Un sistema di accumulo a bassa tensione e modulare che utilizza batterie second life provenienti da auto elettriche e abbatte i costi iniziali di investimento grazie a un sistema di noleggio, facendo diventare l’accumulo energetico un “servizio”.
Parliamo di Highverter, risultato di un progetto di ricerca in attesa di brevetto realizzato dall’omonima startup dell’Emilia-Romagna, rappresentata in questa intervista da Igor Zanasi, ingegnere gestionale e sales manager di Highverter.
Il sistema proprietario presentato da Zanasi collega in parallelo le batterie allungandone la vita e aumentando la sicurezza del sistema di accumulo. Il prodotto, secondo i tecnici che lo hanno realizzato, è compatibile con gli inverter ad oggi presenti sul mercato e può quindi essere abbinato a un impianto fotovoltaico già esistente sia in ambito domestico che commerciale.
Il noleggio operativo di Highverter comprende anche servizi complementari, come:
- Diagnostica a distanza per efficientamento dei consumi
- Manutenzione predittiva e straordinaria
- Gestione e smaltimento delle batterie a fine vita.
Il progetto è contenuto, insieme ad altre 69 iniziative di startup italiane, nel “Libro delle idee“.