientali ed economici tangibili.
AIEL ha l’obiettivo di affiancare le aziende associate nel percorso di qualificazione per diventare rivenditori professionali della filiera legno-energia.
Al centro delle attività del Gruppo Rivenditori temi chiave come la qualità dei generatori e dei biocombustibili, l’importanza di interventi periodici di manutenzione, il quadro di incentivi in vigore, in particolare il Conto Termico che sostiene la sostituzione di vecchi generatori con apparecchi moderni ed efficienti, le norme regionali che regolano l’utilizzo del riscaldamento domestico a biomasse legnose.
Attraverso l’invio di newsletter settimanali, la realizzazione di materiale tecnico-informativo su tutti i temi caldi della filiera legno-energia, l’organizzazione di un calendario annuale di workshop e di incontri per approfondire le novità, i rivenditori associati saranno facilitati nel compito di trasferire agli utenti finali conoscenze e informazioni fondamentali per garantire un corretto uso del riscaldamento domestico a legna e pellet, a vantaggio di tutto il settore e della collettività.
Una responsabilità importante, a cui AIEL contribuisce mettendo a disposizione dei soci tanti strumenti di comunicazione, come le Guide ai regolamenti Regionali, la Guida agli incentivi, quella dedicata a verifiche, controlli e manutenzioni e il calcolatore per stufe e caldaie, un utilissimo strumento per confrontare la convenienza delle biomasse su altre fonti energetiche.
Quanto incide il comportamento degli utenti finali sulle emissioni?
L’educazione degli utenti finali è un tema centrale per il settore del riscaldamento domestico a biomassa, in particolar modo per gli utilizzatori di legna da ardere che, in caso di un approccio errato, possono causare importanti incrementi delle emissioni di PM10 e di carbonio organico.
Problemi di tiraggio del camino, condizioni tecniche inadeguate, come un banale sportello non a tenuta, il sovradimensionamento degli apparecchi, che di conseguenza funzionano costantemente a potenza ridotta, sono problemi comuni che troppo spesso incidono negativamente sulle emissioni di particolato.
Altrettanto dannosi per la salute di tutti sono gli errori di conduzione dell’apparecchio: dall’impiego di biocombustibili di scarsa qualità (legna troppo umida, ciocchi troppo lunghi, uso di materiale non idoneo) alle modalità scorrette di accensione della stufa e di ricarica della legna, fino all’errato utilizzo dei registri di immissione dell’aria comburente.